Prima regione in Italia ad aver normato l’agricoltura sociale fra le attività comprese nel concetto di multifunzionalità nel 2011, le Marche hanno presentato al 57° Vinitaly di Verona le prime otto bottiglie di vino ottenute da un ettaro di vigneto dell’istituto penitenziario a Montacuto (Ancona) e che ha coinvolto i detenuti nella fase produttiva. Presenti, fra gli altri, l’assessore all’Agricoltura delle Marche, Andrea Maria Antonini, il presidente di Amap (Agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare e della pesca) Marco Rotoni e Silvio Di Gregorio, provveditore dell’amministrazione penitenziaria dell’Emilia-Romagna e Marche.
Grande emozione per un Rosso Conero ottenuto da uve Montepulciano che porta il nome “Renovo”, e la cui etichetta in stile “futurista deperiano” è stata scelta per concorso e realizzata da Alice Mazzocchi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. “Presentiamo in una manifestazione di respiro internazionale come Vinitaly le prime otto bottiglie che potremmo definire sperimentali e si inseriscono in un segmento dell’agricoltura sociale specifico per persone che hanno a vari livelli delle fragilità, ma che grazie a queste attività riescono a trovare un modo di riscattarsi”, dichiara l’assessore all’Agricoltura delle Marche, Andrea Maria Antonini.
Il percorso lavorativo, di formazione e reinserimento è stato reso possibile grazie al sostegno del ministero di Giustizia, dell’amministrazione penitenziaria di Marche ed Emilia-Romagna, di Regione Marche, di Amap, di Coldiretti Ancona e dei volontari che operano in un contesto centrale per il recupero delle persone svantaggiate. Manuela Ceresani, direttore degli Istituti penitenziari di Ancona, spiega “la Fattoria Barcaglione – progetto di sostenuto dalla Regione Marche – punta al pieno recupero di tutti i soggetti coinvolti con la volontà di fare micro-impresa e non con la logica dell’assistenza”.