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Cosa bevo

La “forza” del Fiano

20 Gennaio 2011
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COSA BEVO

La zona del Cilento è particolarmente vocata  alla viticoltura ed in grado di produrre vini dalla personalità complessa ed irresistibile. Come il Kràtos 2009 di Luigi Maffini

La “forza” del Fiano

In principio era solo una piccolo vigneto di famiglia, poi dal 1996, anno della prima vendemmia che ha dato vita al Kràtos, inizia l’avventura di Luigi Maffini come viticoltore. L’azienda, dopo una radicale opera di ammodernamento, conta oggi 12 ettari coltivati a vigneto, di cui 5,5 di Fiano, nel Comune di San Marco di Castellabate, provincia di Salerno, con una produzione di 5 etichette e circa 100.000 bottiglie l’anno. In cantina, la preziosa collaborazione del Prof. Luigi Moio.
Il Fiano, vitigno storico campano, viene utilizzato nel primo vino prodotto da Maffini, il Kràtos, con uve Fiano al 100%, e di questa forza negli anni ha acquisito la sua espressione. Il Kràtos 2009 si presenta di un intenso colore giallo paglierino. Al naso tutti i profumi distintivi del vitigno: note mediterranee di frutta esotica fresca, ginestra, vaniglia ed erbe aromatiche, in equilibrio. La corrispondenza in bocca è di una struttura piena, anche se non certo opulenta: morbida e sapida con un timbro vivace di sostenuta mineralità, donatagli anche dall’influenza del mare sui terreni dove sono coltivati i vigneti. Il finale è fresco di mandorla e acacia.
Oltre al Kràtos, Maffini produce anche i seguenti vini: Cenito, DOC Cilento Aglianico; Kleos, IGT Paestum rosso da Aglianico, Barbera e Piedirosso; Pietraincatenata, IGT Paestum Fiano da uve Fiano; Passito, IGT Paestum Passito, da uve Fiano.
La Campania, da sempre terra amata dai bianchisti, oggi rivendica un primato nella produzione di bianchi da uve autoctone incomparabili per carattere, struttura e longevità. I vini di questa zona, infatti, sono sempre più definiti e le politiche produttive più accorte si consolidano nella scelta di mantenere le distanze da modelli standardizzati, dando risalto, come in questo caso, al legame con il territorio e a tutta la forza enoica del Cilento.

Daniela Corso