di Michele Pizzillo
Dire che stiamo vivendo una situazione da coprifuoco continuo e, quindi, da regole che possono cambiare da un momento all’altro, è come scoprire la proverbiale acqua calda.
Con l’aggravante che nessuno sa cosa fare per assicurare un minimo di vita serena perché il nemico è sì conosciuto, ma imprevedibile, sfuggente, infido e, diciamolo pure, terrorizzante. Quindi, niente grandi tavolate e, ovviamente, cenone sconsigliabile. Tantomeno veglioni che sono la quintessenza dagli assembramenti e in questa situazione sono da evitare. Insomma, un momento complicato e proprio quando l’evento come l’addio ad un anno – comunque da dimenticare – e il saluto a quello che subentra, con la speranza che faccia dimenticare il passato con un ritorno alla normalità auspicata da tutti, meriterebbero il massimo della baldoria e, ovviamente, dell’assembramento sia in pubblico, sia in privato. Può passare tutto sotto tono? I troppi lutti lo consiglierebbero. Ma, direbbe qualcuno, la vita continua. E’ macabro, ma non va dimenticato che c’è molta gente che vive lavorando nel settore degli eventi, della ristorazione, dell’accoglienza e tutto l’indotto che i tanti veglioni che venivano organizzati tra la notte di San Silvestro e Capodanno, assicuravano redditi a sufficienza per il sostentamento personale e della famiglia.
E, allora? Difficile rispondere a questa domanda e, oltretutto, non abbiamo titoli per farlo. Così, abbiamo pensato di assicurare un minimo di normalità che faccia ricordare i grandi assembramenti della notte di San Silvestro che abbiamo vissuto fino al 31 dicembre del 2019, stappando non la solita bottiglia di spumante ma, per avere l’impressione di essere in molti, ricorrere a una bottiglia magnum. Oltretutto si scoprirà che magnum è il formato ideale per gustare lo spumante metodo classico – per questa proposta ci siamo limitati prevalentemente al Franciacorta – perché presenta l’equilibrio ideale tra dimensione del recipiente e il quantitativo di vino che resta a contatto con i lieviti, per avere quell’esplosione di profumi e di sapori che assicura un grande spumante. Le bollicine prodotte in Franciacorta sono da annoverare fra le migliori d’Italia. Ecco il perché la scelta di 5 magnum di Franciacorta, con una piccola virata nell’Oltrepò Pavese, perché è la culla della spumantistica italiana e qui abbiamo individuato una cooperativa per “equilibrare” – dato anche l’importanza della cooperazione nel settore enologico – un po’ la scelta di cantine di proprietà privata.
Oltre all’indiscussa qualità della produzione franciacortina, abbiamo pensato che fosse opportuno scegliere questo territorio perché questo brutto 2021 è anche l’anno del sessantesimo anniversario della nascita del Franciacorta grazie all’incontro, a Borgonato, tra il viticoltore Guido Berlucchi, l’enologo Franco Ziliani e il loro amico Franco Lanciani che con le prime 3.300 bottiglie di Pinot di Franciacorta segnarono l’inizio di una straordinaria avventura che fa onore all’enologia italiana. Ziliani, purtroppo, è venuto a mancare il giorno di Natale, preceduto dalla scomparsa di un altro grande personaggio che è stato interessato alla produzione del Franciacorta, Lina Wertmuller che per molti anni qui ha respirato aria di casa avendo vissuto a Paderno Franciacorta, dimora di famiglia del marito Enrico Job, che era stato anche socio dell’azienda Mirabella. E, poi, non va dimenticato il grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli visto che la sua splendida dimora, anche se in abbandono, circondata da dieci ettari di filari posati su una splendida valletta, face scoccare in Paolo Radici, industriale tessile innamorato del vino, l’idea di acquistare tutto e creare un’azienda vinicola e un’elegante casa del vino tra le vigne. Senza dimenticare che qui c’erano proprietà della famiglia Montini, il casato di un grande Papa come Paolo VI e sulle loro terre la famiglia Bozza ha creato una gran bella cantina, chiamata La Montina proprio per ricordare la famiglia di Papa Montini. Nelle ultime settimane di questo brutto 2021 si è conclusa anche una grande collaborazione, quella dell’enologo Mattia Vezzola e Vittorio Moretti, che con Bellavist a hanno fatto veramente scintille.
