Villa Igiea apre a Palermo le sue porte alla famiglia Ziliani e ai vini Berlucchi. Il progetto delle cinque annate di Riserva Palazzo Lana è definito “Precious like a secret”, prezioso come un segreto. Perché il vigneto “Brolo”, uno dei due in cui nasce, è situato proprio di fronte a Palazzo Lana Berlucchi ed è un giardino circondato da mura. E in luogo del genere non si può che pensare a un segreto da custodire.
Non solo Brolo ma anche Quindicipiò, il vigneto sulla collina. Nasce così Palazzo Lana Extreme prodotto solo con uve Pinot Nero al 100%. Se le uve del vigneto Brolo, esposto a nord e con un terreno profondo, danno buoni livelli di acidità, quelle del vigneto Quidicipiò donano struttura e longevità.
Il nome di queste Riserve viene proprio da quel palazzo che racchiude la storia del vino Franciacorta. Quel fazzoletto di terra in provincia di Brescia da 20mila ettari, di cui 3.500 coltivati. Nel 1961 l’incontro tra Guido Berlucchi e Franco Ziliani danno vita a questo prodotto. Pionieri di nuove bollicine italiane.
“Franciacorta rappresenta le nostre origini e radici”, ci racconta Arturo Ziliani, amministratore delegato ed enologo di Berlucchi Franciacorta. Colui che ha preso il testimone e porta avanti questa passione e tradizione di famiglia. “Grazie all’idea di mio padre e di Guido Berlucchi oggi Franciacorta è una delle zona più prestigiose d’Italia”.
Una strada in salita con progressi e piccoli incrementi nel mondo dell’export, dove deve battersi contro il fenomeno Prosecco. “Ci sono incrementi regolari e annuali soprattutto in Paesi importanti come Stati Uniti, Germania, Svizzera, Giappone, Belgio. Qui vediamo un interesse sempre più evidente verso i nostri prodotti”, ci dice Ziliani.
Se Pinot Nero, Pinot Bianco e Chardonnay sono ormai diventati vitigni autoctoni, in Franciacorta si sperimenta con una quarta varietà, introdotta nel 2017: l’Erbamat. Una risposta al cambiamento climatico da parte dei produttori, grazie alla sua acidità e resistenza. “Il mondo del consumo del vino è sempre cambiato così come i gusti a prescindere dal clima – continua Ziliani – ma noi produttori dobbiamo interpretare e rispondere al meglio a queste tendenze. Il vino è fatto prove, sperimentazione, esperienza. Ci sono investimenti da fare sul futuro, è un po’ una scommessa”.
Nella verticale, condotta da Arturo Ziliani insieme a Cristina Ziliani, sono state degustate le bottiglie di Palazzo Lana Extreme delle annate 2013, 2011, 2010, 2009 e 2008.