Nel corso della cerimonia inaugurale del 57° Vinitaly, sono stati consegnati i premi e riconoscimenti alle personalità e realtà che più hanno contribuito alla promozione e competitività del vino italiano. In particolare, l’edizione 2025 vede il debutto del Premio ristorazione d’eccellenza e Premio Vinitaly alla carriera. Si conferma, oltre all’ormai tradizionale “Premio Angelo Betti – Benemeriti della vitivinicoltura” e “Premio Vinitaly International”, il “Premio Vinitaly 100 anni”, riservato alle realtà consortili che tagliano il traguardo del centenario.
Di seguito il dettaglio di tutti i premiati per ciascun riconoscimento.
I premi del Vinitaly 2025: riconoscimenti a Bottura, Bernabei, consorzio della Valpolicella e Pasqua

VINITALY INTERNATIONAL AWARD
È un tributo a due visioni pionieristiche del vino l’edizione 2025 dei Vinitaly International Award, il premio consegnato ogni anno alle realtà e personalità che si sono distinte per le loro meritorie attività nel contesto nazionale e internazionale.
Con 100 anni di storia e una visione sempre orientata al futuro, a conquistare il riconoscimento per l’Italia è Pasqua Vigneti e Cantine, storica azienda vitivinicola veronese che ha saputo reinterpretare con audacia i propri vini in forza di un legame “ontologico” con l’arte contemporanea. Facendo della creatività l’anello di congiunzione tra arte e vino e grazie a un profondo rinnovamento con investimenti dentro e fuori il vigneto, l’azienda ha raggiunto risultati brillanti sul mercato, con ottimi riscontri anche da parte della critica.
Il Vinitaly International Award “Estero” va invece alla memoria di Neil Empson, fondatore – assieme alla moglie Maria – della Empson & Co., scomparso lo scorso 14 settembre a 85 anni. Sorta nel 1972 a Milano, la celebre azienda di esportazione di vini italiani di alta gamma fu – tra le altre cose – la prima a portare lo Chardonnay sui mercati internazionali. Facendo da apripista, coniò il termine “Super Tuscan” e fece conoscere brand divenuti iconici al mercato americano. L’azienda è oggi guidata dalla figlia Tara, che ha lavorato a fianco di Neil e Maria per quasi quindici anni.
"PREMIO ALLA CARRIERA" E PER LA "RISTORAZIONE D'ECCELLENZA"
Debuttano a Vinitaly 2025 i premi “alla carriera” e per la “Ristorazione d’Eccellenza”. I riconoscimenti, consegnati oggi durante la cerimonia inaugurale, sono stati assegnati rispettivamente all’enologo Franco Barnabei e lo chef tristellato Massimo Bottura.
Il primo “Premio Vinitaly alla Carriera” riconosce l’impegno di Franco Barnabei nella valorizzazione dei vitigni tipici/autoctoni di ogni regione. Professionista di fama mondiale e già vincitore nel 2000 dell’Oscar del Vino come miglior enologo, è conosciuto come “Mister Sangiovese” per il suo imprinting a vini come il Flaccianello della Pieve di Fontodi, il Fontalloro di Felsìna od il Blucerchiale di Selvapiana.
Celebra invece lo chef patron dell’Osteria Francescana, Massimo Bottura, il neonato “Premio Vinitaly Ristorazione d’Eccellenza”. Due volte al vertice della classifica “The World’s 50 Best Restaurants” e a 30 anni dalla sua apertura, Osteria Francescana ha scalato le vette dell’enogastronomia mondiale grazie ad una filosofia basata sul cibo come memoria e innovazione, le brigate come famiglia, l’inclusione come responsabilità sociale, le donne come forza trainante del cambiamento, l’ospitalità come gesto d’amore. Proprio a Vinitaly Massimo Bottura e la Francescana Family festeggiano la ricorrenza dei 30 anni dell’Osteria più famosa al mondo con il ristorante “…Al Massimo”, realizzato con la Regione Emilia-Romagna all’interno del padiglione 1.
"PREMIO VINITALY 100 ANNI"
Vinitaly torna a celebrare la storia dei protagonisti del comparto e, per il secondo anno, celebra la longevità di un consorzio di tutela di uno dei territori simbolo dell’eccellenza vitivinicola italiana. A ricevere il “Premio Vinitaly 100 anni” per il 2025 è infatti il Consorzio di tutela vini Valpolicella, che ha tagliato il traguardo del centenario proprio lo scorso febbraio in occasione di Amarone Opera Prima.
“Per il secondo anno vogliamo valorizzare l’insostituibile lavoro dei consorzi di tutela per tutelare e promuovere il vino italiano a partire dalle peculiarità del territorio e delle tipicità produttive – ha commentato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo –. Oltre al lavoro per il posizionamento e il successo delle denominazioni tutelate, il Consorzio tutela vini della Valpolicella si è distinto nella difesa del made in Italy contro l’Italian sounding e la contraffazione”.
Per il presidente del consorzio, Christian Marchesini: “Il centenario è un’occasione per tracciare un bilancio ma soprattutto per guardare al futuro. In questo scenario evolutivo complesso e accelerato, la Valpolicella e le sue denominazioni continuano l’importante impegno sulla difesa ma anche, e sempre più, sulla promozione. Una strategia che sta rinforzando lo stesso Consorzio, che nel 2024 ha visto l’ingresso di 51 nuovi associati”.
Nato il 9 febbraio 1925 come Consorzio per la Difesa dei Vini Tipici della Valpolicella, il Consorzio veronese conta oltre 2400 aziende del territorio. Nel 2013 il ministero dell’Agricoltura gli ha attribuito le funzioni erga omnes, autorizzandone l’azione nell’interesse di tutti i produttori, anche non aderenti