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Eventi e iniziative

Cesto di vimini, pane e salame e altre leccornie: è tempo di pic-nic

25 Giugno 2024
Nicola Santini, Nicola Sorrentino, Sara Margiotta, Fulvio Marino Nicola Santini, Nicola Sorrentino, Sara Margiotta, Fulvio Marino

La metà degli italiani, secondo una ricerca dell’Istituto Ixè, organizzerà un picnic all’aria aperta per accogliere la bella stagione – speriamo che arrivi presto – e lo farà scegliendo il gusto della tradizione e, cioè, l’intramontabile binomio pane e salame. A quanto pare, un rito che non passa mai di moda, visto che l’anno scorso, nel nostro Paese, 7,5 milioni di persone hanno preso parte a merende all’aria aperta durante la stagione estiva. D’altronde il picnic è il simbolo della bella stagione e della convivialità, da godersi all’aria aperta, magari su di una coperta ricolma di prelibatezze ed in buona compagnia. Spensieratezza, buon cibo e un contesto suggestivo en plein air sono gli ingredienti fondamentali di questo rito sempre di tendenza. E, quindi, quella del picnic è una lunga storia che intreccia gusto e natura, favorita dal clima mite e dai nostri invidiabili paesaggi, nonché dalla sensibilità tutta italiana verso il cibo di qualità. Un modo per godere del clima favorevole a contatto con la natura e gustarsi il cibo portato da casa preparato con ingredienti della tradizione, come, per esempio, il Salame Cacciatore Dop 100% italiana, prodotta con l’utilizzo di carni di alta qualità provenienti solo da suini nati e allevati in Italia, evidenzia Sara Margiotta, del Consorzio Cacciatore Italiano, che per raccontare la lunga storia del picnic ma, anche, per suggerire nuove idee, a Milano ha scelto una location di grande fascino sia sotto l’aspetto ambientale, sia per quanto riguarda il ricco patrimonio culturale italiano cioè, i Giardini della Triennale Milano, una delle mete artistiche da visitare appena si arriva nella metropoli lombarda. Qui, infatti, il Consorzio ha organizzato l’evento “Chic-nic”, dedicato alla merenda glamour e al connubio pane e salame, per celebrare la merenda all’aria aperta in tutte le sue sfumature. Per fare questo, è stato coinvolto un giornalista esperto di bon ton, Nicola Santini, che ha ricordato l’etimologia della parola “pic nic” – deriva dal francese e significa “spizzicare”, stessa radice della parola spagnola “picar” – che ci riporta ad un pasto fatto di ingredienti facili da trasportare e da mangiare, semplici ed essenziali, ma al contempo estremamente appaganti e conviviali. Ad ogni picnic che si rispetti, nella cesta di vimini non possono poi mai mancare pagnotte, baguette e dolcetti. A realizzarli per gli ospiti dell’evento, è stato Fulvio Marino, esperto di panificazione e amatissimo fornaio del programma di Raiuno “E’ Sempre Mezzogiorno”, che ha parlato di “rinascimento del pane”, ovvero del nuovo “valore” che negli ultimi anni viene attribuito a questo alimento senza tempo che può diventare, grazie alle sue infinte varianti, non solo un accompagnamento ma – se di estrema qualità – un vero e proprio protagonista delle nostre tavole. E Marino ha presentato svariate interpretazioni, tutte realizzate con lievito madre: di segale integrale con un buon livello di acidità perfetto per la dolcezza del Cacciatore Italiano, pane con frutta secca, con semi di girasole, zucca e lino e infine una variante realizzata con la farina di enkir. A riempire i panini di Marino in maniera sfiziosa, con combinazioni inedite e stuzzicanti, ci ha pensato Daniele Reponi, un po’ salumiere, un po’ oste, considerato all’unanimità il re del panino. Non è mancato il punto di vista medico, offerto da un’autorità del settore, il medico nutrizionista Nicola Sorrentino, che ha suggerito i giusti elementi per rendere la merenda all’aria aperta leggera e sostenibile, senza perdere di vista la convivialità del momento. A tal proposito Sorrentino ha rammentato che il Salame Cacciatore “ricco di proteine nobili di facile assimilazione, contiene amminoacidi e tutte le vitamine del gruppo B; la metà dei grassi in esso contenuti sono grassi monoinsaturi, i cosiddetti grassi buoni”, tanto da ritenerlo di “una bontà incredibile”.