Una gran bella cena natalizia per sentirsi in Puglia – pur trovandosi nel centro di Milano – quella proposta da Ricci Osteria prima di Natale. Il motivo è subito svelato: dal 24 dicembre a Capodanno, il “braccio” milanese del celeberrimo Al Fornello da Ricci di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, Ricci Osteria, sarà chiuso “perché ci prendiamo una piccola pausa di riposo – ha confidato Antonella Ricci, chef stellata – Però, con gli chef con cui divido la cucina, avevamo desiderio di festeggiare il “Natale in Puglia” e con una cena speciale per vivere l’autentico Natale della nostra terra”. Scommessa vinta perché l’immersione nelle festività natalizie pugliesi in un’atmosfera incantata, con luci scintillanti, prelibatezze stagionali e gli chef Vinod Sookar, Francesco Bordone e Antonella Ricci, appunto, che hanno portato in tavola la loro cucina d’autore è stata veramente interessante.
Prima della cena, Antonella ha offerto una lezione di cucina per svelare agli ospiti i trucchi per preparare delle perfette orecchiette pugliesi fatte in casa. E, così, mentre si degustava l’aperitivo molti ospiti hanno voluto cimentarsi nell’impastare e dare la giusta forma concava alle orecchiette seguendo, ovviamente, le indicazioni della chef. Ed è stato uno spettacolo nello spettacolo oltre che un momento di grande socializzazione fra persone che forse si visti per la prima volta. Un modo efficace, probabilmente, per evidenziare il calore che ci mettono i pugliesi nell’accogliere gli ospiti. Infine, la cena placée con alcuni piatti tipici che la tradizione pugliese prevede per le festività natalizie come focaccina con crema di lampascioni per aprire le danze e la tavolozza di Natale (burrata di latte vaccino, carciofini fritti, stufato di zucca, capocollo di Martina Franca) tra gli antipasti, per continuare con lo sformato di capunti (altra pasta fresca che si fa in Puglia) con polpettine di vitello, scamorza e pomodoro fresco; baccalà in umido con cipollotto fresco, pomodorini appesi, olive leccino e capperi, fino ad arrivare alle pettole al vincotto e alle cartellate sia al miele sia al vincotto. Non è finita. Perché l’atmosfera magica ha raggiunto il culmine con le luci spente per evidenziare la suggestione dell’illuminazione natalizia, il brindisi corale e l’augurio di buone feste. Tutto accompagnato dai vini della cantina Varvaglione. E, infine, lo scambio degli auguri con la consegna a tutti gli ospiti presenti in sala del “Pumo portafortuna”, emblema di buon auspicio della tradizione pugliese, realizzato da Enza Fasano Ceramiche, che è un’altra grande espressione delle eccellenze della Puglia. Ad esaltare la magica serata, anche un gruppo di musicisti che hanno eseguito i canti tradizionali pugliesi, compreso la famosa pizzica.
A questo punto chiediamo ad Antonella perché la scelta di aprire un proprio locale a Milano visto che prima i suoi genitori Angelo e Dora, poi lei e il marito Vinod hanno fatto del Fornello da Ricci l’emblema della grande cucina pugliese nonché un esempio di eleganza e raffinatezza di come accogliere gli ospiti? Risposta di Antonella: “Milano è sempre stata nei miei sogni, con l’idea di poter far vivere un po’ di Puglia nei mesi invernali, visto che d’estate il nostro ristorante era la meta preferita dai turisti che affollano le spiagge della regione. Molte volte io e Vinod abbiamo rifiutato progetti in altre nazioni, come nelle città di Dubai e Singapore; ma quando abbiamo incontrato Max, Marco e Francesco siamo rimasti entusiasti. Avere un pied-à-terre a Milano ci ha resi felici”. Francesco è il resident chef, Massimiliano Paradisi è il direttore di sala e, insieme a Marco Postiglione è socio di Antonella e Vinot.
C’è anche lo zampino del Covid nella vostra decisione?
“Durante il Covid ci siamo interrogati sul da farsi tant’è vero che abbiamo iniziato con le cene a domicilio. Ricorso al delivery per quel poco che si poteva fare nella nostra realtà. Abbiamo anche cambiato il nome del ristorante in “Antonella Ricci – Vinod Sookar”. Poi è arrivata la proposta di Max e Marco e … il sogno è divenuto realtà”. Con grande soddisfazione dei milanesi, è il caso di evidenziarlo, che adesso possono fare un viaggio nella grande cucina pugliese (oltretutto in un ambiente davvero grazioso, accogliente e con il calore di una grande famiglia) senza dover macinare un migliaio di chilometri. I sapori sono quelli della Puglia e Mediterranei, con piatti come, tanto per fare qualche esempio, gocce ricotta avvolte nella semola, crema di bietole, pancetta croccante e olio al tartufo nero (piatto ideato da Antonella vent’anni fa); orecchiette di semola fatte in casa, broccoli, pomodorini confit e mollica di pane alle acciughe; sfoglia di crepe ai cereali farcita, arrotolata e cotta al forno; vellutata di fave decorticate, verdure di stagione, cipolla di Acquaviva. Fra i secondi ci sono il cappello del prete di manzo Cotto a bassa temperatura in riduzione di primitivo di Manduria e chips di patate viola; polpette al sugo di pomodoro, crostone di pane con verdure; spiedini di bombette di capocollo; filetto di ombrina, crema tiepida di fave, emulsione di erbe mediterranee. Per i dolci si va dal sporcamuss con crema diplomatica alla vaniglia e frutti rossi alla ricotta informata accompagnata da pane caldo al burro, al fior di latte di mandorle con soffice di riso e soffiato e caramello salato.
Ricci Osteria
Via Pasquale Sottocorno, 27 – Milano
T. 02 4970 5612
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