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Eventi e iniziative

Identità Golose celebra 20 anni del suo congresso. Paolo Marchi: “Guardiamo al futuro”

21 Febbraio 2025
Identita Golose Identita Golose

Il rischio dell’autocelebrazione, a quanto pare, si avvertiva, tant’è che Paolo Marchi – che insieme a Claudio Ceroni, nel 2005  ha dato vita al congresso internazionale di cucina d’autore Identità Golose – presentando l’evento in programma dal 22 al 24 febbraio, ha detto che “alla ventesima edizione, il rischio era quello di celebrarci, scordandoci che in fondo si tratta di numeri e che bisogna andare oltre, insistere guardando alla sostanza. Così il tema di Identità Milano numero 20 esalta proprio la natura di questo genere di avvenimenti. Con il tema Identità Future, 20 anni di nuove idee in cucina ribadiamo il nostro credere nelle novità, il sapere che il nostro humus ha iniziato a depositarsi a metà Anni Zero e ora è il concime delle kermesse che sopraggiungeranno. Quello che è stato, ci conforta e ci sprona a perseverare e ai relatori chiederemo di raccontarci quale futuro sarà il loro”. Lo faranno nel corso dell’edizione dalla cifra tonda (è, appunto, la numero 20, chi l’avrebbe creduto nel 2005!, commento di Marchi) del congresso internazionale di cucina d’autore più importante d’Italia e tra i più prestigiosi al mondo, nato per dare voce, visibilità e accompagnare la crescita degli chef italiani, poi via via allargatosi ai tanti “distretti confinanti”, ossia il mondo della pizza, quello della pasticceria, del vino, della mixology, dei prodotti d’eccellenza, dell’ospitalità e dell’hôtellerie. Insomma, tutto proiettato nel futuro, come la stessa location, Allianz MiCo di Milano, tutta nuova con l’enormità di 13.000 metri quadri per dare forma alle Identità Future che si andranno ad esplorare da sabato a lunedì prossimo, per un congresso che manterrà quanto ha sempre saputo essere in quattro lustri e, adesso, saprà sfruttare l’occasione dei 20 anni non per celebrare sé stesso o il settore che ha voluto raccontare, ma per capire cosa riserva il futuro.

Per questo, a Identità Future, saliranno sul palcoscenico tanti tra i maggiori protagonisti italiani del settore e una selezione, vastissima e autorevole come sempre, di ospiti internazionali prestigiosi. Tant’è che Marchi, nella presentazione di Identità Milano-Identità Future ha ricordato le parole pronunciate da Ferran Adrià il primissimo giorno, 24 gennaio 2005, “non celebra, un congresso anticipa. Magari sbagliando divinazioni, previsioni, ma guai guardarsi indietro, per la storia ci sono i musei”. Non a caso Ferran Adrià tornerà, a Identità Milano 2025. Perché la storia, quando si è capaci di consapevolezza, si rinnova. E così può continuare.

Questo, in sintesi, il programma della 20ma edizione di Identità Milano in programma dal 22 al 24 febbraio.
Sabato 22, nella sala Main Stage si parte subito forte col tema di Identità Milano 2025. L’introduzione sarà di Davide Rampello; a seguire, salirà sul palco colui che ha cambiato il volto della cucina contemporanea, in un ideale abbraccio tra passato, presente e futuro: madame e monsieur Ferran Adrià. Dopo di lui, ancora tanta Spagna col talk Le identità sociali degli chef, ospiti il vincitore del Basque Culinary World Prize 2024 e il direttore del Basque Culinary Center. Poi, A lezione di futuro. Pomeriggio spumeggiante, dopo il doveroso “Omaggio a Bruno Ceretto”, con la presentazione della guida Bollicine del mondo 2025 alla quale faranno seguito tavole rotonde come “Dalla sala alla cantina” e “Enoturismo, comunicazione e cultura”. Nelle altre sale in programma le lezioni di Identità di Formaggio (in collaborazione con Consorzio del Parmigiano Reggiano), con Riccardo Gaspari all’apertura e Massimiliano Mascia per concludere la giornata. Invece Identità di Pizza (in collaborazione con Latteria Sorrentina), sarà animata da Simone Padoan e Franco Pepe.

Domenica 23 si inizia con le lezioni di Massimiliano Alajmo e Corrado Assenza, due cervelli che valgono per 2mila. Poi ci sono tre ospiti internazionali: Jeremy Chan dell’Ikoyi di Londra; Janaina Torres del A Casa do Porco di San Paolo del Brasile e Nicolai Nørregaard del Kadeau di Copenhagen. E, di casa nostra, con Tommaso Zoboli, l’enorme talento di Marco Ambrosino e le tre stelle di un maestro, Giancarlo Perbellini. Invece, per Identità di Pasta, si potranno seguire sette lezioni di Norbert Niederkofler. In programma anche Identità di Lievitati; Golosi di Identità, format inaugurato due anni fa in collaborazione con Fondazione Cotarella; la Bar Experience dedicata al mondo della mixology (ci saranno anche quelli di Handshake Speakeasy a Città del Messico, cocktail bar n°1 al mondo per la The World’s 50Best Bars 2024).

L’ultimo giorno, lunedì 23, si comincia con un talk speciale, Mai sazi di successi, con Antonino Cannavacciuolo e Davide Oldani. Dopo di loro, tre protagonisti assoluti: dal Friuli, la grande Antonia Klugmann, dai Paesi Baschi Aitor Arregui e dalla Svizzera Andreas Caminada. Nel pomeriggio, riflettori puntati su Niko Romito. Quindi si andrà più a Sud, con Isabella Potì e Floriano Pellegrino, e a Nord, con Carlo Cracco e Luca Sacchi. Grandissimo finale con “30 anni di Osteria Francescana: passione, dedizione, duro lavoro e… una grande famiglia”, vale a dire Massimo Bottura e Lara Gilmore con la loro famglia. Nelle altre sale, torna Identità di Pesce: sei lezioni che inizieranno con Moreno Cedroni e termineranno con Gianfranco Pascucci; nonché Identità di Farina in collaborazione con Molino Casillo Altograno; le Nuove forme di ristorazione; poi il talk Hotel, ristoranti e spa: quando il design è sinonimo di ospitalità; e, ancora, Identità Inclusive.