L’azienda agricola Terre di Zaccanello ha ospitato la seconda edizione di Festiv’Oil, appuntamento ideato per festeggiare l’arrivo sulle tavole dell’olio novello, frutto della campagna olearia 2024.Un’occasione importante per valorizzare l’extravergine di alta qualità e con esso le eccellenze gastronomiche del territorio, in un contesto che ha unito convivialità, musica e cultura. Scenario della manifestazione è stato “Oikos”, dal greco casa, l’agrirelais che costituisce la punta di diamante di un’azienda agricola vocata sia alla produzione (con circa 7.000 litri commercializzati annualmente) sia al turismo rurale e all’ospitalità. Un luogo di rara bellezza che si estende per circa dieci ettari, tra le colline di Racalmuto, in provincia di Agrigento, e che rappresenta un esempio di come la tradizione contadina possa trovare nuove vie ed essere interpretata in maniera innovativa da giovani olivicoltori.
A guidare l’azienda, che ha saputo trasformare una passione radicata nel passato in una realtà produttiva moderna, sono Federica, Giulia e Alfonso Milioto che, sull’esempio del nonno, hanno scelto di tornare a vivere a Racalmuto per realizzare un olio extravergine che mette insieme qualità e sostenibilità ambientale; Terre di Zaccanello, infatti, sposa un approccio sostenibile e investe in energie rinnovabili, come il fotovoltaico, e nel riutilizzo delle risorse, come il recupero delle acque piovane. Un’avventura nata nel 2019 che oggi, anche grazie a iniziative come Festiv’Oil, rende Terre di Zaccanello una delle realtà più attive nel panorama siciliano dell’olivicoltura.
“Questo evento – dice Federica Milioto – nasce dal sogno di trasmettere la cultura dell’olio extravergine d’oliva. Noi siamo olivicoltori e per questo abbiamo deciso, già dallo scorso anno, di organizzare questo appuntamento per festeggiare l’arrivo dell’olio nuovo. Festiv’Oil coinvolge l’intero territorio di Racalmuto, a ciascun ristoratore che ha preso parte all’evento è stato chiesto di preparare un piatto per esaltare l’olio novello. Un’occasione per trasmettere conoscenza e per far promuovere le eccellenze della nostra provincia e di tutta l’isola”. Cuore dell’evento sono state le degustazioni, curate da ristoratori di Racalmuto e dintorni e le tante specialità di terra e di mare che sono state abbinate all’extravergine novello di Terre di Zaccanello realizzato prevalentemente con olive di varietà Nocellara del Belice e, in piccola parte, di Biancolilla. Tra i presenti lo chef e patron di “Cucina senza confini, da Calò”, che ha proposto “Polpo scottato alle erbette su vellutata di patate novelle al profumo di agrumi”, il ristorante “La Taberna” che ha servito “Mezzi paccheri con una crema di zucca, funghi porcini, fonduta di ragusano, riduzione di funghi e noci”, la steakhouse “Il Carretto”, con un “Carpaccio di scottona” e una “Entrecote di manzetta siciliana”, il “Panificio Chiarelli” che ha offerto “Pani Cunzatu” e “Bruschettoni”, la “Pasticceria Mattina” che ha realizzato un “Gelato artigianale all’olio extravergine d’oliva”. Direttamente da Agrigento lo chef di Feudo Burrajotto con un primo a base di bisque di gambero e pesto di basilico e pomodoro confit e il patron del ristorante “Zamù” che ha presentato un dolce di propria invenzione “Biscotto di mandorle con crema Chantilly e gel di limone, cioccolato fondente e pistacchio”. E ancora dalla provincia di Caserta il caseificio Euro Iovine, che ha proposto una caprese a base di mozzarella di bufala. Ogni piatto è stato realizzato utilizzando l’olio extravergine novello che ne ha esaltato il gusto e i profumi.
Non solo degustazioni, i partecipanti hanno avuto anche l’opportunità di vivere l’esperienza di una degustazione professionale guidata da Fausto Borella, fondatore e presidente dell’Accademia Maestro d’Olio e volto di Alice Tv e Marco Polo Tv e scoprire i profumi e le caratteristiche di un olio extravergine di qualità. “Iniziative come questa – ha detto Borella – sono attività uniche che dovrebbero essere replicate da centinaia di aziende e in centinaia di posti della Sicilia. Perché la Sicilia ha dei profumi che non ha nessun’altra regione d’Italia. Eventi così sono necessari per valorizzare le monocultivar, capire i blend, capire qual è il vero olio extravergine d’oliva e soprattutto per far capire al consumatore siciliano, ma anche a quelli di tutta Italia, che un litro di prodotto, di varietà come la Nocellara, la Tonda Iblea, la Giarraffa, la Biancolilla, e tutte le altre, sono profumatissime, sanno di pomodoro, sono verdi e soprattutto sono autentiche. Il problema di oggi è che un litro di olio anonimo, 100% italiano o comunitario, costa tra i 12 e i 14 euro al litro. Quindi un litro di olio extravergine siciliano deve costare di più, non bisogna vergognarsi. La coscienza del produttore siciliano passa da questa valorizzazione e il consumatore lo deve capire”.