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Eventi e iniziative

Pizza, pesce e champagne, si può! Nella cena a 4 mani le intuizioni di Messina e Piparo

29 Gennaio 2025
Pietro Messina, Francesco Piparo, Elena Caracciolo e Gianmichele Messina Pietro Messina, Francesco Piparo, Elena Caracciolo e Gianmichele Messina

“E’ un incontro di mani”, cantava in un celebre brano Zucchero. E ieri l’incontro di mani c’è stato. Da un lato quelle di Gianmichele Messina, World master chef della Nip, la Nazionale Italiana Pizzaioli, titolare della Forneria Messina di San Martino delle Scale a Monreale in provincia di Palermo e della nuova Forneria Messina – Viaggio nel Gusto, aperta di recente a Palermo; dall’altro Francesco Piparo, chef e patron del Caveau 38 di Palermo, grande conoscitore del pesce. I due hanno ideato un evento che ha messo insieme la pizza, il cibo preferito dagli italiani, il pesce e lo champagne. Una sera da “tutto esaurito” nel nuovo locale di Gianmichele Messina che ha ospitato Piparo nel primo dei due eventi previsti (si replicherà a metà febbraio al Caveau 38) per far degustare al pubblico presente 4 pizze inedite condite con il pesce e i suoi “amici”. Abbinamenti insoliti, a volte, ma riuscitissimi e che hanno riscosso tanto successo.

“Abbiamo giocato su diverse interpretazioni e con le materie prime di altissima qualità – dicono Messina e Piparo – Una serata nata dalla voglia di divertirci insieme e di far divertire il nostri ospiti”. A portare lo champagne ci hanno pensato i fratelli Stefano e Roberto Giocondo rispettivamente responsabili di due grandi Maison, Louis Roederer e Paul Goerg. Abbinamento insolito, certo, quello tra pizza e champagne. Ma che poi tanto male alla fine non è risultato. Grazie, soprattutto, alle pizze preparate dai due, che ben si sono sposate alle bollicine francesi. Al forno, a dare una mano, due giovani pizzaioli della Nip, Andrea Li Volsi e Antonino Tusa. A coordinare la cucina ed occuparsi dei dolci, Elena Caracciolo, Lady Nip Master Chef. “Abbiamo detto a tutti che la serata di ieri non voleva essere una serata “scientifica”, quindi alla ricerca dell’abbinamento perfetto – proseguono Messina e Piparo – ma piuttosto un convivio tra amici, per divertirci insieme e provare a spostare sempre un po’ più in là l’asticella della sperimentazione nel campo della pizza. Niente paragoni, niente “la Margherita alla fine è sempre la più buona” insomma, e niente virtuosismi ma tanta voglia di assaggiare”.

Dopo due arancine particolari (una con misto di pesce deliscato, gambero rosa, calamaretto, filetto di pesce sciabola e altro in bianco e l’altra con pesce spada insaporito con olio con lemongrass e mix di pepi e mantecato con aggiunta di scorza di limone), la serata è entrata nel vivo. E quindi ecco le pizze. Si inizia con la “Tartare”, realizzata con un impasto tradizionale molto leggero e soffice, Salmone alla barbabietola, caviale e creme fraiche. A seguire ecco la “Sebastian”, fatta con un impasto farina tipo “1” con aggiunta di curcuma, zenzero e semi di papavero, che accoglie il “piatto” dello chef: base bianca, stracciatella, gambero rosso di Mazara, Chips di zucchine e zest d’arancia. La terza è la pizza che ha conquistato i palati di molti, la “finta” Gricia: un impasto cereali e semi con farina tipo “1” con aggiunta di segale, orzo, avena e semi di sesamo, pecorino e pepe nero, guanciale di seppia e chips di topinambur. Il guanciale di seppia è stato realizzato dallo chef Piparo che ha lavorato le seppie in maniera tale da farle sembrare un vero e proprio guanciale. Divina. Chiude la serie la “mattanza”, con impasto spirulina, farina tipo “1” con aggiunta di alga spirulina biologica italiana, semi di girasole e semi di canapa, speck di palamita affumicato, carciofi e piacentino ennese. Le mani sapienti di due grandi professionisti, dunque, per una serata riuscita, che ha messo insieme l’arte bianca e quella della cucina di pesce.