COSA BEVO
Lugana, il bianco
per il pesce a cartoccio
Quando si sceglie di parlare di un vino bianco prodotto da un’azienda che vanta una serie di rossi di eccellenza, spesso e volentieri premiati dalle più importanti guide del settore, vuol dire che si tratta di un vino che colpisce a fondo e lascia tracce evidenti. Mi riferisco all’Azienda Agricola Zenato di Peschiera del Garda (VR), che dal vitigno più prolifico del mondo, il trebbiano, produce tra le province di Verona e Brescia un Lugana di grande spessore e concentrazione grazie alle basse rese, alla maturazione in piccole botti di legno nuovo e all’affinamento per circa dodici mesi in acciaio e in bottiglia prima della commercializzazione.
Si presenta alla vista denso e consistente, di un colore giallo carico con riflessi tendenti al verde; il profumo è molto equilibrato, intenso, con sentori floreali di acacia e gelsomino che si intersecano con aromi di agrumi e di frutti esotici, e con note vanigliate che ricordano il legno di elevazione. Ma è in bocca che il vino dà, a mio parere, il meglio di sé, risultando pieno e intenso e allo stesso tempo armonico ed equilibrato, con un tenore alcolico ben presente ma mai in eccesso e con lunga persistenza aromatica.
Si abbina egregiamente a primi piatti a base di pesce e verdure, come trofie con gamberi e zucchine, e a ricette con pesci di lago come la classica trota alla griglia o al forno in cartoccio. Si trova in enoteca a circa 16 euro.
Gaspare Mazzara