Questi i nostri magnum.
Guido Berlucchi – Borgonato di Corte Franca (Bs) – Berlucchi brut magnum Buone Feste
Il vino nasce da uve Chardonnay (90%) e Pinot Nero (10%) provenienti dai più vocati vigneti dei 19 comuni della Franciacorta e raccolte a partire dalla seconda decade di agosto, sottoposte a spremitura soffice e fermentazione alcolica in tini d’acciaio. La prima maturazione del vino avviene nella primavera successiva alla vendemmia; segue una seconda fermentazione in bottiglia e successivo affinamento a contatto con i propri lieviti per almeno 24 mesi. Di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, presenta spuma soffice, con buona persistenza di una tenue corona e perlage sottile e continuo. Il profumo è fresco, ricco, elegante, con note di frutti a polpa bianca e sentori agrumati. Al gusto rivela grande freschezza, bella acidità, equilibrata morbidezza che si conclude con una piacevole sensazione agrumata. E’ un vino consigliabile per l’aperitivo, da tutto pasto e ottimo con casoncelli e pesci di lago oltre ad esaltare piatti a base di riso e pasta condita nonchè carni bianche e formaggi di media stagionatura.
Barone Pizzini – Provaglio d’Iseo (Bs) – Animante Franciacorta brut docg
E’ un blend di uve chardonnay (78%), pinot nero (18%) e pinot bianco (4%) provenienti da 25 vigneti presenti nei comuni di Provaglio d’Iseo, Passirano, Corte Franca e Adro, generalmente di origine morenica con abbondante scheletro ghiaioso. La pressatura delle uve è soffice a cui segue fermentazione in vasca inox termocondizionata dove il vino matura per 6 mesi prima dell’affinamento in bottiglia sui lieviti per 20-30 mesi. Di colore giallo paglierino, presenta note floreali, di agrumi, miele d’acacia, frutta secca ma anche albicocca matura. Un grande vino che può essere abbinato a risotti, piatti di pasta importanti e, ovviamente, a pesce e carni bianche.
Bellavista – Erbusco – Franciacorta brut docg “Teatro alla Scala” magnum 2016
Nasce da uve chardonnay (72%) e pinot nero (28%) e alla vista presenta con colore giallo paglierino intenso, spuma bianca e perlage finissimo e persistente. Profilo olfattivo che spazia dalle note floreali di biancospino e alloro ai sentori di agrumi canditi e di confetti. In bocca è asciutto, elegante, aristocratico, fresco, morbido con una bella persistenza e magnifico finale soprattutto per pulizia. Ottimo come aperitivo ma è an che ideale per accompagnare risotti, magari con ostriche e mantecatura a base di Franciacorta.
La Montina – Monticelli Busati (Bs) – Franciacorta docg satèn brut
Per fare questa elegante bollicina, sono stati scelti i migliori vigneti tra i più vecchi dell’azienda che, nello stesso tempo, per la loro posizione geografica verso il Lago d’Iseo, sfruttano tutti benefici di un microclima davvero particolare per la maturazione delle uve chardonnay. Uve fermentate in parte in barrique di leggera tostatura che conferiscono al vino eleganza, finezza e una piacevole nota di vaniglia. Il colore è paglierino con tonalità variabili secondo l’annata, con spuma soffice e delicato perlage. Al naso presenta un bouquet complesso tra sentori prevalentemente di frutta fresca, di acacia e di tiglio. In bocca è una bollicina fresca, sapida, con un’ottima corrispondenza gusto-olfattiva e una persistenza che denota una piacevole sensazione tattile di setosità. Abbinamenti ideali per questo vino sono i primi piatti delicati e quelli a base di pesce e carni bianche nonché una certa duttilità anche con altri piatti un po’ più conditi.
