Il prossimo 10 marzo Torino ospiterà alla Centrale di Nuvola Lavazza La Prima dell’Alta Langa, l’annuale degustazione dei soci del Consorzio Alta Langa dedicata ai professionisti del vino, buyer, operatori HORECA e alla stampa di settore con 82 i produttori e più di 180 cuvée in degustazione.
Un evento che promuove, come ogni anno, il consorzio che oggi riunisce oggi 88 case spumantiere che operano nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo, su un vigneto di 480 ettari.
E quest’anno la produzione della vendemmia 2024 ha raggiunto i 3,2 milioni di bottiglie, il cui sbocco sul mercato vede una prevalenza di quello interno (85%) rispetto all’export (15%). Dal 2022, il Consorzio è guidato da Mariacristina Castelletta, affiancata dal vicepresidente Giovanni Carlo Bussi.
“Tra le priorità del Consorzio – ci racconta la presidente Castelletta – c’è sicuramente la crescita controllata della denominazione, garantendo sempre alti standard qualitativi, ma anche lo sviluppo dell’autorevolezza a livello internazionale, attraverso strategie di comunicazione mirate nei mercati stranieri”.
E poi, ancora, la valorizzazione dell’identità del Metodo Classico Alta Langa che sottolinea il legame con il territorio, il lungo affinamento sui lieviti, l’obbligo del millesimo in etichetta, il vincolo dell’altitudine dei vigneti espresso in disciplinare.
Non solo La Prima dell’Alta Langa a Torino: “A giugno – ci dice ancora Castelletta – ci trasferiremo nella Capitale per Alta Langa Roma, mentre stiamo organizzando l’Alta Langa Academy per fare cultura intorno al nostro metodo classico”.
E in un periodo come quello attuale, la presidente fa chiarezza sul mondo dei dealcolati: “L’Alta Langa DOCG è sinonimo di Metodo Classico di alta qualità, frutto di un’espressione autentica del territorio e di un processo produttivo più che rigoroso. Il disciplinare impone regole chiare che definiscono l’identità della denominazione. La normativa stabilisce in modo chiaro e inequivocabile che i prodotti vitivinicoli a denominazione non possono essere soggetti a processi di dealcolizzazione, né questo rientra tra gli obiettivi del Consorzio, il quale da sempre promuove un consumo responsabile del vino in occasioni conviviali. L’attenzione resta concentrata sulla valorizzazione dell’Alta Langa DOCG, il cui carattere distintivo è il risultato dell’interazione tra terroir, varietà e lunghi affinamenti”.