Il cibo può nobilitare la genuinità e la bellezza di un territorio ed è così che nove piatti di nove capoluoghi di provincia della Sicilia possono essere manifesto e memoria di una cultura fino ad essere un portabandiera ed un’attrattiva in tutto il mondo. La Cna Sicilia decide di movimentare la cultura enogastronomica partendo da un sito vocato al turismo come Taormina in provincia di Messina, allacciandosi a tutta la Trinacria in rete e chiedendo un riconoscimento all’Unione Europea per le prelibatezze che hanno una tradizione ben documentata, oltre che una complessità di preparazione: così, Messina può esprimere la ricetta emblematica del Pesce stocco alla ghiotta, Catania avanza con il primo piatto La Norma, Palermo può vantare la Pasta con le sarde, Agrigento sottolinea il suo Macco con le Fave, Trapani incalza con il Cuscusu trapanese, Caltanissetta non rinuncia al Maccheroncello con il pesto nisseno, Enna ci fa conoscere la Frascatula di Enna, Ragusa delizia con la Costatina di Maiale alla chiaramontana, Siracusa sponsorizza lo Sgombro in foglia di fico. “Taormina Food Expo” ha incarnato un periodo edificante per le sorti della cucina regionale, facendo tappa al Porta Catania Parking di Taormina per quattro intense giornate e mettendo in luce nove province siciliane che hanno estratto dalla storia della loro popolazione, attraverso le varie dominazioni straniere, la ricetta originaria del territorio e hanno illustrato come si giunge a questi tracciati del gusto. Ciascun piatto selezionato accuratamente per ogni città da Cna Sicilia e il suo Comparto Agroalimentare, con la collaborazione di l’Unione Regionale Cuochi e Pasticceri Siciliani, acquisirà, secondo questo progetto, il marchio Stg o Specialità Tradizionale Garantita mentre la propria squisitezza e la propria storicità sono state dimostrate dal vivo durante i Cooking Show, previsti nella Kermesse e compiuti dagli chef dell’associazione. L’Agroalimentare d’eccellenza con una sessantina di stand in esposizione ha accompagnato il ritmo delle degustazioni serali che sono state gradite dal pubblico degli intenditori. Gli stessi titolari e referenti di aziende hanno dimostrato soddisfazione per questa chance di progresso e divulgazione delle proprie creazioni attraverso l’incontro (sia per gli assaggi sia per un contatto effettivo) con i buyer di varia provenienza: dagli Stati Uniti alla Cina, dall’Ungheria al Giappone, dall’Inghilterra alla Polonia e Slovenia e infine una rappresentanza maltese della “Marta food agency”.
Taormina Food Expo, presentati i 9 piatti siciliani che otterranno il riconoscimento “Specialità Tradizionale Garantita”
Le voci istituzionali
A spalancare la quattro giorni il sindaco della Città Metropolitana di Messina Federico Basile e il vicesindaco del Comune di Taormina Giuseppe Sterrantino, l’assessore al Turismo Jonathan Sferra e l’assessore allo Sport Mario Quattrocchi, in sostituzione del primo cittadino Cateno De Luca. A partecipare per la Cna nazionale e regionale il segretario generale della Cna Otello Gregorini, il vicepresidente nazionale Giuseppe Cascone, il Responsabile Ufficio Promozione e Mercato Internazionale Cna Antonio Franceschini, i dirigenti nazionali della Cna Agroalimentare Gabriele Rotini e Valeria Baranello e il segretario regionale Cna Agroalimentare Germanelli, il Presidente e il Segretario di Cna Sicilia rispettivamente Nello Battiato e Giglione, tutta la dirigenza territoriale e regionale della Confederazione. Il segretario e il presidente della Cna siciliana accendono i riflettori sulle prospettive: “Ci sono ottime potenzialità ma vanno guidate, accompagnate ed indirizzate con un coordinamento”. Giglione, con l’intera Organizzazione, mira in alto per assicurare una pianificazione organica e strutturale del percorso: e la proposta di certificazione arriva da “Taormina Food Expo”. “Una visione nuova, calibrata insieme a tutti i dirigenti del territorio, che sta riscuotendo apprezzamenti – ha aggiunto – L’agroalimentare è una filiera che abbraccia diversi mestieri, competenze e professionalità. Noi stiamo investendo sull’attrattività delle nostre eccellenze e le imprese ci seguono. Siamo reduci da un’altra grande iniziativa che ha visto appena un mese fa la presenza nell’isola di 60 buyers internazionali nell’ambito del Post Ttg di Rimini. Vogliamo essere punto di riferimento anche per il binomio agroalimentare-turismo”.
