E' pronto. Da poco in commercio. Per essere bevuto.
Il vino della Sicilia del nord, quella Sicilia che guarda le Eolie e le tocca quasi con mano nelle belle giornate dal cielo terso. Nocera in purezza, vitigno a bacca rossa tra quelli più snobbati fino ad oggi. Troppo tannico, difficile da addomesticare. Ma ora in piena epoca di voglie di biodiversità e di identità alimentare, questo Nocera comincia, giustamente, ad avere il vento in poppa. Chi se lo trova tra i filari lo guarda con altri occhi e comincia a gestirlo con più attenzione e sapienza. Nicolas Gatti Russo che assieme alla moglie Paola da pochi anni ha deciso di fare il vigneron a Librizzi, piccolo comune tra i Nebrodi boscosi e i Peloritani, sul Nocera ci crede molto.
Nicolas Gatti Russo e la moglie Paola
E con l'aiuto dell'enologo Salvatore Martinico ha tirato fuori un Nocera in purezza. Diradamento dei grappoli significativa. Un anno in tonneaux ma il 2011 farà passaggi solo in botti da 25 ettolitri. Torniamo al 2010. Per berlo meglio cancellare ricordi di un Merlot o un Cabernet Sauvignon. Niente ruffianerie. Il Sicé 2010, naso di muschio e terra bagnata, prugne secche, entra in bocca potente e tannico ma poi diluisce la forza in sapidità e diventa terroso, quasi salmastro grazie a una bella acidità. Grande pulizia, allungo un pizzico balsamico. Sorprendente. E diverso. Se la Sicilia cercava un altro ambasciatore della viticoltura, il Nocera potrebbe diventarlo. E siamo solo all'inizio. Costa tra i 18 e i 20 euro. Un'altra Sicilia.
C.d.G.
Tenuta Gatti
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