The game of Troia. Questo l’ironico nome della Masterclass condotta dal giornalista di Cronache di Gusto Federico Latteri durante la seconda giornata del Vinitaly 2025. Così da ricordare tanto la fortunata serie Tv the Games of Thrones quanto il vitigno principe che da sempre cresce nelle zone intorno alla provincia di Bari, Barletta Andria Trani, il Nero di Troia. “Da sempre utilizzato in Puglia per la produzione di vini di alta qualità, quelli che gli inglesi chiamano premium wine”, ma non da meno sono, poi, gli altri autoctoni della zona, come il Bombino Bianco e il Nero, quest’ultimo che invece potrebbe ben essere inteso come il vitigno utilizzato per la produzione di vini di nicchia, in particolare per la produzione dei vini rosati.
“Vitigni a maturazione lenta che quindi sviluppano pochi zuccheri in un profilo praticamente più nordico che meridionale” precisa il vicepresidente del Consorzio di Castel del Monte Sebastiano Decorato. E sono questi, a costituire il patrimonio pugliese di Castel del Monte che dà il suo nome anche a tre delle quattro Docg della regione e a una Doc con Castel del Monte Bombino Nero Docg, Castel del Monte Nero di Troia Riserva Docg e Castel del Monte Rosso Riserva Docg, tutte istituite nel 2011, con Castel del Monte Doc istituito, invece, nel 1971. “Il terreno in queste zone è tra le rocce, non il contrario” precisa Decorato ricordando come l’areale della Murgia sia anche “una zona esposta ai venti freschi con il maestrale che ripulisce l’aria”. “E’ un territorio ricco di sedimenti calcarei e tracce di fossili marini molto simile al Carso” precisa, poi, Latteri.
Sembrerebbe, allora, un ossimoro come da un ambiente così aspro ne vengano, invece, fuori vini affabili e gioviali come i suoi rosati o vini di potenza e lungo affinamento come i suoi rossi. Vini che si staccano, poi, nettamente anche da tutta la produzione enoica pugliese fatta di grandi numeri: “La nostra è una piccola nicchia visto che sommando i numeri di tutte e quattro le denominazioni non si arriva neppure a quarantamila bottiglie. L’aspetto positivo è che essendo in pochi si va meglio nella stessa direzione però”, continua Decorato.