Numeri in aumento e un interesse crescente nei confronti del prodotto. Il pistacchio di Raffadali Dop simbolo di un territorio che tocca i comuni di due province siciliane, Agrigento e Caltanissetta, è l’esempio di una scommessa vincente. Per tre giorni, l’ottava edizione del Fastuca Fest ne ha celebrato qualità, proprietà organolettiche, versatilità in cucina. Cuore nevralgico di questa preziosa produzione, il Comune di Raffadali, nell’agrigentino, dove, anni fa, si è scommesso su questa produzione che oggi vanta numeri significativi e rappresenta per molti giovani una possibilità di fare impresa riconvertendo i terreni in remunerativi pistacchieti.
Attualmente sono 17 le aziende che certificano, 250 gli ettari di pistacchieto dislocati su 31 comuni, mentre il raccolto del 2023 è pari a circa 15 mila kg e quello del 2024, non ancora del tutto concluso, pare promettere bene, con un prezzo al chilo per il prodotto sgusciato che si attesta intorno ai 50 euro.
“Siamo molto soddisfatti dei numeri che abbiamo raggiunto durante questa edizione del Fastuca fest – dichiara Calogero Frenda, presidente del Consorzio di Raffadali Dop – e siamo pronti adesso a partecipare al G7 di Siracusa per far conoscere sempre più il nostro prodotto. Otto anni fa eravamo in quattro, oggi siamo 17. Numeri che parlano di un fenomeno in crescita e tutto ciò non può che renderci orgogliosi”.
Le strade di Raffadali, ornate di verde, hanno ospitato un percorso del gusto – raddoppiato rispetto alle scorse edizioni – con produzioni dolci e salate a base di pistacchio e, per la prima volta quest’anno, un gruppo di panificatori giunti da tutta Italia che, al grido di bakers uniti, ha sapientemente mescolato l’arte bianca con il prodotto d’elezione del territorio, dando vita a piatti ricchi di gusto molto apprezzati dal pubblico presente. E poi c’è stato spazio anche per talk, musica, presentazioni di libri, intrattenimento per i più piccoli. Inoltre, Festuca Fest, anche quest’anno, è stato arricchito dal press tour con giornalisti della stampa specializzata che hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con alcune aziende che rientrano nel progetto Il Mito e la Terra nell’ambito del Gal Sicani. Si tratta di Frenda Calogero, Molino Pedalino, I sapori della montagna, Tenute Butticè, Azienda Biologica Terrazzino, Azienda agricola Frenda Michelangelo, Azienda Agricola Gazziano Salvatore, Azienda Agricola F.lli Calleja.
“Quella di domenica – dice Salvatore Gazziano, direttore del Consorzio – è stata una giornata da tutto esaurito. Lo dimostrano i numeri registrati al percorso del gusto in cui erano presenti brand che oltre a utilizzare il prodotto di questo territorio hanno utilizzato questa vetrina per far conoscere le eccellenze siciliane. Realtà che mettono la Sicilia al centro dei loro progetti e che la fanno diventare eccellenza gastronomica europea. Molti stranieri hanno programmato la loro permanenza sull’Isola legando il pistacchio di Raffadali Dop alla visita alla Valle dei Templi e alla Scala dei Turchi. Essere inseriti in questo circuito per un progetto così giovane è un motivo di grande orgoglio per noi”.
“Un dato migliorato quello delle presenze – dichiara il Sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro – che valorizza non solo la festa ma soprattutto del prodotto. Un veicolo di sviluppo che può portare lavoro in un momento così difficile per le nuove generazioni che svuotano centri come quello di Raffadali. Adesso siamo pronti a pensare alla nona edizione che si svolgerà nell’anno in cui Agrigento sarà Capitale della Cultura”.