COSA BEVO
Un Bouquet per Rapitalà
Quando si parla delle Tenute Rapitalà di Camporeale (PA), azienda storica che con i suoi 105 ettari di vigneti produce costantemente vini di grande qualità, il ricordo non può che andare al conte Hugues Bernard de la Gatinais, il più siciliano dei francesi, grande gentiluomo e vero e proprio “personaggio” del mondo enologico, la cui recente scomparsa ha lasciato un vuoto in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
L’ultimo nato in cantina è il “Bouquet di Rapitalà”, la risposta mediterranea e solare ai Gewurztraminer del nord, , frutto di un attento assemblaggio di Grillo, Viognier e Sauvignon Blanc raccolti e vinificati separatamente per sviluppare una vasta gamma di profumi e allevati con tecniche all’avanguardia per consentire ai vitigni non autoctoni (soprattutto il sauvignon) una perfetta allocazione nei climi caldi.
Il vino si presenta di un colore giallo dorato con riflessi verdognoli, e nonostante la bassa gradazione alcolica (per le nostre latitudini) veicola al naso un spettro aromatico di notevole ampiezza, con sentori di fiori di biancospino e di tiglio, di agrumi, di frutti esotici e di pesca, e con lievi note erbacee. In bocca entra fresco e pulito, con un’acidità ben bilanciata tra quella bassa del Viognier e quella alta del Sauvignon Blanc, e con un finale di media lunghezza che ricorda gli agrumi.
E’ un vino tipicamente estivo, da abbinare a pesci cucinati semplicemente e soprattutto a crostacei come l’astice alla catalana o gli scampi in guazzetto. Si trova in enoteca a circa 7 euro.
Gaspare Mazzara