“Tra suoli e cantina: la biodinamica in risposta agli effetti della nuova tendenza climatica” è l’argomento del dibattito affrontato con Michele Lorenzetti, biologo, enologo, viticoltore e consulente biodinamico intervistato da Natalino Colantonio del Direttivo di Vignaioli e Territori. I dati nel 2023 del “Re Soil foundation” riportano un calo del 60% di sostanza organica nei suoli italiani negli ultimi decenni in viticoltura. I produttori di vino stanno da tempo facendo i conti con le fermentazioni sempre più imprevedibili. Il metodo biodinamico, che si occupa della fertilità dei suoli e delle piante, ha un ruolo ancora più importante in questo momento così critico per tutta l’agricoltura. Per i biodinamici il 2024 è un anno importante, si celebra infatti il centenario di questa tipologia di agricoltura. Il “movimento” nacque come reazione alla preoccupazione dall’impoverimento dei terreni coltivati con l’ausilio della chimica di sintesi e dal peggioramento qualitativo degli alimenti così prodotti. Dal 7 al 16 giugno 1924, Steiner tenne otto conferenze dal titolo “Fondamenti spirituali per il progresso dell’agricoltura” che sono poi state raccolte in un volume dal titolo “Impulsi scientifico-spirituali per il progresso dell’agricoltura”.
Ogni 100 metri quadri di suolo, 47 presentano qualche forma di degrado. L’80% dei terreni agricoli, pari al 23% del territorio nazionale, è sottoposto a fenomeni erosivi e il 68% ha perso più del 60% del carbonio organico originariamente presente in essi. Le cause che hanno portato a questo sono: erosione della sostanza organica dei terreni; le lavorazioni sempre più profonde e tutto l’anno. In pratica, il metodo non consiste solo nel coltivare organicamente, ma anche di includere l’utilizzo di preparati da lui descritti e di prendere in considerazione le influenze cosmiche. “ Il problema è di approccio – ha affermato Michele Lorenzetti – Non siamo pronti ad accogliere queste soluzioni con serenità, siamo considerati gli stregoni di turno che fanno qualcosa di particolare. Si interviene per risolvere il singolo problema, non mettiamo in atto un sistema di prevenzione”. I principali preparati biodinamici, quelli cosiddetti “da spruzzo”, sono 2: il 500 e il 501, ottenuti da due sostanze diverse. Il preparato 501, o Corno Silice viene usato, a seconda del tipo di pianta, o quando le foglie si stanno sviluppando o quando si stanno formando i frutti o le radici. Entrambi contribuiscono anche alla crescita e alla qualità delle piante nonché alla salute degli animali.