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Eventi e iniziative

Amarone Opera Prima, sorprendono gli assaggi. La denominazione cerca nuove strategie

06 Febbraio 2025
Amarone Opera Prima - Brigata del tristellato Giancarlo Perbellini al Teatro Filarmonico, con Christian Marchesini Amarone Opera Prima - Brigata del tristellato Giancarlo Perbellini al Teatro Filarmonico, con Christian Marchesini

L’edizione 2025 di Amarone Opera Prima ha celebrato il centenario del Consorzio Vini Valpolicella tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, e il debutto dell’annata 2020 del celebre rosso della Valpolicella; un evento che ha visto sicuramente una buona partecipazione. Tuttavia, dietro il successo dell’iniziativa, emergono dubbi e perplessità sulla direzione futura della denominazione. Il Consorzio Vini Valpolicella ha evidenziato la necessità di rafforzare il posizionamento internazionale dell’Amarone, proponendo un’identità legata al brand Verona. Tuttavia, questa strategia ha sollevato qualche scetticismo tra gli addetti ai lavori. Molti soci e produttori. ritengono infatti che la vera forza della denominazione risieda nelle differenze pedoclimatiche delle singole vallate della Valpolicella, un patrimonio unico che rischia di essere oscurato da un approccio troppo generalista e commerciale. Pertanto, credono in una suddivisione in sottozone e valli, un progetto supportato da molti che si stanno già muovendo in modo localizzato, con studi autonomi e approfonditi, per trovare un’identità distintiva e riconoscibile per le singole valli. Un esempio significativo è rappresentato dai produttori della Valle di Mezzane. Questi passi sono necessari per collocare sempre più la Valpolicella all’interno di una dinamica territoriale, in un racconto che parli meno di metodo e più di identità, valorizzando le diversità delle sue vallate.

L’Osservatorio del Vino Uiv ha segnalato un calo del 2% nelle vendite nel 2024, nonostante un timido recupero del 9% nel secondo semestre. Questo rimbalzo, sebbene positivo, non è sufficiente a dissipare le preoccupazioni legate a un mercato globale sempre più competitivo e frammentato. Dal punto di vista qualitativo, l’edizione ha comunque messo in luce una maggiore fruibilità degli Amarone assaggiati, con vini più accessibili e armoniosi rispetto al passato. In particolare, molti Valpolicella Classico e Superiore hanno stupito per la loro godibilità e diversi assaggi si sono distinti per eleganza e complessità. Questa tendenza verso vini più immediati e meno austeri potrebbe rappresentare una risposta alle esigenze del mercato, ma pone anche interrogativi sulla capacità dell’Amarone di mantenere la sua storica struttura e longevità.

In sintesi, Amarone Opera Prima 2025 ha confermato il prestigio della denominazione, ma ha anche messo in luce la necessità di una riflessione più profonda su quale debba essere la sua vera identità. La domanda che ci si pone è se continuare a puntare su un’immagine globale e uniforme o riscoprire la ricchezza e la diversità delle sue vallate per distinguersi in un mercato sempre più affollato. Al convegno di apertura, il focus è però più sul futuro rispetto a un passato che, ricorda ancora Christian Marchesini “ci ha regalato tanti valori intangibili – identitari e di immagine – ma anche benessere per tutta la comunità, se pensiamo che nell’ultimo quarto di secolo il solo valore fondiario dei terreni vitati è cresciuto del 133% a fronte un’estensione dei vigneti del 65%. Se all’asset vigna aggiungiamo quello della cantina, il valore attuale della nostra denominazione arriva a circa 6 miliardi di euro”
Un ulteriore quesito riguarda la dichiarazione legata all’analisi voluta dal Consorzio, che associa l’Amarone a una segmentazione di target legata al reddito.

Come si legge nel comunicato: “L’Amarone non dovrà snaturare se stesso ma avere ben chiari i propri obiettivi di posizionamento di vino icona, presso un pubblico principalmente composto da consumatori in età matura e un reddito saldamente superiore ai 100 mila dollari”. Un’affermazione che sembra ridurre il valore del vino a una semplice questione economica. L’Amarone è molto più di un prodotto di lusso, è espressione di un territorio, di una tradizione che lo lega anche ad una tecnica di appassimento che rappresentano parte della sua unicità. Questa visione rischia di semplificare eccessivamente il profilo del consumatore e di trascurare l’interesse di una fascia più ampia e variegata di appassionati.

Secondo il responsabile dell’Osservatorio Uiv, Carlo Flamini, “l’Amarone dovrà proporre al mondo un proprio ‘cocktail’, fatto di aree produttive e diverse vallate, del brand Verona, di stile e coerenza per un metodo atto a divenire esso stesso espressione di territorio”. Tuttavia, la sfida sarà proprio quella di evitare che questa “ricetta” diventi troppo omogenea, rischiando di perdere le sfumature che rendono l’Amarone un vino unico nel panorama enologico mondiale.

I nostri migliori assaggi

Detto ciò, veniamo ai nostri migliori assaggi, non solo riguardanti l’annata 2020, in anteprima, ma anche le referenze degustate in occasione delle due masterclass e del pranzo organizzato nello splendido Teatro Filarmonico, con i piatti firmati dallo chef tristellato Giancarlo Perbellini.

I nostri migliori assaggi dell’Anteprima 2020

  • Albino Armani, Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2020
  • Bertani, Amarone della Valpolicella Valpantena 2020
  • Farina, Amarone della Valpolicella Classico Famiglia Farina 2020
  • La Dama Amarone della Valpolicella Docg Classico 2020
  • Massimago, Amarone della Valpolicella Conte Gastone 2020
  • Pasqua, Amarone della Valpolicella Famiglia Pasqua 2020
  • Roccolo Callisto Amarone Della Valpolicella Docg 2020
  • Secondo Marco, Amarone della Valpolicella Classico 2020
  • Terre Di Leone Amarone Della Valpolicella Docg Classico 2020

Gli Amaroni da non perdere:

  • Bertani, Amarone della Valpolicella Classico 2013
  • Brigaldara, Amarone della Valpolicella Case Vecie 2018
  • Ca’ la Bionda, Amarone della Valpolicella Classico Ravazzol 2012
  • Monte dall’Ora, Amarone della Valpolicella Classico Stropa 2013
  • Quintarelli, Amarone della Valpolicella Classico 2017
  • Il Monte Caro, Amarone Della Valpolicella Docg Fogo 2019