Ieri l’appuntamento “ViniVeri”, promosso dall’omonimo consorzio, negli spazi dell’Hotel Valle di Assisi. Giunto alla sesta edizione l’incontro promuove, come recita il claim, quei vini “secondo natura” ovvero prodotti che possano esprimere la territorialità assecondando l’equilibrio fra l’autentico ciclo della natura e la più genuina impronta dell’azione dell’uomo. Da “regola” i produttori coinvolti si discostano da eventuali orpelli linguistici per concentrarsi maggiormente su una sensibilità artigianale e culturale del vino. Sessanta i produttori presenti, da Nord a Sud passando per la Slovenia. Di seguito gli assaggi che hanno suscitato particolare interesse in termini organolettici, ma anche per la provenienza da quei territori molto spesso al confine, ci si riferisce all’area centrale della penisola, dell’attenzione e della curiosità dei consumatori.
ViniVeri, l’edizione 2025 ad Assisi – I nostri migliori assaggi
I NOSTRI ASSAGGI
Trebbien 2022, Valter Mattoni
Siamo nelle Marche nell’area del Piceno, esattamente a Castorano. L’assaggio del suo trebbiano rivela una personalità graffiante e audace. Floreale e accenni leggermente vegetali, con terziari ben integrati, dati dalla maturazione in barrique, al palato si presenta gradevolmente bilanciato tra parti dure e parti morbide offrendo un sorso appagante e di piacevole persistenza. Vino golosamente ricco e gastronomico.
Misluli 2023, Cantina Ninni di Gianluca Piernera
Da uve trebbiano spoletino in vigna a piede franco di circa 80 anni di età, nel comune di Spoleto, il produttore ne interpreta le sfaccettature attraverso una fermentazione carbonica a grappolo intero di dieci giorni per completare poi la sua opera in legno e maturare in barrique. Una vera e propria opera d’arte per questa referenza che si attesta su una produzione di 800 bottiglie circa. Un bel giallo dorato carico richiama il colore di quella mela cotogna presente al naso e note di mandorla. Sorso succoso e sapido che ne richiama immediatamente tanti altri ancora. Una chicca da tenere a mente.
Malvasia 2021, Ronco Severo di Stefano Novello
Il territorio friulano, qui in provincia di Udine, terra di ponca e di bei bianchi è sapientemente offerto nel calice della Malvasia degustata. Aromaticità tonica e non stucchevole, il calice manifesta particolare abilità da parte del produttore con le macerazioni, presentando così un vino con un nonchè di affascinante sapore artigianale. Sorso di grande pulizia.
Chiaroro 2019, Irene Cameli
Piceno inedito. Chiaroro è un pecorino vinificato a contatto sulle bucce per dieci giorni circa e affinato in tonneau per poi stabilizzarsi per almeno un anno in bottiglia. Una piccola perla enologica, vista la produzione di 600 bottiglie circa, per gli amanti di una verve aromatica molto intensa. Il pecorino qui la offre con sentori vegetali come la salvia. Palato pieno, di buona sapidità, ricco e appagante per un sorso altamente gastronomico. Da ricordare.
Insolia 2023, Di Salvo
In provincia di Agrigento, a Bivona, Di Salvo si è fatto spazio negli ultimi anni per la sua buona interpretazione dell’Inzolia, vitigno siciliano diffuso in quest’area dell’isola. Tipico nel varietale, dal sapore ammandorlato, è un vino godibilissimo di approccio genuino.
Alberello 2021, Fonterenza di Francesca Margherita Padovani
A sud est di Montalcino, le vigne circondate dai boschi e influenzate dal clima del vicino Monte Amiata non concedono soltanto alle sorelle Padovani di esprimersi con il più noto Brunello ma anche con un sangiovese, frutto di tre cloni sperimentali, di inedita contemporaneità. Si tratta di Alberello, referenza che richiama la forma di allevamento delle viti, piantato su suoli con forte presenza di galestro e quarzo. Naso di impatto nella sua balsamicità e dal frutto scuro nonché da nuance speziate. Sorso di grande finezza ed eleganza dove tannino e componenti acide si sorreggono piacevolmente a vicenda. Vino dal grande fascino.
Nebbiolo 2016, Rinaldi
Non occorrono presentazioni per Rinaldi così come per il territorio di origine. Un nebbiolo di quasi 9 anni con un tenore alcolico certamente importante che conserva tuttavia un colore brillante nonché una perfetta corrispondenza gusto olfattiva che si muove fra le rose e viole. Sorso fitto e di buona freschezza con un tannino turgido.
Ruggine 2019, Clara Marcelli
Mediterraneo e fragrante l’Alicante, o Greanche che dir si voglia, trova casa anche nel piceno in questa notevole espressione proposta da Clara Marcelli. Etichetta rilasciata dopo cinque anni dalla vendemmia. Frutto che incontra nuance balsamiche e cenni speziati al naso, lascia al palato una sensazione setosa data da una delicatissima trama tannica.
Pinot nero 2022, Aliotti
Less is more per Aliotti, realtà in provincia di Arezzo. Un territorio, quello dell’appennino tosco emiliano noto per dare vita a raffinate espressioni di Pinot Nero. Un vitigno al quale piace stare in aree piuttosto fresche, ricava la sua personalità sempre dai suoli in cui è piantato. Qui si è in presenza di rocce magmatiche di origine marina ricche di rame e ferro che gli conferiscono una particolare mineralità. Fermentazione e affinamento esclusivamente in cemento. Colore brillante e naso intrigante fra sottobosco, fiori, e piccoli frutti rossi. Sorso scattante e agile. Tannino morbido e definito.
Rosso de vèo, Paolo Bea
A Montefalco al timone dell’azienda Paolo Bea vi è il figlio Giampiero, fra i soci fondatori di Vini Veri. Fra i maggiori interpreti dei vini umbri, ben noto nel panorama degli intenditori, i suoi blend risultano essere sempre grintosi ed espressivi di una sintesi piuttosto intransigente del rapporto uomo-natura. Rosso de vèo 2017 è un vino sicuramente di particolare pregio. Non scontato, non per tutti. Ottenuto da uve sagrantino, montepulciano, e sangiovese da vigne sparse fra le località San Valentino, Pagliaro, Cerrete. Vino rilasciato dopo circa 7 anni dalla vendemmia risulta un prodotto di grande complessità e dal profilo importante. Naso piuttosto ampio che spazia dalla frutta scura, note balsamiche, e cuoio. Palato altrettanto ricco. Accarezzano al sorso i tannini levigati. Avvolgente. Etichetta da meditazione.