di Francesca Landolina
Ha fatto il bis, a distanza di due anni, conquistando la seconda medaglia d’argento al Concours Mondial du Sauvignon che si è svolto in Friuli Venezia Giulia, per la sesta edizione.
È quel Sauvignon che guarda il mare africano, nella costa sud est di Menfi: il Doc Sicilia Mandrarossa Urra di Mare 2014. E la singolarità è tutta in un vino le cui uve sono considerate piuttosto nordiche e poco mediterranee. Eppure, calice alla mano e a giudicare dai verdetti dei concorsi internazionali, c'è l'eccezione.
Urra di Mare è un bianco che nasce a ridosso della riserva naturale del fiume Belìce, in provincia di Agrigento. I vigneti, esposti a sud ovest, in un terreno di medio impasto e argilloso, sono un tappeto verde che brilla al sole, a quota 100 metri dal livello del mare, fino a toccare quasi la sabbia dorata. Urra di Mare è la contrada in cui sorge e che dà il nome al vino stesso. Chiamato Urra perché così si dice da quelle parti in dialetto. Le uve di Sauvignon ben si adattano a quel luogo con il mare africano davanti. Ed è proprio la brezza marina, insieme alle escursioni termiche tra il giorno e la notte, a conferirgli quelle caratteristiche che poi piacciono al winelover esigente.
“Urra di mare – afferma Roberta Urso, responsabile delle pubbliche relazioni della cantina sociale Settesoli – fa parte della linea Territoriali Mandrarossa. Se ne producono 120 mila bottiglie. Un bianco sapido, fresco, con intensi aromi di agrumi, frutti come pesca, pompelmo, albicocca, ma ricco di note erbacee, menta e basilico. Armonico al palato, di bella mineralità e persistenza”. Un vino che di certo sa sedurre e ha sedotto il comitato di pilotaggio composto da sette professionisti del vino, in occasione del concorso, con l’obiettivo di costituire un fondo documentario consultabile da professionisti e consumatori desiderosi di saperne di più sul Sauvignon, vitigno che non ha ancora rivelato tutte le sue qualità e specificità, nonostante sia ormai presente nel mondo intero.
Quale il segreto di Urra di Mare? Perché quel Sauvignon conquista con il suo fascino? Merito forse del particolare habitat naturale in cui nasce, nella costa a sud est di Menfi, ma anche della passione del team composto dagli enologi Domenico De Gregorio e Milena Rizzo e dall’agronomo Filippo Buttafuoco. Costa 12 euro.