Presentazione di “classe” all’ Hotel de Russie del Consorzio Vino Nobile di Montepulciano, della nuova menzione “Pieve” per la tipologia “Vino Nobile di Montepulciano” con il suo nuovo disciplinare per il 2025, che si va ad aggiungere alle denominazioni già presenti: Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva. Dodici Unità geografiche aggiuntive (Uga) accompagnate dalla menzione “Pieve” in etichetta. Presenti il Presidente del Consorzio Andrea Rossi e Luca Tiberini Vicepresidente. A condurre l’evento Nicola Prudente, noto anche con lo pseudonimo di Tinto, con la partecipazione dei preziosi contributi di Daniele Cernilli e Stefania Vinciguerra. I vini sono stati accompagnati da un menu dello chef Fulvio Pierangelini. La presentazione ha visto degustare 12 etichette in anteprima con la menzione Pieve (chiesa), provenienti dalle varie zone di produzione che vedranno la luce dal 2025. In particolare, la volontà del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è quella di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all’epoca moderna e che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo. All’epoca erano di fatto le parrocchie che gestivano le attività agricole, delle Uga ecclesiastiche ante litteram. La prima vendemmia è stata la 2021 e visti i tempi di affinamento di 36 mesi, la prima annata sarà messa in commercio nel 2025.
Il nuovo disciplinare ben illustrato da Stefania Vinciguerra prevede che tutte le operazioni di produzione del vino “Pieve”, dall’introduzione delle uve in cantina all’imbottigliamento, devono essere riportate sui registri di cantina separatamente dalle altre partite di Vino Nobile di Montepulciano. Il Vino Nobile Di Montepulciano designato con la menzione “Pieve” deve essere ottenuto dai vigneti aventi la seguente composizione ampelografica: Sangiovese (denominato localmente prugnolo gentile): minimo 85%. Possono inoltre concorrere fino ad un massimo del 15%, i seguenti vitigni complementari: Canaiolo nero, Ciliegiolo nero, Mammolo nero, Colorino nero (solo per quest’ultimo max 5%). I vigneti utilizzati per la produzione del Vino Nobile di Montepulciano designato con la menzione “Pieve” devono avere almeno 15 anni di età considerando l’anno dell’impianto. La resa di uva ammessa per la produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita con la menzione “Pieve” non deve essere superiore a 70 quintali per ettaro di coltura specializzata ed in ogni caso la produzione massima a ceppo non può superare 2,5 chili. I vigneti dedicati alla produzione del Vino Nobile “Pieve” non potranno usufruire del supero del 20% del limite che invece è previsto per il Vino Nobile di Montepulciano. Per la menzione “Pieve” le uve destinate alla vinificazione, devono assicurare al vino “Vino Nobile di Montepulciano” un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 13%. Il Vino Nobile Di Montepulciano, designato con la menzione “Pieve”, deve essere ottenuto esclusivamente dalla vinificazione delle uve prodotte dai vigneti condotti dall’azienda imbottigliatrice, anche se imbottigliato da terzi per conto della stessa; qualora queste uve siano conferite a società cooperative, le stesse devono essere vinificate separatamente ed i vini ottenuti da queste devono essere imbottigliati separatamente. Il “Pieve” deve essere sottoposto ad un periodo di maturazione di almeno tre anni, a partire dall’1 gennaio successivo alla vendemmia. Entro questo periodo dovranno essere effettuati minimo 12 mesi di maturazione in legno e minimo 12 mesi di affinamento in bottiglia più i restanti mesi in altro recipiente. Anche per il Vino Nobile Pieve si potranno applicare le norme nazionali e comunitarie in materia di taglio di annata purché le stesse avvengano su Vino Nobile Pieve della medesima Unità Geografica aggiuntiva (pena la decadenza della designazione a “Pieve” per l’intera partita). Anche per il Vino Nobile Pieve è consentita la riclassificazione a Rosso di Montepulciano Doc entro il 16° mese a partire dal 1° gennaio successivo alla vendemmia.
Daniele Cernilli intervenuto sulla questione ha detto: “Questa menzione è un unicum. La novità di questa divisione territoriale non ha precedenti, in passato ci sono state tra comuni diversi, ma non nell’ambito di uno stesso comune e le menzioni hanno riguardato in genere territori più vasti. In questo caso invece si evidenzia una produzione di alta qualità legandola al terroir che non è soltanto suolo o tradizione, ma anche per l’opera dell’uomo, un concetto più vasto, olistico e umanistico”.
Le Pievi riconosciute divise per zone sono:
Ascianello: zona nord; Badia: zona nord; Caggiole: zona nord; Cerliana: zona nord est; Cervognano: zona sud est; Gracciano: zona nord; Le Grazie: zona nord; San Biagio: zona Ovest; Sant’Albino: zona sud; Sant’Ilario: zona sud est; Valardegna: zona sud est; Valiano: zona nord est.
La degustazione dei 12 vini ha confermato la qualità del prodotto con le sue differenze di suoli e altitudini, dove la freschezza e la sua balsamicità speziata ed erbacea oltre ad un tannino elegante sono il fil rouge di questa nuova menzione.