Grande successo della dodicesima edizione del Roma Whisky Festival, diventato ormai “l’appuntamento” del Whisky a Roma e non solo. Nei due giorni del Festival più di 4.200 persone si sono ritrovate al Salone delle Fontane di Roma e hanno avuto modo di degustare i whisky di oltre 61 aziende, per oltre 72 stand totali e centinaia di brand totali, con circa 2.000 metri quadri di spazio espositivo. Un successo confermato dalle parole di Andrea Fofi, organizzatore della manifestazione: “ L’edizione XII si è conclusa anche quest’anno confermando tutte le nostre aspettative in termini di aziende e visitatori. Negli ultimi anni, il whisky ha avuto un’evoluzione: da bevanda di nicchia a fenomeno culturale ampiamente apprezzato. Proprio per questa ragione, una delle caratteristiche distintive del Roma Whisky Festival è l’attenzione rivolta all’aspetto educativo, con l’organizzazione di Abc del whisky per veri e propri neofiti, masterclass e seminari che permettono ai partecipanti di approfondire la loro conoscenza sul whisky. Grande successo ha avuto per noi l’area vintage, una vera e propria scommessa vinta. L’area è stata infatti presa d’assalto per tutta la due giorni, a significare che ci sono dei veri e propri whisky lover, appassionati e intenditori disposti ad assaggiare cose magari più rare seppur più costose. Infine, un’ultima considerazione va fatta sulla grande partecipazione del pubblico femminile che, anno dopo anno, è sempre più crescente e sfata il mito che il whisky sia il distillato preferito solo dai palati maschili. Vogliamo che i nostri visitatori lascino il Festival non solo con un palato più raffinato, ma con una comprensione più profonda della cultura del whisky”.
Non sono mancate le masterclass, da parte dei maggiori rappresentanti del whisky mondiale: da Lucie Stroesser, International Sales Manager di Douglas Laing’s, che ha presentato i prodotti e il lavoro di un imbottigliatore indipendente, a Fergus Simpson, Global Brand Ambassador di Duncan Taylor, che ha raccontato la gamma pluripremiata del marchio, fino a Kirstin MacDonald, che ha raccontato alla platea romana le caratteristiche e le qualità di un marchio come Glenfarclas. Non sono mancati contributi italiani, da Marco Gheza, che ha raccontato le origini, le tecniche e la storia del mondo Suntory e dell’universo Laphroaig, a Marco Fedele, Brand Ambassador Molinari, che ha raccontato i valori e la storia della distilleria Bruichladdich. Un numero importante di occasioni di approfondimento, seguiti da oltre 400 persone, alle quali bisogna aggiungere le oltre 150 persone che hanno partecipato al corso sull’Abc del Whisky.
I premi del festival sono valutati in un blind tasting, da una giuria mista composta da esperti del settore che si sono riuniti presso l’Oro Whisky Bar, uno dei migliori Whisky Bar d’Italia, a Roma. Il contest ha assegnato per Miglior Scotch Whisky, Miglior American Whisky, Miglior World Whisky e Miglior Cask Strength. Per il premio di Miglior Scotch Whisky, è stata la morbidezza nei sentori primaverili, di caramello e frutti di bosco del Nc’Nean Organic Small Batch Single Malt Scotch Whisky “Huntress 2023 Woodland Candy”, etichetta distribuita da Gemma Spirits. Un Highland, mix di due invecchiamenti: al 65% in botti che ospitavano bourbon e al 35% provenienti vecchie botti vino rosso. Mc’Nean è frutto della visione di Annabel Thomas, che dal 2003 guida un brand che si distingue da sempre per il rispetto degli ecosistemi e della sostenibilità: oltre il 99% dell’energia usata per la distillazione proviene da fonti rinnovabili. Secondo posto per l’Islay torbato Morrison Mac-Talla Strata 15yo Islay Single Malt Scotch Whisky, distribuito da Lost Dram e terzo posto per un altro prodotto Mc’Nean, il Nc’Nean Organic Small Batch Single Malt Scotch Whisky “Quiet Rebels Lorna”, distribuito sempre da Gemma Spirits. Il premio per Miglior American Whisky è andato a Jack Daniel’s Bonded, distribuito da Brown Forman: una novità per il brand del Tennessee. Un prodotto distillato secondo il procedimento “Bonded”: unica distilleria, unica stagione di distillazione, magazzini controllati federalmente e imbottigliati a 50%. Un prodotto a gradazione alcolica più alta, invecchiato in botti di quercia e dal colore più scuro, un’innovazione nel segno della tradizione, che ha vinto meritatamente il primo posto. Secondo posto per l’elegante Yellowstone Kentucky Straight Bourbon Whiskey Single Barrel Hand Picked Collection Lion’s Choise, distribuito da Meregalli e terzo posto per WhistlePig 12 Years Old, distribuito da Moet Hennessy. Per il premio Best World Whisky, il primo posto è del Single Malt giapponese Mars Tsunuki edition 2022. Distribuito da Fine Spirits, è invecchiato in botti ex bourbon, e imbottigliato a 50°, è un distillato che si distingue per la sua complessità nei sapori e nelle note umami. Un dolceamaro, meritevole del primo posto. Secondo posto per l’Irish Single Malt Dunville’s PX 12yo, distribuito da Spirits e Colori, e terzo per l’israeliano Milk & Honey Apex Dead Sea, distribuito da Mavolo. Per il premio di Best Cask Strength, riservato ai whisky non diluiti dopo l’invecchiamento, il primo premio è andato al Single Malt The Glenallachie 2011/2023 Oloroso Puncheon, un single cask Speyside, una distribuzione di Lost Dram da sole 731 bottiglie in tutto il mondo, invecchiate in botti di Sherry Oloroso, capace di dare ricchezza e corpo a questo prodotto. Secondo posto per Laphroaig 10 Original Cask Strength Batch 016, distribuito da Stock e terzo posto per Glendronach Cask Strength Highland Single Malt Scotch Whisky Batch 9, distribuito da Fine Spirits.