Mirabella – Rodengo Saiano (Bs) – Edea Franciacorta brut docg Blanc de blanc
Vendemmia manuale per selezionare grappoli a perfetta maturazione, con fermentazione in vasche di cemento a temperatura controllata. L’affinamento è minimo di 30 mesi sui lieviti in bottiglia. Il colore è paglierino brillante con perlage sottile. Bouquet delicato tra fruttato e floreale. In bocca conquista il palato con la sua freschezza esuberante e una piacevole sapidità unitamente a sentori di frutta e di fiori. Ideale come aperitivo ma anche con primi piatti importanti, risotti, pesce di lago, carni bianche, senza dimenticare che è pure ottimo da tutto pasto.
Ronco Calino – Adro (Bs) – Franciacorta brut bio
Uve chardonnay (80%) e pinot nero (20%) selezionate nei vigneti di Calino e di Adro disposti su versanti collinari lambiti dalle correnti d’aria provenienti dal Lago d’Iseo. La vendemmia si svolge in due fasi, nella prima e seconda decade di agosto, con raccolta manuale dei grappoli in cassette a cui segue spremitura soffice delle uve intere e una prima fermentazione in vasche d’acciaio termocondizionate. Il 20% dello Chardonnay fermenta in barrique di rovere francese. L’affinamento sui lieviti non è mai inferiore a 30 mesi; mentre l’affinamento post sboccatura è di 3 mesi. Il colore è giallo paglierino tenue con riflessi verdognoli, perlage fine e persistente. Al naso si presenta ampio e fragrante, con sentori di frutta non eccessivamente matura (ananas, mela bianca d’inverno e pera decana) e di fiori di agrumi e di acacia, che si amalgamano con una leggera sensazione balsamica di basilico di biscotto che sfuma nella vaniglia. Il sorso, verticale e armonico, coniuga la vena acida con la struttura consistente e il finale prolungato.
Villa Franciacorta – Monticelli Brusati (Bs) – Franciacorta Cuvette brut millesimato 2015
Chardonnay (85%) e pinot nero provengono dai cru di proprietà siti nella conca centrale della collina sovrasta il paese di Monticelli Brusati, con vigneti coltivati con i sistemi dell’agricoltura biologica tra inerbimento controllato totale, concimazione organica naturale e lotto biologica ai parassiti su suolo collinare prevalentemente argilloso e marmoso. La vendemmia è piuttosto anticipata per ottenere un prodotto di giusta gradazione e acidità, preservandone al massimo i profumi floreali e fruttati. Pigiatura soffice dell’uva e prima fermentazione alcolica in serbatoi in acciaio inox a temperatura controllata e parziale affinamento in barrique prima del tiraggio. L’affinamento del vino sui lieviti è minimo di 66 mesi nelle cantine interrate ad una temperatura costante. Se perfettamente conservato, questo vino può essere degustato dopo diversi anni dal dégorgement essendo capace di crescente complessità e positiva evoluzione nel tempo. Presenta riflessi dorati con perlage fine e persistente. Il bouquet è intrigante, intenso e complesso tra sensazioni di crosta di pane, frutta e specie dolci. Invade la bocca con una grande struttura e una straordinaria morbidezza che ne fanno un Franciacorta da tutto pasto.
Torrevilla – Torrazza Coste (Pv) – La Genisia brut pinot nero docg
Uve 100% Pinot Nero sottoposte a pressatura e fermentazione del mosto a temperatura controllata in piccoli recipienti in acciaio inox. Rifermentazione in bottiglia e maturazione dello spumante sulle fecce nobili per almeno 24 mesi. Di colore giallo paglierino con riflessi dorati con perlage fine e persistente e profumo intenso che ricorda il miele millefiori. Il gusto è ampio, delicato, morbido e persistente con sentori di frutta candida ed erbe aromatiche e retrogusto che ricorda le mandorle dolci.