Giunto alla sua quarta edizione, Macaria è il primo festival dedicato alla pasta con l’obiettivo di celebrare, attraverso quello che forse è l’alimento più distintivo della cucina italiana nel mondo, nonché elemento fondamentale della dieta mediterranea, la cultura e la tradizione gastronomica della nostra penisola. La manifestazione si terrà dal 29 settembre all’1 ottobre a Terrasini, nota località turistica della provincia di Palermo a pochi chilometri dall’aeroporto Falcone-Borsellino, e prende il nome dal termine greco da cui, secondo il filologo Agnolo Morosini, deriva il termine macaronis: nell’antica Grecia la μακαρία era un impasto di orzo e brodo, ma il termine significava anche “beatitudine”.
Dunque la pasta come cibo che rende beati.
Una kermesse di risonanza internazionale che pone le sue basi nel territorio siciliano grazie all’intervento del Dipartimento dell’Agricoltura della Regione Siciliana e con l’importante sostegno del Comune di Terrasini e di Palazzo d’Aumale, Museo Regionale di Storia Naturale e Mostra permanente del Carretto Siciliano, polo culturale della città e grande attrattiva turistica locale. Un weekend di degustazioni, laboratori per grandi e piccini sulla preparazione della pasta, cooking demo che vedranno la partecipazione attiva di chef che mostreranno le tecniche di cucina, tavole rotonde e approfondimenti, oltre a concerti live serali, il tutto sarà ospitato dentro lo splendido baglio dell’ottocentesco Palazzo d’Aumale. E non è un caso che, per rendere omaggio alla regina della tavola italiana, la scelta del luogo sia ricaduta nella provincia del capoluogo siciliano, perché è qui, proprio tra Palermo e Trabia, che sotto la dominazione araba nei due secoli a cavallo dell’anno Mille, nasce la pasta di grano duro.
Sarà dunque quest’ultima, che sia in bianco o condita, con carne o con pesce, vegetariana o vegana, o ancora adatta a chi soffre di celiachia, la regina della manifestazione che ambisce a diventare luogo di riferimento sul dibattito e sul ritrovo delle eccellenze regionali e nazionali. L’intento è infatti quello di riappropriarsi di questo primato partendo dalla valorizzazione della materia prima, i grani autoctoni siciliani, e arrivando alla secolare tradizione che ha la Sicilia sulla lavorazione delle paste secche. L’obiettivo di lungo termine, invece, è quello di trasformare il festival in un evento nazionale e internazionale al fine di promuovere le produzioni di pasta secca siciliane e le materie prime siciliane. Ogni serata sarà dedicata ad un tema che costituirà il fil rouge di tutte le attività in programma: il venerdì sarà dedicato all’importanza della filiera del grano e al processo di trasformazione della pasta nei secoli; il sabato sarà invece incentrato sull’importanza dell’integrazione sociale e dell’inclusività per la crescita economica e sociale all’interno del settore agroalimentare; la domenica, invece, sarà dedicata al racconto delle nuove frontiere della pasta e dei grani nel settore della ristorazione. Sia sabato che domenica, dalle 18 alle 22 si terranno dei laboratori sulla produzione della pasta dedicati ai bambini.