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Quei vini dell’Etna longevi e buonissimi: ecco il racconto di Cristina Mercuri e Pietro Russo (MW) a Contrade

11 Maggio 2024
Da sinistra Cristina Mercuri e Pietro Russo (MW) a Contrade dell’Etna 2024 Da sinistra Cristina Mercuri e Pietro Russo (MW) a Contrade dell’Etna 2024

Per arrivare a oltre 3.000 metri l’Etna ci ha messo un bel po’. Quei tanti piccoli vulcanelli che si sono formati ad ogni sua eruzione ne hanno allungato il suo corpo, poi lo hanno allargato, e lei ha ripreso di nuovo, sui suoi resti eruttivi, a ricrescere fino a diventare quello che è: a Muntagna. Luogo fisico e interiore della grandezza che riesce ad esprimere. Proporzioni, queste, non così dissimili neppure dal mercato dei suoi vini. Così oggi ai capricci vulcanici di questa grande signora si assommano anche i guizzi vitali delle sue produzioni e delle vendite. 44mila ettolitri di vino, pari a oltre 5,8 milioni di bottiglie nel 2023, con una crescita del 28,7% rispetto al 2021 e del 34,6% rispetto al 2019. “Numeri che certificano la costante crescita della richiesta sia sul mercato nazionale che internazionale” – dice il Master of Wine Pietro Russo che nelle giornate dedicate alla 15esima edizione de Le Contrade dell’Etna, al Picciolo Resort di Castiglione di Sicilia, si interroga sulle sfide attuali dell’Etna Bianco.

Perché se è vero che l’Etna con le sue lave, la sua iconografia e i suoi vini è sempre stata rossa, di quel versante al nord e di quel Nerello Mascalese onnipresente in ogni vigneto e di ogni premio ricevuto dalla critica per i suoi colori scarichi, gli odori flebili ma penetranti e i suoi sapori eterei, è, però, altrettanto un dato che il suo trono sembra oggi vacillare con un vento che da nord si sposta sempre più verso l’est. “Il 40% della produzione totale nel 2022 è di Etna bianco e Etna bianco superiore”.

E sembra allora che il passato in qualche modo ritorni, con quel lontano viaggio etneo del ‘68 di Mario Soldati  quando ci tenne a precisare che “i rossi dell’Etna sono meno accettabili dei loro corrispondenti bianchi appunto perché quel gusto di fuoco sembra che ci sia passato troppo dentro. I bianchi, invece, lo hanno filtrato, lo hanno ridotto a un’ombra, a un sospetto, a una leggerissima vena acre che non può non piacere”. Che allora sulla metà degli anni duemila si ritorni sul finire di nuovo del ventesimo secolo? 

È tutto da scrivere, in pagine che non hanno mai visto ristampa, ma solo prime uscite. E questo vale ancor di più nello studio della vita media di un vino etneo. Per un territorio esploso dieci anni fa, sono gli stessi produttori etnei a stupirsi o sconfortarsi dopo aver aperto le loro bottiglie per la prima volta dopo alcuni anni. Ed è Cristina Mercuri, candidata a diventare Master of Wine, che a Contrade dell’Etna si interroga sulle potenzialità evolutive tanto dei bianchi che dei rossi.

 

 

La degustazione di Cristina Mercuri

Versante Sud Ovest: dal 2022 al 2015 a Biancavilla in Contrada Manzudda.

Etna Bianco A’ Puddara 2022 – Tenuta di Fessina

Fiori gialli, note citrine e l’odore del mare richiamato prima da pietre marine e poi da pezzi di sale. E quella stessa salinità cchiude un palato denso e vibrante.    

Etna Bianco A’ Puddara 2015 – Tenuta di Fessina

Sono le stesse note della 2022 che, però, trovano calma e compostezza mostrandosi in un fascio olfattivo compatto al quale si aggiunge una intensa e personale nota di affumicatura. Il palato, poi, si fa cremoso, senza mancare in retronaso con note marine, di pesca bianca e poi vaniglia. L’acidità sotto sta in una struttura di magistrale fattezza qualitativa.

Versante Sud Est: dal 2019 al 2013 a Trecastagni in contrada Monte Gorna

Etna Bianco Contrada Monte Gorna Vecchie Viti 2019 – Nicosia

Naso solare, di fiori e arancia gialla. Un sorso che si delinea immediatamente al palato nella sua freschezza e  un frutto giallo che sa regalare brio e piacevolezza di bevuta.

Etna Bianco Contrada Monte Gorna Vecchie Viti 2013 – Nicosia

Naso ampio e carnoso fatto di frutta gialla matura e note leggermente liquorose. Un palato che restituisce, invece, maggiore giovinezza grazie ad una solida concentrazione di acidità e sapidità che accompagnano il palato in una lunga persistenza.   

