“Siamo oggi qui con tutti i produttori italiani che partecipano alla Old Vine Conference per parlare delle vecchie vigne, del loro valore storico, culturale e genetico. È importante capire cosa questi vigneti rappresentino oggi e come si siano conservati grazie alla resilienza, la sensibilità e il rispetto di chi li ha custoditi negli anni”.
Queste le parole con cui Michéle Shah, Ambasciatrice Regionale d’Italia della Old Vine Conference, ha aperto la prima edizione di All of Italy, l’evento che ha riunito l’8 e il 9 ottobre in Toscana presso la Tenuta Sette Ponti le 22 aziende italiane che aderiscono a questo progetto. The Old Vine Conference è un’organizzazione no profit fondata a Londra nel 2021 da Sarah Abbot MW, Alun Griffiths MW e Leo Austin con lo scopo di raggruppare in una rete globale tutti i produttori che lavorano sulle vecchie vigne, valorizzare questo patrimonio unico e creare una nuova categoria di vini.
Interessante e completa la relazione di Leo Austin che ha spiegato agli intervenuti, produttori, giornalisti della stampa italiana e internazionale, influencer, educatori e sommelier, il ruolo, lo stato attuale e la mission della Old Vine Society. “Oggi la nostra associazione coinvolge più di 250 membri di 12 Paesi del mondo. Svolgiamo attività ufficiali in Italia e nel Regno Unito, ma operiamo anche in altri stati.
Nei prossimi 3 mesi apriremo in Cina e alla fine del 2025 saremo a Napa in California per una conferenza” spiega Leo, che poi continua illustando più in dettaglio gli obiettivi: “Lavoriamo per far in modo che presto i consumatori capiscano il significato e il valore dei vini provenienti da vigne vecchie. Vorremmo spostare l’idea di chi compra il vino da una tipologia che si riferisce ad un territorio o ad un vitigno ad una nuova categoria che raggruppi tutti i prodotti provenienti dai vigneti storici.
Entrando in un’enoteca ci piacerebbe un giorno vedere uno scaffale con la scritta “Vini da Vecchie Vigne”. In questo modo possiamo anche spiegare meglio il valore della tradizione di un territorio. Sarebbe, poi, fondamentale alzare il prezzo delle uve di questi vigneti, cosa che, oltre a dare la giusta remunerazione ai viticoltori, faciliterebbe non poco il mantenimento delle vecchie viti e il perpetuarsi del loro patrimonio genetico”. Infine, Leo ha spiegato come ormai oggi la qualità di questi vini sia supportata da numerose evidenze scientifiche, sottolineando poi il ruolo di una comunicazione chiara che, come si è potuto costatare in diverse occasioni, può partire dall’efficacia delle parole “old vines”, semplici e dirette, che catturano subito l’attenzione e favoriscono la disponibilità dell’interlocutore ad acquisire successivamente informazioni più approfondite.
A seguire l’intervento di Danielle Callegari di Wine Enthusiast che ha arricchito lo spessore culturale dell’evento con diversi riferimenti all’opera di Dante Alighieri e le due masterclass condotte da Gabriele Gorelli MW: la prima che ha avuto come protagonisti i vini di Toscana e Sicilia (Etna in particolare, dove si concentra il patrimonio di vecchie vigne dell’Isola) e la seconda che ha coinvolto etichette di varie regioni, rappresentando una sorta di viaggio attraverso l’Italia da nord a sud.
Impareggiabile l’ospitalità dei padroni di casa, Antonio Moretti Cuseri e i figli Alberto e Amedeo che, oltre a partecipare con i vini delle loro aziende, Tenuta Sette Ponti in Toscana e Animaetnea in Sicilia, hanno guidato i partecipanti in una visita alla storica Vigna dell’Impero, seguita da una mini verticale del Sangiovese frutto dalle sue vecchie viti. In conclusione, un evento ricco di tematiche interessanti che ha favorito interazione, confronto e condivisione fra produttori, stampa, addetti ai lavori e componenti della Old Vine Society, rafforzando e ampliando la rete che porta avanti i valori, a nostro parere importanti e pieni di significato, di questa organizzazione.
Di seguito le liste delle aziende che hanno preso parte all’evento e dei vini delle due masterclass.
Aziende che hanno partecipato:
Alta Mora, Animaetnea, Aquila del Torre, Benanti, Castello di Albola, Col d’Orcia, Fattoria Fibbiano, Feudi di San Gregorio, Gini, I Custodi delle Vigne dell’Etna, Malvirà, Marchesi Antinori, Marchesi di Gresy, Morella, Roeno, Tenuta San Leonardo, Tenuta Sette Ponti, Tenute dei Ciclopi, G.D. Vajra, Villa Bogdano, Vinchio Vaglio, Zýmē.
Vini Masterclass “A Thousand Year Legacy: Sicily and Tuscany Juxtaposed”
Col d’Orcia-Brunello di Montalcino Riserva Poggio al Vento 2013 (vigne di 44 anni)
I Custodi delle Vigne dell’Etna-Etna Rosso Riserva Saeculare 2014 (vigne di 250 anni)
Alta Mora-Etna Rosso Guardiola 2015 (vigne di 150 anni)
Castello di Albola-Acciaiolo 2016 (vigne di 37 anni)
Benanti-Etna Rosso Riserva Serra della Contessa 2016 (vigne di 115 anni)
Fattoria Fibbiano-Terre di Pisa Sangiovese Ceppatella 2018 (vigne di 100 anni)
Tenuta Setteponti-Valdarno di Sopra Vigna dell’Impero Sangiovese 2019 (vigne di 89 anni)
Tenute dei Ciclopi-Etna Rosso Piede Franco Quota 900 2021 (vigne di 100 anni)
Animaetnea-Etna Rosso Contrada Santo Spirito Animantica 2022 (vigne di 100 anni)
Marchesi Antinori-Tignanello 2021 (vigne di 35 anni)
Vini Masterclass “An Italian Journey: from Top to Toe”
Aquila del Torre-Friuli Colli Orientali Friulano 2022
Gini-Soave Classico Contrada Salvarenza Vecchie Vigne 2021
Villa Bogdano-Bianco 185 2018
Malvirà-Roero Riserva Renesio 2011
Tenuta Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy-Barbaresco Martinenga 2020
G.D. Vajra-Barolo Bricco delle Viole 2019
Tenuta San Leonardo-Carmenère 2019
Feudi di San Gregorio-Irpinia Aglianico Serpico 2013
Roeno-Terradeiforti Enantio Riserva 1865 Prefillossera 2019
Vinchio Vaglio-Barbera d’Asti 50 Vigne Vecchie 2021
Zýmē-Kairos 2020
Morella-Primitivo Old Vines 2020