È il vino nato in onore di un grande scrittore siciliano: Leonardo Sciascia che alla Noce aveva la casa di villeggiatura, il luogo dove nascevano i suoi romanzi. La prima annata di questo Nero d’Avola in purezza fu il ’99, oggi degustiamo il 2004. È cambiato il Rosso della Noce prodotto dall’azienda Grottarossa di Racalmuto, in provincia di Agrigento, cantina gestita da Salvatore Greco e dalla figlia Debora. È diventato più snello, scattante, agile. Merito anche di un tandem tecnico collaudato come quello di Vincenzo Bàmbina e Nicola Centonze, enologi tra i più noti in Sicilia. Rosso rubino intenso, al naso profumi di ciliegia e marasca, in bocca a tratti è speziato, morbido, di beva diretta. Insomma un Nero d’Avola che resta giovanile senza orpelli e inutili appesantimenti nonostante i 12 mesi passati in legno tra barrique e botti grandi. Un vino che conferma l’estrema versatilità del vitigno principe tra i rossi siciliani e che sottolinea il legame con un pezzo di cultura italiana. Perché i vigneti sono a poca distanza da quei luoghi sicilianissimi dove sono nati tutti (tranne uno) i romanzi di Sciascia. Sorsi di terroir e cultura. In enoteca a 18 euro.
F. C.
Cosa bevo
Il Nero d’Avola in onore di Sciascia
Abbiamo degustato il 2004 del Rosso della Noce prodotto dalla cantina Grottarossa: morbido e speziato
Il Nero d’Avola in onore di Sciascia