Il presidente Battiato ha parlato soddisfatto di “un modello positivo da seguire che potrebbe essere inserito nel circuito nazionale di Cna”. Dunque, carica di ulteriore significato l’evento di Taormina. Il segretario regionale Cna Agroalimentare Germanelli, che è l’artefice del progetto comunitario per trasmettere un’impronta identitaria dei piatti scelti al mondo, afferma: “Siamo consapevoli che il lavoro più ragguardevole ci impegnerà da adesso in poi per fare valere la nostra progettualità nei tavoli che contano. Le manifestazioni sono fondamentali e necessarie ma noi vogliamo donare al turista una ragione per tornare in questi luoghi che indichiamo con i piatti tradizionali. Consegniamo un ricordo di un piatto che sarà certificato da riproporre altrove solamente attenendosi ad un disciplinare che costituirà il prestigio stesso del piatto”.
I 9 piatti regionali presentati
L’allestimento dei Cooking Show a Taormina in una “bizzarra stagione” ha conferito clamore verso tutta la gestione della Cna che vuole rendere merito a tutti i partecipanti e alle ricette delle specialità censite per questo iter. Le esibizioni di gastronomia sono state curate e narrate dalla giornalista Marcella Ruggeri che ha intervistato alcuni protagonisti delle aziende nei talk show e moderato dei convegni.
A materializzare il Pesce Stocco alla Ghiotta il presidente e vicepresidente Associazione Provinciale Cuochi Messina, chef Paolo Romeo e Carlotta Andreacchio. Catania ha premiato la pasta La Norma preparata dalla vicepresidente dell’Associazione Regionale Cuochi Catania Alessandra Ragusa con il sous chef Gianluca Ragusa e da Patrizia Citta, Barbara Furnari e Rita Celano. Lo chef Mario Puccio – presidente Associazione Provinciale Cuochi Palermo ha messo in scena la Pasta con le Sarde, coadiuvato dal vicepresidente Fabio Armanno e dal segretario dell’Associazione Maria Carmela Catalano. Agrigento si è concentrato sul Macco con le fave su esecuzione dello chef territoriale Giovanni Russo Fiorino dell’Associazione Provinciale Cuochi Agrigento con il presidente Giovanni Chianetta, del pastry chef Salvatore Argento, Alessandro Lauretta, Bernardo Pupello e Antonino Segreto. Il vicepresidente dell’Associazione Cuochi di Trapani Giovanni Giammanco ha continuato a delineare i requisiti di tradizione del noto Cuscusu trapanese con il pesce povero), sostenuto dal suo staff Davide Catalano, Ignazio Savona, Pietro Mineo, Dario Di Pasquale e SaIvatore Adragna. Lo chef Samuele Palumbo dell’Associazione Cuochi di Caltanissetta ha presentato il Maccheroncello con il pesto nisseno, insieme al presidente Salvatore Agnello e a Gabriele Leprini. Il presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi Enna Giuseppe Rinallo ha diffuso la ricetta della sua collettività che è la Frascatula di Enna, una polenta con i broccoli, molto profumata e avvolgente che si può mangiare anche indurita dopo qualche giorno. Lo chef Claudio Ruta dell’Associazione Provinciale Cuochi Iblei ha descritto un secondo di carne di preparazione complessa ed assoluto pregio, la Costatina di maiale ripiena alla Chiaramontana. Siracusa ha realizzato un secondo di pesce molto aromatizzato e cotto sotto le ceneri – lo Sgombro in foglia di fico, servito con crema di ceci, fave e lupini.