C’era tanta attesa al Vinitaly per la presenza del Commissario europeo alla Salute Olivér Várhelyi che dal palco dell’area istituzionale padiglione del Ministero dice di essere a Verona per imparare, per saperne di più sulla tradizione italiana. Dice davanti alla platea di aver capito come lavorare insieme, quali sono le strategie da mettere in campo.
“Una dieta sana e bilanciata è parte di qualsiasi stile di vita sano, ma rende anche la vita piacevole. Ciò che mangiamo e beviamo è parte di ciò che sappiamo. Ho avuto l’opportunità di incontrare le principali organizzazioni della comunità agricola e posso dire che portano tanto valore. Non sottovaluteremo mai l’importanza della nostra salute ma anche del lavoro di questa comunità”.
I temi della convivialità e dello stile di vita sano ed equilibrato sono stati al centro del dibattito della conferenza. L’Italia è infatti il secondo al mondo per longevità dopo il Giappone e come ha ricordato Marcello Gemmato, sottosegretario per la Salute, c’è da riflettere su questo dato: p”L’unico elemento distintivo tra noi e le altre popolazioni al nostro livello è determinato dall’alimentazione. La dieta italiana si compone di tanti fattori: filiera corta, materie prime genuine a km zero, l’arricchimento di proteine che arrivano dai legumi, l’olio. Per ciascuno di questi prodotti non è l’abuso che può essere il parametro di riferimento ma l’uso consapevole. Il vino è un unicum inserito nella dieta mediterranea, fa parte della tradizione di convivialità”.
Lo ha ricordato anche John Barker, Direttore Generale dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino): “Noi abbiamo una commissione che si occupa di questi aspetti più tecnici, per esempio il ruolo del vino nella dieta mediterranea. È difficile a arrivare a una unica raccomandazione ma ci sono rischi ed è importante capire come moderarli. Questa analisi dei rischi salutari non si limita a questo. Se si consuma con moderazione il vino è un ottimo prodotto. Educazione e informazione servono per orientare meglio al consumo del vino. Il vino ha accompagnato l’umanità da sempre. Salute e vino non sono in contrasto tra di loro, dobbiamo fare di più”.
E così arrivano le rassicurazioni del Commissario europeo: “È una scelta personale bere vino ma dobbiamo ricordarci che è anche parte di una dieta, di una cornice più ampia e ovviamente c’è un’influenza sulle malattie non trasmissibili come diabete, cancro e cardiovascolare. La commissione lavora con gli Stati membri e vogliamo trovare insieme il modo per parlare del tema. Quando guardiamo le soluzioni dobbiamo dare priorità a ciò che è efficace. Sono necessarie strategie di prevenzione personalizzate perché solo così la gente potrà compiere le scelte giuste. Abbiamo bisogno che tutte le parti in causa diano una mano”.