“Oltre alla pizza c’è di più”. Se la pizza gourmet è già il progresso della filosofia dell’arte bianca, la ricercatezza che abbraccia pure la modernità dei professionisti della cucina è la ciliegina sulla torta, soprattutto se questa torta viene realizzata a sei mani. Così succede che tre amici chef in una pizzeria minimalista di Messina si riuniscano per esaltare le loro originali caratteristiche nella serata “One more Pizza“. Il patron della pizzeria “Basilicò” Andrea Pellegrino, che esercitava la sua manualità di frenetico e abile pizzaiolo già da quando era bambino, ha invitato gli chef Carlotta Andreacchio e Paolo Romeo a dare vita ad un esperimento di alta cucina, dove il comune denominatore è stato la base della pizza anche con diverse cotture. Il maestro peloritano è stato uno dei protagonisti interessanti del panorama pizza d’autore anche per più edizioni di “Taormina Gourmet”, rassegna d’eccellenza progettata da “Cronache di Gusto”. La lady chef è specialista nella “Trattoria del Marinaio” e l’altro chef Romeo ricopre questo ruolo da timoniere al ristorante “Letrevì” e consulente a “La Corte dei Mari”. Entrambi detengono anche una posizione istituzionale rispettivamente come tesoriere che fa le veci di vicepresidente e presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi e Pasticceri Messina e hanno aderito di recente a “Taormina Food Expo” proprio a rappresentare il territorio peloritano per spingere il riconoscimento del pesce stocco in sede di Comunità Europea, tramite il progetto della CNA Sicilia.
Il locale Basilicò, di proprietà oltre che di Andrea anche di suo fratello maggiore Giovanni Pellegrino, è sito nel villaggio marinaro Santa Margherita della riviera jonica di Messina. Naturalmente è il pizza chef Andrea Pellegrino a coordinare il tempio del forno e a tenere le mani in pasta con la sua estrema precisione nelle diverse fasi di preparazione della pizza: dalla lievitazione alla cottura. Con questa meticolosità, l’impresa di famiglia ha uscito fuori dal cilindro uno spirito di innovazione, grazie al gioco delle parti e al confronto con i colleghi di cucina. La serata gastronomica “One more pizza” ha presentato questa voglia dei tre professionisti di divertirsi insieme alla pizza gourmet con sette portate, di cui cinque avevano la singola firma di ogni chef presente e le altre erano firmate in coppie diverse. Per l’abbinamento vino – pietanze, scelta la Cantina Vasari di Santa Lucia del Mela (sempre nel messinese zona mamertina).
La degustazione ha debuttato con l’Arancino di Tonno della lady chef Andreacchio che è uno degli entrée più richiesti nel suo locale “Trattoria del Marinaio”. Il ripieno consiste in un ragù 100 per 100 tonno di alta qualità. Pellegrino ha afferrato la staffetta del menù con la pizza Margherita, che è una traduzione esaltante della tipicità napoletana in cui utilizza rigorosamente un impasto classico con farina Petra. Romeo ha confermato subito dopo il suo must che è l’Uovo Poché con verdure spontanee su spuma di maiorchino: un piatto delicato ma allo stesso tempo potente. A seguire lo sposalizio nella realizzazione di due pizze gourmet. Nella “Vitel Tonné” di Carlotta Andreacchio, il vitel tonné è un girello di vitello salinato con pepe rosa, rosmarino e pepe nero, sale e zucchero per circa tre ore a 68 gradi mentre il cuore resta a 58 gradi. Questo piatto si ispira alla salsa tonnata che viene preparata durante le feste natalizie con acciughe del Cantabrico. Quella di Andreacchio è una pizza Gourmet a doppia cottura fritta e al forno per contrastare la tenerezza del vitel tonné. Fin qui, le portate sono state accompagnate dal rosato di Vasari che si snoda come un vino dagli aromi fruttati e dotato di morbidezza, equilibrio e versatilità. Successivamente con il Nocera in purezza che è un vino strutturato, la “Osmosi” a cura di Paolo Romeo che è una pizza classica con ricotta di ricci di mare, gambero rosso di Mazara del Vallo e polvere di cipolla bruciata. Il pizza chef Pellegrino ha sfoggiato “Nel cuore del Bosco” facendo immergere i commensali nella piacevole atmosfera della baita di montagna appena fa freddo con gli ingredienti invernali quali prosciutto cotto San Giovanni, stracciatella, crema di parmigiano e funghi porcini dell’Etna.
A chiudere con un impasto soffice il dessert di tradizione natalizia – il panettone con versione candita e al cioccolato – sempre realizzato home made da Pellegrino che adotta per le scelte di livello una farina Petra per dolci ideale per una lievitazione naturale. La logica Pellegrino e “Basilicò” rivela che la squadra “pizza – cucina d’autore” è una formazione azzeccata e godibile da riproporre con gli amici chef Andreacchio e Romeo. Ricordiamo che Andrea Pellegrino intreccia spesso questi percorsi culinari come nel caso della pizza “Omaggio a Cannavacciuolo” che è stato dedicato agli scampi alla pizzaiola ovvero uno dei piatti più di spicco dello chef tre stelle Michelin. Oppure ancora nel caso dello chef Giuseppe Geraci del “Modì” di Torregrotta che ha formulato per l’attività del collega Pellegrino una pizza di indirizzo estivo con prodotti stagionali quali zucchina spinosa, burrata, limone e menta.