di Marco Sciarrini
Per questo nostro ennesimo appuntamento con i cocktail da preparare in casa, siamo entrati in un clima “infernale” con un drink il cui nome “The devil’s advocate”, ci evoca sensazioni forti.
E il bartender Marco Riccetti, che non poteva essere di una città diversa da Torino per il suo esoterismo, si è ispirato al film “L’Avvocato del diavolo”, di Taylor Hackford, 1997.
Drink: The devil’s advocate
Barman: Marco Riccetti, head bartender dell’Inside Restaurant & Cocktail Bar di Torino
Ingredienti
- 4.5 cl rum Don Papa
- 2.5 cl liquore alla mela
- 3 dashes Peychaud’s Bitters
- 3 drop tabasco
- 1cl sugar syrup
- Mela essiccata, peperoncino e ciuffo di menta per guarnire
Preparazione
Con la tecnica dello Stir&Strain, versare il tutto nel bicchiere vintage, Old Fashioned, Stile Sazerac, e aggiungere come guarnizione mela essiccata, peperoncino e un ciuffo di menta.
L’ispirazione di questo drink nasce dal concetto della tentazione e dell’inganno, presenti nel film. Tutta la vicenda e la narrazione si evolvono in maniera fluida e calcolata. Fino ad arrivare al momento in cui il diavolo svela le proprie carte al suo avvocato, nonché suo figlio, facendogli capire le sue intenzioni. L’avvocato si appella al libero arbitrio per ribaltare la situazione. Quindi si scopre che era tutto un “Sogno”, ma che in realtà si tramuta nuovamente in un volere orchestrato dal diavolo per ottenere ciò che vuole. Il concetto dell’inganno è quindi alla base di questo drink, un twist su un grande classico, come il Sazerac. Questo viene servito in un bicchiere senza ghiaccio, facendolo sembrare un classico bicchiere di whiskey, ma che in realtà non è. E con lo stesso principio il drink gioca con l’inganno di un rum invecchiato, in questo caso il rum filippino Don Papa. Il tutto unito al gusto dolce e ammaliante della vanillina, alla parte tentatrice del liquore alla mela, al retrogusto amaro del bitter aromatico, e alla speziatura e piccantezza del tabasco. Tutte caratteristiche dello stile ammaliante e pungente del diavolo, che fa leva sull’Ego dell’avvocato, puntando alla sua superbia, uno dei Sette Vizi Capitali.
1 – CHERRY BOMB
6 – Burn Revenge