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La tradizione molisana raccontata da due fratelli, Miseria e Nobiltà tappa gourmet tra i vicoli di Campobasso

10 Settembre 2014
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La buona notizia è che il Molise esiste. 

Esiste come regione autonoma, come una terra verde e rigogliosa che non ha bisogno di andare a braccetto con l’Abruzzo per avere una sua identità. Ed è una buona notizia soprattutto per gli esploratori gastronomici, perché il Molise fa parte di quei territori nazionali ancora poco conosciuti che possono riservare piacevoli sorprese. Come ad esempio il ristorante Miseria e Nobiltà. Siamo nei vicoli del centro storico di Campobasso, in quelle stradine in cui passa a stento una macchina e dove, se ti affacci da una finestra, hai quasi l’illusione di poter toccare il balcone di fronte. Il ristorante si trova al primo e secondo piano di un’antica palazzina di via Sant’Antonio Abate.  I pavimenti a scacchiera, i grandi specchi con cornice brunita alle pareti, le sedie di legno dallo schienale alto danno la sensazione di stare seduti in una sala da pranzo di altri tempi. La cordialità e la disponibilità di Pasquale Palazzo fanno il resto. È lui che gestisce il locale insieme con la sorella Maria Assunta che, invece, sta in cucina. È lui che si intrattiene con i clienti, spiega loro i piatti, li consiglia, raccontando il Molise dal punto di vista di un appassionato di buona materie prime. È lui che dai tavoli del suo ristorante porta avanti la sua battaglia per la promozione di un territorio spesso tropo trascurato dai suoi stessi abitanti.  


Cannolo di pancarrè e baccalà

In menu, naturalmente, non possono mancare i piatti della tradizione molisana, alcuni rivisitati dalle mani esperte di Maria Assunta: la “miseria” dei piatti contadini che diventa, appunto, “nobiltà”. Per cominciare, vi consigliamo un gustoso cannolo di pancarrè al baccalà, pomodori, pinoli tostati e crema di cipolla rossa oppure il tipico mussillo (musetto di vitello) su crema di patate e salsa verde. Molto buono anche il rollè di pollo affumicato al legno di faggio con cristalli di sale puro.   


Crioli all'unto di cipolla

Tra i primi segnaliamo i crioli all’unto e cipolla, un piatto povero della tradizione contadina fatto con pochi ma saporiti ingredienti: guanciale stagionato, cipollotto novello e ricotta stagionata. Oppure le tagliatelle con funghi galletti, julienne di zucchine, pomodori canditi e fonduta di caciocavallo. Quindi uno dei pezzi forti della casa, l’ottima lombatina di coniglio alle mele annurca e porri su lettino di patate rosolate e velature di pane croccante. 


Lombatina di coniglio

Per concludere in dolcezza consigliamo il semifreddo alla vaniglia con caramello croccante o l’ottimo sorbetto alle percoche dal sapore intenso e rinfrescante. 


Semifreddo alla vaniglia

Sulla scelta del vino per accompagnare questi piatti ci siamo lasciati consigliare da Pasquale. Lui ci ha fatto provare una selezione di Tintilia, (un vitigno autoctono per lungo tempo dimenticato a causa delle sue basse rese per ettaro e che adesso si sta recuperando), fatta apposta per il ristorante da alcuni produttori locali che ci ha convinto risultando un perfetto complemento alla cena. Una nota importante sui prezzi. Il piatto più caro in carta costa 14 euro (sono i secondi di carne), i primi non vanno oltre i 10 euro. Le materie prime utilizzate sono di buona qualità, i piatti sono ben presentati, le porzioni sono oneste e il servizio è abbastanza attento. Se vi trovate a Campobasso, fate una sosta. Il ristorante è aperto anche a pranzo.

Clara Minissale


Ristorante Miseria e Nobiltà
Via S. Antonio Abate 16 – Campobasso
Tel. 0874 94268
http://www.ristorantemiseriaenobilta.it/