E’ il Sannio ad ospitare l’edizione 2024 di Campania Stories organizzata, anche quest’anno, dalla società Miriade & Partners con il patrocinio della Regione Campania dell’Ais Campania. Ed è il luxury refuge “Tenute del Gheppio” di Dugenta la sede scelta per le degustazioni riservate alla stampa nazionale ed internazionale. Oltre 90 le aziende campane che hanno aderito presentando in anteprima le nuove annate dei loro vini. Un’annata, la 2023, che, nella prima giornata dedicata ai vini bianchi, si è mostrata particolarmente sottotono per la Docg del Fiano di Avellino, con vini poco performanti e incisivi anche per la 2022, a dispetto, invece, del suo alter ego, il Greco di Tufo con calici identitari, spesso carismatici e che invogliavano all’olfatto quanto al palato. Sempre più convincente, poi, la Falanghina dei Campi Flegrei che, anno dopo anno, sembra segnare sempre un punto in più per il territorio e per i produttori che lo rappresentano.
Campania Stories 2024, nel calice sfilano i bianchi: Fiano Docg sottotono. Greco e Falanghina non deludono
Campi Flegrei Falanghina Dop
Settevulcani 2023 – Martusciello Salvatore
Un naso sottile e vispo fatto di fiori di tiglio e di frutta gialla appena accennata anticipa una succosa freschezza al palato che si fa agile e brioso in una spinta di salinità sul finale.
Agnanum 2023 – Agnanum
La sostanza. Note di fieno, miele e frutta a polpa gialla si uniscono a sentori balsamici e a una sfumatura di liquirizia che torna al palato: ricco e agrumato in una chiosa di perfetta calibratura.
Vigna Astroni Cru 2019 – Astroni
All’unisono purezza e intensità si sostanziano tra un’anima affumicata slanciata da note fruttate e sbuffi balsamici. Nel mentre la bocca si riempie di una materia piena e tonica assestandosi in un equilibrio lungamente persistente
Fiano di Avellino Dop
Alimata 2022 – Villa Raiano
Compostezza floreale (gigli bianchi) e verve olfattiva (mela smith) cedono spazio a uno sviluppo raffinato del palato. Una freschezza non impetuosa sottostà in una scia gestita tra morbidezza e sapidità.
Fiano di Avellino Riserva Dop
Colle dei Cerri 2008 – Di Meo
Fiori gialli e affumicature in un sorso dotato di viva acidità, dallo slancio lungo e minerale.
Campania Greco Igp
Fuori limite – Le vecchie vigne 2020 – Traerte
Zucchero a velo e fiori bianchi. Poi una mela verde si unisce a sbuffi sulfurei. Tutto è accennato e sottile. Tale da garantire vivacità e raffinatezza olfattiva. Il sorso si fa generoso e aperto, dipanato su una struttura tonica e di lunga persistenza.
Greco di Tufo Dop
Alexandros 2023 – Colli di Lapio
Una linea verticale sviluppata su un profilo olfattivo roccioso e iodato. La struttura tipica del Greco di Tufo si sostanzia in un sorso corposo che si aggrappa alle pareti per concedersi, poi, ad una chiosa di piacevole sapidità su un finale di lunga persistenza.
Terrantica 2022 – I Favati
La vigoria è fatta di frutta gialla e sentori minerali che si avvicendano in un palato dalla freschezza avvincente e di ricca salinità.
Greco di Tufo Riserva Dop
Miniere 2022 –Cantine dell’angelo
Un naso così scontroso da diventare terribilmente attraente. Il sulfureo, tipico in un calice di Miniere, in quest’annata cede il suo spazio a note di camomilla e pepe nero. Il sorso è leggermente felpato, avvolto da sfumature fresche di agrumi e di zenzero in una progressione che termina su un finale, anche in questo caso, insolito per questo vino: avvolto da un’ineffabile morbidezza.
Vittorio 2010 – Di Meo
E’ un calice che porta in un andirivieni di ricordi olfattivi, fatti di cenere, di affumicatura, poi di polline, di girasole e di carrube. Si concede in un palato carnoso, spostato sulla morbidezza e in una nota di lunga persistenza e sapidità.