Teribile, Zzinnèuro, Virdisi, Vispara, Barbarossa, Madama nera, Madama bianca, Minnella nera, Bianchetta, Moscatella nera. Sono i nomi dei vitigni reliquia della zona del territorio etneo.
Un progetto dell’Università di Catania partito 20 anni fa e che al Vinitaly viene presentato dalla professoressa Elisabetta Nicolosi: “È stato fatto un recupero di vitigni autoctoni nel territorio dell’Etna nei tre versanti vitati e abbiamo trovato pochi ceppi di ognuno. Sono stati conservati nel campo di osservazione e li abbiamo caratterizzati dal punto di vista genetico. Abbiamo anche provato a capire come si comportavano dal punti di vista enologico. Ne abbiamo parlato con l’Irvo e con il Consorzio Consorzio Etna Doc provando a re-immettere i vitigni nella zona. Abbiamo così chiesto alle aziende del Consorzio e c’è chi ha creduto”.
Un progetto che parla di entusiasmo, con l’invito alle aziende a crederci e a piantare queste varietà. “Abbiamo avuto belle sorprese – dice Antonio Sparacio, dirigente Irvo – e ci siamo occupati della trasformazione delle uve, il frutto non è stato maltrattato. Sono vini diversi rispetto ai classici dell’Etna ma penso che l’espressione più autentica arrivi dai rossi. Il grosso problema che abbiamo adesso è quello delle quantità. Le centelliniamo per dare una diffusione massima soprattutto ai produttori”.
La prospettiva? Sembra che ci sia una corsa alla riscoperta. Il lavoro è lungo ma dall’università ci credono così come i giovani.
La degustazione:
Barbarossa 2024 – Al-Cantàra (vendemmia 12 settembre): al naso profumato con frutti rossi. Note fresche al naso e in bocca.
Minnella Nera 2024 – Cantine di Nessuno (vendemmia 20 mesi): Vino leggermente più strutturato rispetto al primo. Presenza di frutti rossi, più lungo in bocca, complesso.
Madama Nera 2024 – Santa Maria la Nave (vendemmia 20 settembre): a 800 metri sul livello del mare. Vitigno particolare con un grappolo grosso. Molto più strutturato e più complesso. È quello più gradevole e vicino ai vini a cui siamo abituati. Si sentono maggiormente i frutti rossi.
Moscatella Nera 2024 – Al Cantàra (vendemmia 12 settembre): uVitigno antico utilizzato nel territorio con aromaticità. Hanno resistenza al cambiamento climatico tutte le varietà. Più sapidità e una bella complessità sia al naso che al palato. Una buona durata e resistenza nel tempo.