Alle Gallerie Mercatali di Verona, la classica anteprima del Vinitaly, con OperaWine, l’evento organizzato da Wine Spectator. Una selezione super top di produttori con grandissimi vini italiani, grande interpretazione di tutti i territori italiani. Difficile fare una selezione dei “best of best”. Noi ci abbiamo provato dopo numerosi assaggi fatti ieri. Una selezione dei vini con “mezzo punto” in più rispetto agli altri. Memorabili.
OPERAWINE 2024, I NOSTRI MIGLIORI ASSAGGI
ECCO I NOSTRI VINI
Trebbiano di Soave Veronese Massifitti 2014 – Suavia
Naso di agrumi, erbe officinali e pietra focaia. E’ evidente l’impronta minerale. Sorso vivo, ma anche consistente, sapido e lungo. Bella interpretazione del terroir.
Chardonnay Friuli Isonzo Vie di Romans 2020 – Vie di Romans
E’ intenso e complesso con sentori di burro, frutta gialla matura, frutta secca e bacca di vaniglia. Preciso lo stile, caratterizzato da armonia e definizione dei profumi. Al palato si mostra più fresco di quanto ci si possa aspettare, pieno nel gusto e lunghissimo.
Vermentino Colli di Luni Fosso di Corzano 2016 – Terenzuola
Essenza mediterranea: alloro, timo, scorza di cedro, poi resina, aghi di pino e menta che assumono un piacevole carattere balsamico. E’ morbido, ma anche dotato della giusta freschezza, con un retronaso perfettamente corrispondente all’olfatto e un finale decisamente salino. Territorio.
Chianti Classico Vigneto Bellavista 2004 – Castello di Ama
Il rosso dal fascino assolutamente particolare che si concretizza nelle sfumature e nella profondità delle note terziarie. Segue un assaggio morbido, intenso e appagante.
San Leonardo 2013 – Tenuta San Leonardo
Classe, stile, eleganza, freschezza, lunghezza: che dire? C’è tutto. Sempre grande.
Valtellina Superiore Sassella Rocce Rosse 2016 – Arpepe
Eleganza, eleganza e ancora eleganza. E’ fresco, etereo, sottile, ma nello stesso tempo incisivo grazie all’energia che riesce a trasmettere. La viva mineralità e la delicata speziatura lo rendono ancora più intrigante.
Barolo Ornato 2011 – Pio Cesare
Lineare, equilibrato, davvero ben fatto. Una interpretazione di territorio giocata tra freschezza, finezza e consistenza tannica. Il valore dell’esperienza e dell’azienda storica. Davvero buono.
Brunello di Montalcino Riserva Vigna Paganelli 2010 – Il Poggione
Frutto di una vigna piantata nel 1964, è freschissimo, equilibrato, multidimensionale. L’ottima acidità e l’integrità dei tannini mostrano chiaramente che andrà ancora avanti nel tempo, riservandoci ulteriori sorprese. Sicuramente una delle migliori annate assaggiate di questo vino.
Montefalco Sagrantino Il Bisbetico Domato 2020 – Tabarrini
Ampio e variegato all’olfatto con profumi di frutta rossa matura al punto giusto e note floreali che si mantengono molto vive e impattanti. Il sorso acquista consistenza nei tannini pur restando scorrevole, dinamico e lungo. Un Sagrantino che interpreta il territorio con uno stile molto originale.
Chianti Classico Vigna Istine 2016 – Istine
Vivo, agile, succoso e lunghissimo. E’ l’ennesimo convincente Chianti Classico di quest’azienda di Radda ormai costantemente tra le più rappresentative della denominazione.