Taurmè Day, una seconda edizione scoppiettante al Palazzo dei congressi di Taormina organizzata come una festa di confronti con il consumatore finale su più livelli, un polo di una cinquantina di aziende della ristorazione come fornitori e un’ulteriore trentina di attività tra ristoranti, pizzerie e lounge bar come clienti: il tutto esploso dalla strategia dei fratelli imprenditori Giuseppe e Luca Miuccio con il cugino Antonio Spartà.
Una delle aziende importanti di questo contenitore è quella di ortofrutta dei Fratelli Orsero che da sola ha un fatturato di oltre un miliardo di euro. Insieme questi giovani caparbi, originari di Calatabiano, stanno sfondando con le loro singole competenze diverse, prendendo in carico l’azienda di famiglia che è la madre di “Taurmè” ovvero una piccola realtà di ortofrutta “Samperifrutta” che esiste da quaranta anni. Al di sopra di questa su un terrazzo, stanno completando un grande centro di degustazione con circa 50 posti a sedere che aprirà, si spera, entro l’estate.
Lo chef Gourmet Luca Miuccio, noto per la sua capacità espressiva come executive chef nel ristorante Batù dell’Hotel San Pietro di Taormina, una delle location ricettive più ammirate della Sicilia, mira alla proclamazione dei prodotti siciliani e dice: “Abbiamo voluto imbarcarci nel progetto Taurmè anni fa realizzando anche eventi a tema come il Pasta Day legandoci alla Giornata mondiale della pasta e a quella del pesce. Stiamo costituendo anche un piccolo brand col mio nome per alcuni prodotti alimentari con una distribuzione che dovrebbe concretizzarsi tra fine estate e autunno partendo da un particolare packaging. L’anno scorso abbiamo sfruttato il Castello San Marco, quest’anno andremo in altra sede ma ci porteremo sempre al nostro fianco l’associazione del Faro che si occupa di disabilità come facciamo dal 2020. Nostro cugino Antonio Spartà è comproprietario del matchom ed è una garanzia”.
Luca spiega di avere trovato una sinergia con la distribuzione in vista di programmi nuovi per una visione con attori quotati della ristorazione, come Maurizio Ribera, dal vino alle conserve del pesce, insomma una ristorazione a 360 gradi. “Dobbiamo stare attenti a tutto – continua Miuccio junior – dalla coltivazione alla materia prima, dalla selezione alla valorizzazione delle nostre filiere e dei tanti produttori che le compongono. Mangiare bene e sporcare di meno è l’intento”.
Anche il piatto presentato nel suo Cooking Show quest’oggi pomeriggio è una specialità anti scarto, una nuova ottica del carboidrato e della proteina che diventa un companatico del vegetale. Il contenuto: si parte dall’ortaggio cioè carota abbinata ad un gambero rosso e all’ombrina semicotta, un pesce messicano che è stato importato in Puglia con un grado di qualità più alto di altri perché è stato allevato con cura e nel rispetto dell’ambiente e degli animali. Il Giardino degli Ulivi è il secondo ristorante gestito dall’Hotel “San Pietro” di Taormina che ha un taglio classico. “Da noi ti siedi come al ristorante – chiarisce lo chef – ma puoi fare la scarpetta: finita per esempio la pasta Gourmet con i ricci puoi procedere con una fetta di pane casereccio inzuppato. Dopo tre anni di attesa ci sarà il ristorante gastronomico dell’hotel che ha avuto solo una soft opening al San Pietro. C’è stato un temporary gourmet corner. Inaugurazione i primi di maggio con una offerta di otto tavoli da quattro a 2, per un massimo di 24 coperti. Un’attività che avrà vita propria con contaminazione vegetale, sostenibilità e recupero.
Giuseppe Miuccio, il fratello maggiore di 42 anni, è l’amministratore delle due aziende: la storica di cui tiene le redini da 20 anni – Samperifrutta – e Taurmè. “Il mio primo obiettivo è portar avanti il tessuto socio – commerciale – avverte Giuseppe – dall’agricoltore all’albergatore, tutelare chi produce con il suo prodotto che rappresenta l’identità del produttore stesso. Noi proponiamo un picco di prodotti in bio, comprese le coltivazioni esterne. Vengo dal mondo del vino per cui ho sempre mostrato curiosità e da lì ho imparato a selezionare determinati prodotti e produttori. Tutto l’apparato di Taurmè in questo terrazzo e al primo piano che abbiamo sfoggiato oggi e l’altra azienda madre di Taurmè che commercializza da 40 anni sono un risultato estremamente soddisfacente per me, arrivato trasformando la piccola attività di nostro zio. Altri produttori a chilometro zero che sostengono la nostra impresa. Abbiamo messo a segno un bel coinvolgimento che per noi è un vanto assoluto, come quello di Fratelli Orsero”.
Antonio Spartà, imprenditore 32enne, ha imparato il mestiere dai nonni: “È anche grazie a loro che abbiamo intrapreso questo evento – aggiunge -. Giuseppe è anche il mio padrino. Siamo da anni insieme in affari e abbiamo fatto strada soprattutto dal 2017 iniziando in parallelo grazie alla passione per i prodotti di Taurmè day. Dobbiamo tutto all’impegno e alla presenza di Samperifrutta. Stiamo di concludendo gli interventi all’edificio del centro degustazione dove anche il produttore di vino potrà essere affiancato dal cibo e potrà farlo appoggiandosi ai nostri eventi privati. Faremo crescere sempre di più i produttori attraverso l’amore della ricerca anche verso gli chef”. Ad aiutare questo trio brillante in questo allestimento anche l’architetto Giovanni Musumeci e l’organizzatrice Laura Gullotta.