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Passopisciaro e il suo progetto “Chardonnay”: presentato il cru Contrada PC 2018

11 Agosto 2020
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di Irene Marcianò

La novità in casa Franchetti è il primo Cru in bianco nato sull’Etna, Chardonnay in purezza proveniente da una piccola particella di vigneto di soli 0,5 ettari disposto su piccole terrazze, in contrada Passochianche tra gli 870 e 950 metri sul livello del mare.

Passopisciaro, realtà vitivinicola ormai iconica, è giunta negli anni 2000 sulle pendici dell’Etna. Qui Andrea Franchetti, fondatore dell’azienda, intuì il potenziale dei singoli terroir composti da colate laviche distinte e ad introdurre e promuove il concetto dei vini di Contrada. Questo sulle pendici del Monte Etna è uno dei due importanti progetti portati avanti da Andrea Franchetti, che ha avuto inizio con il recupero di vecchi vigneti abbandonati sulle terrazze secolari del più grande vulcano attivo d’Europa. Il primo progetto, invece, nacque dal nulla a Tenuta di Trinoro, nell’estremo sud della Toscana, in una zona boschiva costituita da campi abbandonati. Due progetti molto diversi fra loro per la diversità del terroir e per i vini prodotti che molto bene esprimono le caratteristiche, le specificità ed il potenziale di ciascun territorio.

Contrada PC 2018 nasce, dopo anni di intenso studio, una viticoltura di precisione e tanta esperienza nella coltivazione di Chardonnay, con l’intento di esprimere appieno il carattere e l’espressione di quelle parcelle che nel tempo hanno dimostrato carattere e personalità. Le uve provengono da un piccolo appezzamento di terreno tra Guardiola e Passochiache, tra gli 870 e 950 metri di altitudine, sul versante nord dell’Etna. La vendemmia avviene rigorosamente a mano, nelle prime settimane di settembre e il processo di fermentazione avviene in botti da 20 ettolitri. Dopo 6 mesi di affinamento sulle fecce fini per valorizzare il suo potenziale, viene poi imbottigliato secondo le fasi lunari. Una piccola produzione che conta soltanto 2660 bottiglie.

Nel calice si presenta di colore giallo paglierino, con riflessi dorati. Ha un naso pulito, elegante e variegato di matrice floreale. Emergono anche profumi di susina gialla, leggera crosta di pane e un cenno resinoso accompagnato da una nota burrosa. Il sorso è pieno, molto fresco e sapido. Grande progressione al palato e lunghezza notevole. Chiara appare l’impostazione verticale da Chardonnay di Montagna.