Nella lista dei RM (récoltant-manipulant ) lui, Emmanuel Brochet si classifica nel podio. Da un unico blocco di vigne di Meunier, Pinot noir e Chardonnay situato sul Mont-Benoît ai piedi della maestosa Montagne de Reims, questo giovane vigneron ha intrapreso la sua personale avventura. Nel ‘97 ha deciso, infatti, di porre fine alla tradizione familiare di vendere le proprie uve ai terzi e ha iniziato a studiare da autodidatta. E a giudicare dai risultati ha studiato fin troppo bene. In vigna un lavoro biodinamico certosino, mentre il less is more imperversa in cantina tra pressature svolte ancora con il torchio di legno e maturazioni di almeno un anno in botti di rovere esauste. Emmanuel produce un’unica cuvée extra-brut dalla forte personalità, Le Mont Benoit; alcune poche centinaia di bottiglie di un superbo rosè da saignèè e da poco è entrato in scuderia anche la produzione di un gin. I suoi vini, quanto basta per renderli umani, sono diversi gli uni dagli altri. Compresa l’etichetta affidata, vendemmia dopo vendemmia, alla matita dell’illustratore Julien de Vesle. Per la ’16 di Le Mont Benoit, ad esempio, era un innaffiatoio, ricordando tanto le operazioni di tirage quanto un noto marchio di bicilette (altra grande passione di Emmanuel), mentre in quella attualmente in commercio (2019) spuntano fiori selvatici da una coppia di galoche a ricordare le origini contadine della famiglia Brochet.