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A TG sette annate di Re Manfredi: un grande rosso, un mix di eleganza e potenza

29 Ottobre 2023
Ph Vincenzo Ganci, Migi Press Ph Vincenzo Ganci, Migi Press

Un vitigno che percorre tutta la via Appia Antica, dalla Puglia a Caserta: l’Aglianico. A Taormina si scopre quello del Vulture con sette annate di “Re Manfredi”. Re Manfredi nasce nel 1998 nel cuore della zona di produzione dell’Aglianico del Vulture Doc, a pochi chilometri da Venosa, cittadina illustre per aver dato i natali nel 65 a.C. al poeta latino Orazio. Siamo, più precisamente. nella zona più a nord della Basilicata, a 1300 metri di altezza, in provincia di Potenza, nel Vulture, grande vulcano spento. Grazie alle sue grandi colate laviche, ha creato un terroir unico nel suo genere, che conferisce ai vini una particolare mineralità e una spiccata sapidità. L’Aglianico si presenta di un colore rosso rubino, al naso con profumi floreali, fruttati, di ciliegie, amarena e soprattutto balsamici. Al palato colpisce per la sua trama tannica, che è la sua stessa cifra stilistica. Un rosso potente ed elegante, capace di durare nel tempo. A Taormina Gourmet si degustano sette annate nel corso di una masterclass condotta da Daniele Cernilli.

LA DEGUSTAZIONE

Annate degustate:

1998
Note di prugna, tamarindo, eucalipto, il frutto è ancora evidente. Al palato tannini presenti ma con un lieve gusto amarognolo. Le caratteristiche lievemente ossidative si colgono più in bocca.

2000
Al naso note di tamarindo, spezie e concentrato di pomodoro. Tannino ancora ruvido e acidità

2004
Naso intenso con note balsamiche quasi mentolate, tannini e acidità più evidenti, annata da preferire rispetto alle precedenti, più in linea con il vitigno.

2011
Cambia tutto, si cominciano a fare selezioni di uve in vigna. Le macerazioni diventano più selettive. Al naso la tenuta del frutto c’è, accanto ad una evidente speziatura. Legno non molto evidente. Tannini più gestibili. Strizza l’occhio alla Borgogna.

2015
Un vino che convince, buono l’equilibrio tra tannini e acidità, frutto integro ed elementi balsamici presenti. Forse ancora un po’giovane ma promette bene.

2019
Un’annata che mostra al naso un frutto più evidente, tannini ben gestiti. C’è quasi un cambiamento di stile che lo rende più elegante, più sofisticato, come un passaggio dal rock al jazz, nota Cernilli.

2021
Rosso rubino intenso, profumi di ciliegia, amarena, grafite, spezie. Sorso fresco, tannini integri e ben gestiti. Lungo al palato. Un punto di arrivo del percorso che è stato intrapreso.