Il Sannio era una regione storico-geografica dell’Italia centro-meridionale, abitata dal popolo dei Sanniti tra il VII-VI secolo a.C. e i primi secoli del I millennio d.C., un’area geografica delineata oggi dal Parco Regionale del Taburno – Camposauro, interamente ubicato all’interno della provincia di Benevento, che rappresenta uno dei più importanti e suggestivi complessi naturalistici della Regione Campania. Proprio tra queste verdi colline sorge Frasso Telesino, piccolo paese in provincia di Benevento, luogo a vocazione prevalentemente agricolo-pastorale; in quest’area di incontaminata bellezza e di storia, più precisamente all’interno della Tenuta Pascarella, realtà perfettamente integrata con l’ambiente circostante, ecosostenibile, con uno sfondo caratterizzato dalle maestose alture occidentali del massiccio del Taburno-Camposauro, si è tenuta la seconda edizione di “Gusta Sannio”, l’evento che ha voluto mettere in luce non solo la bellezza di quest’area della Campania, ma promuovere le eccellenze enogastronomiche di un territorio ricco di sapori ancora tutti da scoprire.
L’evento, voluto e organizzato dal ristorante Locanda Radici, ha centrato l’obiettivo realizzando un appuntamento godibile e perfettamente riuscito. Angelo D’Amico, chef del ristorante Locanda Radici, coadiuvato dal fratello Giuseppe e da una squadra, ha coinvolto per l’occasione tanti chef, pizzaioli e produttori amici che insieme hanno portato le loro esperienze e messo in luce le potenzialità di quest’area, soprattutto attraverso la realizzazione di un percorso enogastronomico intrigante con l’assaggio dei piatti preparati con un occhio di riguardo agli ingredienti del Sannio e alla sua tradizione. Atmosfera sentita e partecipata, quella che ha caratterizzato questo food festival, che ha scelto di destinare parte del ricavato a Open Mind, piccola associazione casertana che supporta l’inclusione delle persone con disabilità attraverso lo sport. Del resto, lo sport offre continue opportunità per dimostrare impegno, coraggio e capacità, oltre ad aprire alle relazioni, diventando un efficace strumento di inclusione sociale.
Come ha sottolineato lo chef Angelo D’Amico: “Siamo molto soddisfatti di questa nuova edizione di Gusta Sannio. E’ un territorio che ha tanto da offrire al turista, non solo a livello naturalistico ma anche dal punto di vista enogastronomico. L’obiettivo di questo evento è proprio quello di accendere i riflettori sulla nostra cucina e sulla produzione vitivinicola del territorio: per questo ringrazio gli chef, i pizzaioli e le cantine che hanno aderito a questa iniziativa. Per noi si tratta anche di un’occasione importante di condivisione e solidarietà, dal momento che parte del ricavato della manifestazione sarà devoluta a Open Mind, associazione presente anche sul territorio che attraverso lo sport supporta la crescita e l’inclusione di ragazzi con disabilità all’interno del tessuto sociale”. Un’iniziativa non da grandi numeri, ma fatta di dettagli e di spirito di partecipazione e condivisione, introdotta dalla giornalista Antonella Amodio, ha visto la presenza di circa 23 tra chef, pizzaioli e produttori; tanti “attori” importanti che hanno creduto nello spirito della manifestazione. Interessanti i piatti presentati da ciascuno di loro, da quelli più territoriali, ma interpretati con la propria personalità a quelli ispirati alla filosofia personale di ciascuno chef.
Vero e proprio omaggio al territorio il piatto dello chef Angelo D’amico, che ha preparato un Risotto con blu di capra, zafferano del Taburno e falanghina del Sannio dop, così come l’insalata aromatica e croccante di frutta e verdure spontanee dello chef Luciano Villani della Locanda Del Borgo dell’Aquapetra Resort & Spa di Telese; originale e goloso il prosciutto di tonno, fichi e cipolla marinata dello chef Angelo Carannante del Caracol di Bacoli, fresca e piacevole la tagliatelle di seppia con pomodorino giallo dello chef Giuseppe Aversa de Il Buco di Sorrento e ancora intrigante il raviolo vegetale di verza dello chef Marco Caputo del Veritas di Napoli.
Tra i prodotti davvero peculiari, la stringata di Berardino Lombardo (Agriturismo Il Contadino), il vitello alla brace di Maddaloni e ancora il maialino nero di Sabatino Cillo e il dolce Annurcotto di Ottavio Nacar della pasticceria Nacar Delì di Telese. Tra le pizze una certezza quella di Attilio Bachetti della pizzeria Da Attilio, insegna consolidata della città di Napoli. Tra gli altri partecipanti, Giuseppe D’Addio (scuola di formazione Dolce & Salato), con la sua lagane e Ceci con un rinfrescante ragù di mare; Agostino Malapena (Vega Cafe Restaurant) con il suo Cannolo croccante, con cremoso di melanzane, infuso di mozzarella e macedonia di datterino; Alberto Annarumma (Josè Restaurant) con la sua caprese rivisitata con biscottino di frolla salata al timo limonato; Fabrizio De Simone de L’Accanto con la terrina di pomodoro occhio di bue e umami di pomodoro; Mario Affinita (Don Geppi) con la ricciola marinata al sake kasu, mais e coriandolo e ancora Antonio Vassallo (Sanneat), Assunto Piramide (Ama Experience), Gabriele Piscitelli (Agapè Ristorante), Gabriele Troisi (Pizzeria Troisi), Pasqualino Rossi (Pizzeria Elite), la famiglia Caporale (Pizzeria i Caporale), e Giuseppe Romano (La Corte degli Dei).
Diverse le aziende vitivinicole del territorio presenti all’evento, una quindicina, tra cui A’ Canc’llera, Cautiero, Fontanavecchia, Torre a Oriente, I Pentri, Nifo Sarrapochiello, Rossovermiglio, Torre del Pagus, Vigne di Malies, Vini La Fortezza, 36 Casali. Cantina del Taburno, Cantina di Solopaca, ciascuna presente con un paio di referenze scelte per dare una panoramica il più completa possibile. Dalla falanghina alla coda di volpe per i bianchi, in versione ferma, ma anche spumante e ancora con vendemmia tardiva, ai piedirosso e aglianico del Taburno, anche declinati in rosato.
Come ha concluso Giuseppe D’Amico, maître-sommelier e fratello di Angelo: “L’evento si è concluso con successo e stiamo già pensando all’edizione 2025, che vedrà diverse novità. Stiamo valutando di organizzarla su due giorni e anticiparla a giugno. La prima giornata sarà una serata speciale focalizzata ancora di più sul Sannio e sulle eccellenze del nostro territorio, creando una sorta di anteprima con una vera e propria cena, magari con posti limitati, mentre la seconda giornata sarà più ampia e ricalcherà più o meno il Food Festival di questa edizione. Non mancherà il momento solidale che per noi è parte integrante del progetto. Quello che è emerso da questa edizione è che se si vuole si può fare rete e generale insieme valore vero”.