Da sinistra Saverio Lo Leggio, Giuseppina Milazzo,
Giuseppe Milazzo e Giuseppe Lo Leggio
Il primo dosaggio zero che io ricordi al di giù di Napoli, o potremmo dire, a sud della linea gotica, se preferite.
E alla prova dell'assaggio l'esperimento sembra riuscito. E un po' ci inorgoglisce visto che è uno di quei vini su cui abbiamo scommesso e che, un po' involontariamente, abbiamo anche sponsorizzato, sotenuto, invogliato. E' il d.zero di Milazzo, un rosato metodo classico, l'ultima declinazione degli spumanti di questa cantina di Campobello di Licata, in provincia di Agrigento, che proprio su questa tipologia di vino ci crede da una trentina di anni. Senza tregua. Giuseppe Milazzo è un pioniere insomma e l'esperienza sugli spumanti ormai è tale che nel Sud Italia ha pochi rivali. Il suo lavoro oggi è affiancato dalla figlia Giuseppina e dal genero Saverio Lo Leggio, presenti in azienda adesso sempre più sulle prime linee.
Dunque il d.zero rosato. Intanto ce n'è pochissimo. Poche bottiglie, almeno per questa prima produzione. Ed è un blend di Insolia rosa e Chardonnay. La prima varietà di uva è uno dei fiori all'occhiello della cantina che dà struttura e profondità a questo metodo classico, l'altra regala un pizzico di eleganza. Che non guasta. Naso di finissima crosta di pane assieme a note sfumate di fragola e frutti a bacca rossa. Chi si aspetta uno spumante tagliente non resterà deluso. Ed è questo il bello. Niente accomodamenti, niente ingressi piacioni. D'altra parte il grado zuccherino è quello del pas dosé, inferiore a tre grammi per
litro, perché non c'è zucchero nel liquer d'expédition. Deciso, esuberante, scattante, di ampia freschezza, bella cremosità, di grande lunghezza al palato. Il dosaggio zero è uno di quei spumanti che si presta ad essere bevuto in mille modi. Da solo. Ma anche con piatti di varia fattura. Pesce, ma pure carne. Senza timori. Purché sia servito freddo, non più di dieci gradi. Per enofili desiderosi di cose diverse. In enoteca costa tra i 25 e i 28 euro. Ben spesi.
F. C.