Un riconoscimento ormai scolpito nei profumi di frutta che emanano i suoi amari è quello della Calabria ovvero la regione che da almeno cinque anni si distingue per la produzione di questi liquori tra i più premiati a livello globale da “Best World’s Bitter”. E su questa scia si è voluto interpretare la crescita di questo settore istituendo la competizione – contest “Amara Calabria”, arrivata quest’anno alla seconda edizione, per mettere in vetrina da una parte i distillati che valorizzano le materie prime d’eccellenza calabresi dal bergamotto al peperoncino rosso, dall’altra i migliori Bartender del territorio (in tutto 20 divisi in sette batterie da sette minuti a testa) che sapessero esprimere il tema del contest cioè un cocktail a base di un amaro calabrese. E quale location elettiva se non uno dei lidi balneari più suggestivi ed eleganti d’Italia sul lungomare Falcomatà di Reggio Calabria: il “Piro Piro” con il suo look di cristallo sulla spiaggia, apprezzato anche per la cucina Gourmet e sushi e gestito dal direttore Domenico Bellantonio e Laura Saraceno che cura brillantemente il reparto enologico.
La Calabria ha all’attivo una cinquantina di amari “da super gara” che sfidano il mondo e vengono prodotti da varie aziende che puntano sugli ingredienti autoctoni come diamanti grezzi. Basti pensare che la vincitrice del contest – la giovane Cristina Familiari ha utilizzato l’amaro “Foraffascinu”, la cui azienda “Qual’Italy” sta sfoggiando sul mercato già diciotto amari in totale e affianca le sue bottiglie con una narrazione evocativa della terra (tra spiritualità e folclore dei sortilegi) partendo dal peperoncino rosso, dalle note agrodolci degli agrumi e da quelle più velate di alloro. Il concorso “Amara Calabria”, che ha il cuore e l’anima della giornalista enogastronomica Giovanna Pizzi (insieme a Domenico e Laura), ha proposto l’impiego di ben 25 etichette. “Una serata in onore della Calabria e delle grandi opportunità che, anche grazie agli amari della nostra terra – aggiunge Pizzi – si deve e si vuole veicolare nel migliore dei modi”. Facciamo notare e siamo sulla stessa lunghezza d’onda della promotrice che gli amari di questa regione sono distribuiti ampiamente in tutta Italia in quasi ogni ristorante, tanto è vero che, alla richiesta di un digestivo a fine pasto, le prime scelte cadono su referenze calabresi.
È chiaro che per l’evento il tributo è andato ai molti distillati di questa categoria ma anche ai professionisti della mixology che hanno partecipato e specie a quelli che si sono aggiudicati il podio. Ambitissimo era ovviamente il primo premio: lo stage nel maestoso cocktail bar “L’Antiquario” di Napoli in stile anni ’30 (che è il 46esimo bar al mondo nella classifica “World’s 50 Best Bars 2022”), accaparrato da Cristina Familiari, ricordiamo, con un drink a base di “Foraffascinu” mentre il secondo posto è stato conquistato dal messinese Tindaro Gemellaro che ha usato il “Kaciuto” e ha vinto una visita allo stabilimento “Velier” a Genova e il terzo posto è stato conferito a Vasile Vidrasco che ha adottato l’“Amaro del Capo” e si è portato a casa una fornitura completa “The Bars”. Assegnato anche un premio speciale, un corso Aibes, a Gianmarco Callea che si è esibito con l’amaro “Kalos Jero” alle erbe, altra incisiva realtà tra i liquori calabresi, mixata al suo cocktail.
Dopo sette batterie di cocktail (con tre Bartenders ciascuna, tranne l’ultima con due), la finale è stata la più avvincente con una mistery box da aprire sul momento per inventare la propria creatura in versione estemporanea. Una festa a ritmi sostenuti con altissimi standard di talenti e risorse enogastronomiche dai sapori ricchi e predominanti. A questo proposito, molti cocktails in gara sarebbero stati in perfetto abbinamento ad un piatto di una cena particolare. I pareri e la selezione nelle differenti tranche si sono verificati tenendo conto dei parametri di aspetto, aroma, gusto ma anche di stile e tecnica e speech con cui lo sfidante poteva accattivarsi le simpatie attraverso il racconto più spigliato, innovativo o che manifestasse più curiosità e tradizione. La seconda tornata di “Amara Calabria” brinda alla straordinaria ed emozionante qualità delle competenze messe in gioco e ad un successo ribadito dalla prima annata 2022. Non ci può essere un duello a suon di bicchieri senza una valutazione critica di esperti e giornalisti di settore. Così, si sono composte la giuria “tecnica” e quella “simpatica” che hanno operato i loro commenti e valutazioni tra i divanetti del “Piro Piro” e le degustazioni dei concorrenti. A decretare il cocktail più meritevole che rispondesse alla richiesta della gara con protagonista l’amaro calabrese e il bartender vincitore dello stage a “L’Antiquario” di Napoli è stata la compagine di tecnici e stampa: Brand ambassador mondo per Velier Angelo Canessa; il Brand ambassador Italia per Billecart Salmon. Gil Grigliatti; l’Head bartender per l’Antiquario Napoli Dario Tortorella; giornalista di Spirito Autoctono, Francesco B. Fadda; il giornalista Eugenio Furia per Il Gusto di Repubblica e Corriere di Calabria; e Marcella Ruggeri per la redazione di Cronachedigusto. Il comparto specialisti è stato integrato dalla giuria “simpatica” e popolare formata da influencer con un milione di follower in tre: Salvatore Borzacchiello, creator digitale Igers Italia; Giuseppe Scuticchio, creator digitale Next Heaven e Raffaele Galimi,creator digitale Calabria Food Official.
“Ci siamo soprattutto divertiti moltissimo” conclude a fine gara Giovanna Pizzi -. Ha funzionato tutta la squadra, con lo staff del locale reggino ben oleato, grazie anche alla conduzione impeccabile di Marco Mauro”. Ecco i nomi di tutti gli strepitosi partecipanti (alcuni anche giovanissimi come una barlady di 19 anni): Antonio Mazza, Dhidi L’abate, Ilaria Minerva, Tolik Kolesnichenko, Antonella Catalano, Santo Alizzi, Pietro Rino, Danilo Aloja, Tindaro Gemellaro, Michela Giordano, Gian Marco Callea, Santo Francesco Amenta, Vasile Vidrasco, Francesca Turoni, Lucio Raccuja, Cristina Familiari, Francesco Lubieri, Francesco Giampa’, Vincenzo Marino, Isabella Villegas Trujillo. Qualcuno ci ha deliziato con un assaggio gourmet o sfizioso ad accompagnare il proprio cocktail come Ilaria Minerva che ha adottato l’Amaro del Borgo per esaltare la forza del suo paese e ci ha sorpreso con lo “Scrigno” servito sul tavolo dei giurati.