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Eventi e iniziative

Mindful Drinking, così Onav spiega l’approccio olistico al mondo del vino

10 Giugno 2024
Vincenzo Gerbi Vincenzo Gerbi

Mindful Drinking è la nuova frontiera del bere che, a quanto pare, sta diventando una vera tendenza in tutto il mondo. Per questo Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino) ha ritenuto importante approfondire meglio questo nuovo modo di bere. Così è stato deciso di organizzare il primo corso – in Italia – di Mindful Drinking articolato in tre incontri, a Milano. Gli incontri hanno l’obiettivo di – possiamo dire – istruire come assaggiare un vino, concentrandosi esclusivamente sui propri sensi e sulle percezioni che esso dà, in modo da consentire di rallentare il ritmo frenetico della nostra vita e ricaricare le energie. Come spiegato da Rosamund Dean, la prima a coniare l’espressione “Mindful Drinking” e ad applicare le tecniche della Mindfulness all’atto del bere, questo nuovo approccio al vino si traduce in un consumo moderato, che non implica tanto l’astinenza totale quanto la riscoperta del piacere di bere con consapevolezza e attenzione. E, così, dice Vito Intini, presidente Onav nazionale “con questo corso vogliamo andare oltre il concetto ormai abusato di “bere moderato”. Crediamo in un approccio olistico, dove l’assaggio del vino è un modo per scoprire meglio sé stessi e i propri sensi e dove ci si concentra sul momento presente”.

Il primo incontro ha subìto una modifica per l’impossibilità ad intervenire della relatrice prevista dal programma, Chiara Ripamonti, psicoterapeuta e psicanalista, ricercatrice di psicologia clinica del Dipartimento di Psicologia dell’Università Bicocca di Milano. E, quindi, la conduzione della serata è stata affidata a Vincenzo Gerbi, presidente del Comitato Scientifico Onav, Vicepresidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino e docente universitario nell’ateneo di Torino che ha iniziato la lezione con un inquadramento su cosa sia il vino: “Non una bevanda alcolica ma un modo per conoscere la storia dell’umanità e per scoprire i nostri sensi. Nel vino infatti è possibile percepire differenze addirittura tra singole espressioni dello stesso vitigno”. La prima lezione è stata una sorta di introduzione a “come utilizzare meglio i nostri sensi e i nostri talenti, convinti che, se impareremo a usare meglio i nostri sensi, riusciremo anche ad apprezzare meglio gli aspetti della vita. Nell’assaggio di un bicchiere di vino ci si concentra sui nostri sensi, che spesso usiamo poco”, ha detto Gerbi, evidenziando anche che “a causa dello stress, nella nostra società spesso non si sorseggia ma si beve rapidamente, non facendo attenzione alle sensazioni che un buon bicchiere di vino può darci. Sovente lo si fa con automatismi o per compensazione, per rilassarci o per evadere. Eppure il vino è un modo per conoscere meglio sé stessi e, potremmo coniare l’espressione “assaggiatori di vino, assaggiatori di vita”.

Il secondo appuntamento è in programma lunedì 10 giugno, sempre a Milano (alle ore 19.30 presso l’Hotel Leonardo, via Messina 10) che se non potrà intervenire la dottoressa Ripamonti, si proseguirà con il programma originario che prevede l’intervento del Professor Gerbi con “Cosa Cerchiamo dal Vino”, mentre l’ultimo appuntamento (17 giugno) vedrà l’intervento del Dottor Alberto Martelli, medico chirurgo, Pediatra e Specialista in scienze dell’Alimentazione, esperto in allergie alimentari, che esplorerà da vicino il “Rapporto tra vino e salute”. La seconda metà della lezione sarà guidata dal Presidente Onav Vito Intini, con l’assaggio di due vini selezionati dalla stessa Onav che fondata nel 1951 per volontà della Camera di Commercio di Asti, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza del bere consapevole, la valorizzazione del patrimonio enologico italiano e la formazione continua di appassionati e professionisti competenti. L’Associazione in questi anni ha contribuito alla promozione del vino italiano sia con l’organizzazione di corsi in tutta Italia e all’estero, sia con la presenza alle principali commissioni enologiche nazionali. A queste attività consolidate si affiancano progetti sempre nuovi e sempre più accessibili che riconoscono all’associazione il ruolo di ambasciatore della cultura del vino verso il grande pubblico.Michele Pizzillo