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Eventi e iniziative

Rebughini: “Vinitaly è brand di successo. Buyer aumentano. Presenze intorno a 97 mila”

09 Aprile 2025
Adolfo Rebughini - ph Ennevi VeronaFiere Adolfo Rebughini - ph Ennevi VeronaFiere

“Vinitaly si conferma un appuntamento strategico per il mondo del vino italiano, ma in generale per la cultura del vino”. Parole di Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere, raccolte durante un punto stampa organizzato in occasione dell’edizione numero 57 della fiera veronese. “Un brand storico, il nostro – prosegue Rebughini – dimostrato dalle presenze. Sono ancora dati parziali, ma dovremmo chiudere sui numeri dello scorso anno, e quindi circa 97 presenze in questi giorni”. Ma Rebughini ci tiene a sottolineare l’intero universo Vinitaly, a partire dall’evento organizzato nella città di Verona, Vinitaly and the city: “Un format di successo – dice – In tre giorni sono stati venduti oltre 50 mila token di degustazioni. Un evento che si dimostra un match perfetto tra Verona e Vinitaly, un asset fondamentale”. Ma poi Rebughini parla anche delle nuove iniziative protagoniste all’edizione 2025: “Penso a Vinitaly tourism, raw wine, i vini in anfora, la ristorazione di livello, le degustazioni, Vinitaly and the night – dice – Formati del tutto nuovo che hanno regalato tante soddisfazioni”.

E poi si torna sui dati: “Come detto i numeri dei visitatori si attestano sulle stesse presenze dello scorso anno (97 mila, ndr), con la conferma di tutti i buyer – dice Rebughini – Stati Uniti, Regno Unito e Germania i paesi più rappresentati con percentuali tutte in crescita. I buyer americani, addirittura, crescono del 5 per cento. Fatemi fare un grande plauso all’intera squadra di incoming, in collaborazione con Ice Agenzia, un lavoro che dura un anno e che fa rete anche con i nostri eventi che organizziamo in giro per il mondo. Tra i buyer crescono tanto le presenze di Francia e Germania, ma cala di poco la Cina. In generale la loro presenza è superiore, parlo di buyer, rispetto allo scorso anno con una percentuale che si attesta tra i 4 e il 6 per cento. E’ un momento strategico per il vino italiano. In fiera gli operatori ci sono e gli espositori penso abbiano un buon grado di soddisfazione. Un’edizione che definirei di successo”.