“N’autru Gesu nasciri non pò” cantano gli etnei nelle festività natalizie, rendendo omaggio al Dio che si fa uomo. Il Natale sull’Etna è anche sinonimo di un piacevole dialogo tra arte e pasticceria. Salvatore Incorpora, celebre artista scomparso nel 2010, dedicò numerose opere alla bellezza sempre viva del presepio, seguendo l’antichissima lezione appressa dai maestri napoletani. Incorpora rappresenta il suo in modo contemporaneo nella capanna della Storia, in cui ogni personaggio, minuziosamente decorato, ci restituisce un momento di profonda intimità, in cui ritrovare i volti della Sicilia del secondo dopoguerra: un oceano di facce in attesa di un futuro, una nuvola di bocche in cerca di ricchezza.
Popolata di umili e diseredati, in una rivolta senza tempo e senza luogo per superare insieme le inquietudini del quotidiano. Il pathos unico che si scorge nelle opere che Incorpora dedica alla natività, profondamente legate anche alla tradizione isolana (bellissimi i suonatori di zampogna), si lega ai sapori dei nostri nonni, che sopravvivono grazie alle mani sapienti degli artigiani etnei. Tra questi Nino Berizia, che con la moglie Rosaria Barone prosegue una tradizione lunga ottant’anni. Dal 1939 a Linguaglossa, per volontà della famiglia Barone, nasce la Pasticceria “Ignazio Barone”. Ignazio, uno di 7 fratelli, aveva imparato l’arte pasticcera nella vicina Jonia (ora Giarre e Riposto), lavorando presso “Donna Susanna”, grande maestra pasticciera della zona jonica-etnea.
La Pasticceria Barone è ancor’oggi uno scrigno di “cosi duci” come lo immaginiamo nei cunti che appartengono ai ricordi tramandati. Elemento essenziale: la nocciola etnea. Prodotto di pregio, lavorato sapientemente tra Linguaglossa, Castiglione, Sant’Alfio e altri borghi. Questa pianta “autoctona”, introdotta si pensa al tempo delle invasioni saracene, ha trovato alle pendici del vulcano il giusto equilibrio per germogliare e offrire i suoi frutti. La nocciola cresce tra i terreni fertili che ruba alla lava delle pendici etnee, profumandosi dell’intenso aroma di ginestra dal carattere forte e deciso, ma amabile e delicato al palato. L’estro dei pasticceri Barone diede vita nel 1978 alla “Pasta di Nocciola” che assieme ai “baci” e ai “torroncini” sono delle prelibatezze che ci offrono i sapori di una volta, quando la libertà di creder nel domani si misurava anzitutto col lavoro delle nostre mani.
Le opere del maestro Incorpora sono esposte al Museo Francesco Messina-Salvatore Incorpora di Linguaglossa, in Piazza Annunziata 9. Per info e visite: 095643677.
La pasticceria della famiglia Barone è sita in via Marconi 62 a Linguaglossa.
Per info e degustazioni: 095643156.