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Eventi e iniziative

Il commissario Ue all’Agricoltura Christophe Hansen arriva al Vinitaly: “Settore vino a un bivio, iniziamo a guardare nuovi mercati”

07 Aprile 2025
Da sinistra Federico Bricolo, Marzia Varvaglione, Christophe Hansen, Francesco Lollobrigida e Matteo Zoppas Da sinistra Federico Bricolo, Marzia Varvaglione, Christophe Hansen, Francesco Lollobrigida e Matteo Zoppas

“Esprimo il mio impegno a sostenere il settore vitivinicolo. Il vino europeo è rinomato in tutto il mondo, il 60% del vino consumato viene dall’Ue e questo è un risultato straordinario”. 

A dirlo, in conferenza stampa al Vinitaly è Christophe Hansen, commissario europeo all’Agricoltura, arrivato a Verona a pochissimi giorni dalla sua visita in Italia. “Il settore però – ha continuato davanti a istituzioni e giornalisti – deve affrontare molte circostanze difficili. Siamo a un bivio ed è il momento giusto perché la commissione intervenga a sostegno del comparto. I consumi’sono in calo in Ue, soprattutto quelli del vino rosso, e il mercato è scosso da tensioni geopolitiche che negli ultimi anni sono state molto sfidanti”. 

I dazi imposti dall’amministrazione americana “non portano benefici a nessuno, né ai consumatori, né agli agricoltori o alle economie di entrambi i Paesi”. E da qui l’invito: “il mercato Usa non si può sostituire facilmente ma è importante guardare ad altre parti del mondo, aprirsi a nuove possibilità. A giugno sarò in Giappone, che è un mercato molto potente’ ma ci sono anche ‘il Mercosur e l’India, dove cogliere meglio le opportunità”. 

Poi la presentazione ufficiale del Pacchetto Vino: “Uno strumento – dice Hansen – raccomanda alcuni cambiamenti, soprattutto nel campo della semplificazione per il settore. Per il reimpianto non ci saranno penalità amministrative se non avverrà entro il tempo previsto. Le regole inoltre devono essere più flessibili per quanto riguarda la distillazione. Per la crisi climatica aggiungeremo il 20% di risorse per la mitigazione delle conseguenze. Allo stesso tempo con la definizione delle nuove etichette sarà più facile la comprensione per i consumatori, compresi i nuovi prodotti dealcolati o low alcool”.

A proposito delle etichette ha detto che “dovrà essere semplificata e comune, capace di informare adeguatamente, con gli ingredienti e la qualità nutritiva. La Commissione lavorerà per trovare un pittogramma che possa essere compreso senza alcuna traduzione, facilmente accessibile a tutti i consumatori.Siamo in un momento difficile per il vino, soprattutto per i piccoli produttori, ma tutto è legato insieme, compreso l’enoturismo. Per questo dobbiamo lavorare sulla comunicazione e la promozione del vino, attraverso nuove campagne che possano prolungarsi per 5 anni e non più per 3 anni. Su tutto questo si discuterà sia in Commissione che nel gruppo di alto livello, pronti a recepire ulteriori input”.

Durante la conferenza stampa è intervenuto anche il ministro all’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “Siamo in un tempo in cui il sistema produttivo italiano ed europeo rischiano di scomparire se non ci adatteremo. Il confronto attuale del mercato ci vede di fronte a una trasformazione, tutto cambia velocemente, a ovest ed a est. Possiamo adattarci con rapidità con nuovi strumenti flessibili per gli imprenditori, con rispetto delle regole, ma con un adattamento. Abbiamo bisogno di riprogrammare subito gli OCM. A nome del nostro Governo chiedo di rivedere il Green Deal, una visione troppo ideologica. Dobbiamo salvare l’Europa e rilanciarla.

Non dobbiamo farci del male da soli, la trattativa è aperta, le reazioni sono giuste, ma le guerre commerciali sbagliate non portano ad alcun risultato. Se la scelta americana non  è condivisa, dobbiamo essere noi più saggi, senza rispondere subito con toni muscolari, ma seguire un ragionamento per portare due sistemi democratici a salvaguardarsi a vicenda”.

E poi ancora un passaggio sulle etichette: “Con le etichette – dice Lollobrigida – vogliamo informare, con costi sempre più bassi e dando garanzia a chi le consuma. Dobbiamo avere scelte coerenti con gli indirizzi europei su una etichettatura uniforme. Chiediamo l’intervento della Commissione per chi utilizza le etichette per condizionare le persone, per quelle, proposte da alcune nazioni, per chi stigmatizzando il vino come un prodotto dannoso, anche per un suo consumo moderato. Siamo il Paese più longevo d’Europa e siamo i maggiori consumatori di vino e la nostra cucina è uno degli elementi che contribuiscono a questo successo. Rinunciare ai prodotti italiani quindi è sconsigliabile. Il vino unisce i popoli attraverso la storia, ma guarda anche al futuro: per questo dobbiamo valorizzare prodotti che rendono ricca l’Italia e l’Europa, garantendo uno stile di vita legato al benessere e alla qualità”.

Pensieri condivisi anche da Matteo Zoppas, presidente Ice e Marzia Varvaglione, presidente Ceev, il Comitato degli imprenditori europei del vino. “Abbiamo dei competitor come l’Asia – dice Zoppas – dove c’è una macchina più snella, che aiuta con immediatezza i nostri imprenditori. Abbiamo una burocrazia più lenta ma dobbiamo stare al passo con la competitività. Le rappresentanze chiedono se si può fare qualcosa nella flessibilità delle misure, come gli OCM da utilizzare in modo più snello. Si sta giocando di squadra, sono sicuro. Noi siamo a disposizione”.

“Quali sono oggi le priorità? Tutto è priorità”, dice Varvaglione. “Si parla di etichettature, di vino e salute. Sono temi che con Hansen trattiamo da tempo. Sono stati velocissime nell’ascolto e nel processare le richieste arrivate da noi. C’è da risolvere il problema dazi per parlare di pacchetto vini. Oggi dobbiamo ricordarci che il consumatore è al centro del nostro dialogo. L’unico modo per vincere è essere competitivi”.