Versante Nord: dal 2022 al 2018 a Passopisciaro (frazione di Castiglione di Sicilia) in contrada Porcaria

Contrada PC 2022 – Passopisciaro

En primuer. Verrà immesso sul mercato a partire dall’anno prossimo. Ma le sue potenzialità sono già ascrivibili. La sua personalità olfattiva si mostra tra odori di mela verde, di limone e note erbacee. Salino e minerale il suo palato.

Contrada PC 2018 – Passopisciaro

Lo sviluppo olfattivo è segnato da una nota piacevole di affumicatura in un palato cremoso, di perfetto equilibrio. Perfezione.

Versante Sud Ovest : dal 2019 al 2016 a Santa Maria di Licodia in contrada Cavaliere

Etna Rosato Millemetri 2019 – Feudo Cavaliere

En primeur. Sul mercato dall’anno prossimo. Frutti rossi e rabarbaro in una bocca dove piuttosto che ad emergere le diverse componenti è invece una piacevolezza totalizzante che arriva sul finale e lungamente sta.

Etna Rosato Millemetri 2016 – Feudo Cavaliere

Naso affumicato, intenso, e di mora. In un palato vibrante, ricco di brio e pieno di salinità nel suo finale.

Versante Sud Est: dal 2023 al 2021 a  Milo in contrada Volpare

Etna Rosato Contrada Volpare 2023 – Maugeri

En premieur. Un fruttino rosso e dolce aleggia in un calice dal palato denso, acido e in attesa di assestarsi.

Etna Rosato Contrada Volpare 2021 – Maugeri

Una leggera affumicatura anticipa il suo olfatto e si apre a una complessità gustativa che rimanda alla grazia gustativa.

Versante nord: dal 2017 al 2020 a Castiglione di Sicilia in contrada Sciaranuova

Etna Rosso Contrada Sciaranuova VV 2017 – Tenuta Tascante

Il suo nome fa riferimento a “Contrada Sciaranuova”, che significa “colata nuova” e sta ad indicare la colata formatasi appena 200 anni fa. Leggera ossidazione olfattiva e un palato mantenuto da una trama tannica puntiforme che vale a regalare dinamicità e la salinità .

Etna Rosso Contrada Sciaranuova VV 2020 – Tenuta Tascante

Note di vaniglia e frutto rosso cesellato. Sorso ricco, con tannini delicati e di media acidità.

Versante nord: dal 2021 al 2013 a Castiglione di Sicilia in contrada Feudo di Mezzo

Profumo di Vulcano 2013 – Federico Graziani

Lava e sentori minerli al naso e, poi, mirto e frutti rossi in retronaso. C’è qualcosa di meraviglioso che si dipana nel palato e apre il cuore del degustatore.

Profumo di Vulcano 2021 – Federico Graziani

Chiuso, introverso, poi arrivano calibrate note di vento e di frutti e fiori rossi, in un sorso ricco di acidità, tale è che il palato si espande, diventa luminoso ed è la frutta sul finale  a connotare la sua beva

La degustazione di Pietro Russo

Etna Bianco Muganazzi 2022 – Graci

Minerale, vegetali, mela verde e limone. Un sorso connotato da una forte acidità e poi una sapidità che si concede in una chiosa di piacevole lunghezza gustativa.

Etna Bianco Contrada Santo Spirito 2021 – Palmento Costanzo

Naso introverso, in un palato dove morbidezza e acidità sono perfettamente contemperate.

Etna Bianco Sul Vulcano 2021 – Donnafugata

Note affumicate e frutta a polpa gialla. Bocca

Etna Bianco A’ Puddara 2021 – Tenuta di Fessina

Naso sottile e accennato in un palato soffice, dalla componente morbida.

Etna Bianco Gamma 2021 – Federico Curtaz

Intenso: odore del vento, vegetale, limone, minerale. Un palato che si riempie esprimendo una grande solarità tra le pareti, un’effervescenza di limone e di sale arriva nel suo finale.

Etna Bianco Anthemis 2021 – Monteleone

Note di vaniglia, miele e pesca bianca in un sorso di perfetto equilibrio tra sapidità e acidità.

Etna Bianco Tifeo 2019 – Gambino

Naso di impatto, vegetale e mela verde. Un sorso fresco, caldo e di media persistenza.

Etna Bianco Salisire 2019 – Vivera

Glicine e fiori bianchi in una bocca minerale e fresca.

Etna Bianco Luci Luci 2019 – Al-Cantara

Mela verde, freschezza e sapidità.

Terre Siciliane Passobianco –  2022

Mandarino e mela verde, mentre al palato è il sale a connotare la beva. Nel mentre, poi, il palato si allarga e si concede ad una componente di piacevole morbidezza.

Terre Siciliane Cataratto 2021 – Maugeri

Dolcezza olfattiva. E al palato odore del mare e pezzi di sale in un finale lungamente persistente.