Il Doba, ovvero l’importanza del viaggio come bagaglio di esperienze e come punto di approdo finale. Il ristorante di Domenico Basile a Palazzo Sovrana, a Palermo, è la felice conclusione di un lungo percorso dello chef in giro per il mondo. Dal capoluogo siciliano a Parigi, dalle Maldive a Mosca, a New York, Basile, palermitano, classe 1985, ha trascorso dieci anni all’estero: “Avevo fame di crescita e mi serviva un’apertura mentale che, a quei tempi, non trovavo nella mia città – spiega – Oggi le cose sono cambiate, si parla tanto di fare rete, ma prima non era così…”. Nel 2017 il ritorno a casa e le nuove esperienze palermitane. Al contempo nasce Palazzo Sovrana, undici luxury apartments con servizio hotel che la moglie Paola Schillaci gestisce insieme al fratello Filippo Schillaci e alla famiglia.
Appassionato di cucina da sempre “da 23 anni non faccio altro – dice – ma è colpa di mio padre se faccio il cuoco. Lui mi ha iscritto all’alberghiero ed io ho pensato subito di avere una grande responsabilità”. Al Doba, aperto a maggio di quest’anno dopo un attento e minuzioso lavoro di ristrutturazione, porta avanti il suo stile di “cucina mediterranea con imprinting italiano. In Sicilia abbiamo delle eccellenti materie prime e non dobbiamo fare altro che utilizzarle mettendo dentro un po’ di storia e, con l’ausilio delle tecniche moderne, tirare fuori il piatto perfetto”, spiega. Oggi il suo ristorante, a sei mesi dall’apertura, ha un appeal internazionale, un’identità siciliana e una gestione familiare. “Mia moglie Paola è l’anima del Doba. È lei la prima persona che i clienti incontrano venendo qui ed è lei che accoglie e consiglia. E poi, in sala, c’è mio papà Benito che da giovane ha fatto il cameriere e per me è un solido punto di riferimento, il mio braccio destro”.
Quaranta coperti tra interno ed esterno, una cantina con circa duecento etichette perlopiù siciliane, quattro persone in cucina e tre in sala, per tracciare l’identità del Doba, che ogni sera registra il tutto esaurito, con liste di attesa di almeno una settimana. Merito del luogo, dall’estetica moderna, ma con richiami al liberty che si respira tutt’intorno. Merito della vista mozzafiato sui tetti del centro storico di Palermo e su uno dei teatri più belli e grandi d’Europa. Merito della cucina dello chef che parla siciliano con uno spirito cosmopolita. A partire dall’amuse bouche che è una sorta di atlante geografico che riassume le esperienze di Basile: tacos di parmigiano con hummus e cavolo rosso marinato, cannolo di pasta fillo con insalata russa come si fa a Mosca, caponata di melanzane. Ma il suo signature dish, quello che lo rappresenta di più e che, ad oggi, sintetizza la sua idea di cucina è il goloso French Toast “come lo mangiavo a New York”, con spuma di formaggio affumicato a freddo e tartare di cinisara con capperi, senape, tartufo, olio, sale Maldon e tuorlo d’uovo. A seguire il Tortello alla Norma, con una pasta rossa all’uovo ed estratto di pomodoro, crema di ricotta e melanzane arrostite al forno e chips di melanzane, richiestissimo dai clienti. Da segnalare anche il capocollo alla birra cotto a bassa temperatura e la “PoLchetta” ruspante, con verdure di campo, tuma siciliana, vino rosso e chips di patate dolci.
Al Doba si può scegliere anche il menu tapas da accompagnare ad un calice di vino o ad un cocktail vista Teatro Massimo. “Tra i nostri obiettivi – aggiunge lo chef – c’è anche quello di preparare delle colazioni internazionali che permettano agli ospiti di vivere le nostre esperienze di viaggio e stiamo già lavorando per creare qualcosa di interessante per il prossimo anno”. Il viaggio palermitano del Doba è appena cominciato.
Doba
Via Bara all’Olivella, 78 90133 – Palermo
https://www.dobarestaurant.it
info@dobarestaurant.it
T. 327 76 61 682
Aperto solo a cena dalle 18.30 alle 23.30
Chiuso: domenica
Carte di Credito tutte
Parcheggio: no