Arriva l’ottava edizione di Fastuca Fest, l’evento che ogni anno celebra il Pistacchio di Raffadali Dop. Il 13, 14 e 15 settembre il centro storico del borgo in provincia di Agrigento si animerà di laboratori tematici, degustazioni, wine tasting, showcooking, banchi d’assaggio.
Il protagonista è solo uno: il pistacchio che dal 2021 si fregia della Denominazione di origine protetta. Tante le sorprese e le novità per questa edizione, a partire dal concerto inaugurale di un artista di fama internazionale. Poi l’introduzione di un nuovo spazio legato alle conversazioni letterarie.
“Nel percorso del gusto – racconta Salvatore Gazziano, direttore del Consorzio di tutela del pistacchio di Raffadali Dop e co-organizzatore di Fastuca Fest – ci saranno nuovi piatti dolci e salati con al centro il Pistacchio di Raffadali Dop e un’area show cooking che ospiterà tre serate legate ai prodotti di eccellenza del nostro territorio. Sarà anche organizzato un grande momento di rilievo nazionale che porterà al Fastuca Fest i più grandi maestri italiani del settore della panificazione e dell’arte bianca”.
E poi durante la manifestazione sarà dedicato uno spazio al tema della salute e del benessere. Proprio per questo motivo nella mattinata del sabato ritornerà la piazza della salute durante la quale si potranno effettuare gratuitamente screening con personale medico specializzato.
Non mancheranno le iniziative dedicate ai bambini, i convegni sul tema dell’agricoltura e della salute, le aree expo con il mercato del Pistacchio di Raffadali Dop e i prodotti delle aziende dei Sicani con la rete “Il Mito e la Terra”.
I numeri delle scorse edizioni trainano e dimostrano come il Pistacchio di Raffadali Dop sia sempre più un fenomeno in crescita. Visitatori non solo locali e nazionali ma anche europei, dal Belgio alla Germania. Numeri positivi che riguardano anche il Consorzio: sono 16 le aziende che certificano, 250 ettari di terreno di pistacchieto, mentre il raccolto del 2023 è pari a circa 15.000 kg. Sono 31 i Comuni che rientrano nel disciplinare (29 in provincia di Agrigento e due in quella di Caltanissetta), un giro d’affari di otto milioni di euro e una produzione che per il 50% supera i confini regionali.