Il futuro è ciò che ci siamo dimenticati. Scegliamo questa citazione per iniziare a raccontare BistRo Aimo e Nadia. In cucina chef Sabrina Macrì, in sala Ilaria Mucia; una bellissima storia al femminile da raccontare, due persone che gestiscono questo ristorante come fosse il proprio e che, attraverso l’amore e la passione che ci mettono nel farlo, riescono a regalare quello che oggi si chiama lusso della semplicità. BistRo Aimo e Nadia infatti, è un angolo di Milano dove il concetto di semplicità diventa l’essenza stessa di un’esperienza gastronomica memorabile. Qui, ogni piatto, è una piccola opera d’arte che non grida, ma sussurra, invitando il commensale a scoprirne ogni sfumatura di sapore.
Entrare al Bistrot è come varcare la soglia di una casa accogliente, dove la tradizione si fonde con l’innovazione in modo delicato, quasi impercettibile. Non ci sono preparazioni esagerate, né composizioni forzate. Ogni portata è un racconto che arriva diretto, senza fronzoli, con una qualità che è tangibile, ma mai stravagante. Il menu, che cambia con il ritmo delle stagioni, è un viaggio attraverso piatti che evocano la memoria e l’emozione, dal primo boccone fino al dessert. Non è solo un pasto, ma una riflessione sull’importanza di dare valore alla semplicità, quella che nasce dal rispetto per gli ingredienti e dalla volontà di farli parlare attraverso la loro (vera) valorizzazione. Il menu è semplice, essenziale, chiaro. La presenza di Ilaria Mucia in sala è leggera ma fondamentale, che guida attraverso una grande conoscenza dei piatti (al giorno d’oggi non più scontata, purtroppo), la scelta del cliente.
Gli antipasti non si possono non prendere. Troviamo grandi piatti quali l’involtino di verza, pesce in saor e senape, oppure la cipolla giarratana ripiena di bietole e riso con salsa alioli, un autentico capolavoro. Sono quei sapori semplici che ti fanno godere di un pasto. Quei piatti che ti sorprendi da quanto scopri siano buoni. Tra i primi si spazia tra grandi classici come il risotto alla milanese, con riduzione di ossobuco a piatti storici come l’omaggio a Nadia, la zuppa etrusca con farro, verdure dell’orto e legumi al finocchietto selvatico. Un’autentica coccola quest’ultimo. Un piatto che non sembra portarsi dietro tutti quegli anni di storia. Tra i secondi, impera il bollito misto con midollo arrosto, pan brioche e salsa verde, ma troviamo anche piatti vegetariani di ottima fattura, come i medaglioni di zucca mantovana ripieni di taleggio e scarola, con hummus alle erbe aromatiche.
Tutto quello che abbiamo provato, ha fatto passare in maniera tangibile la filosofia di cucina di chef Sabrina Macrì, volto rivelazione di questo ristorante, che come si dice solitamente in termini sportivi, vince e convince. Una mano delicata, sinuosa e gentile quella della chef classe 1996, che agli artifizi predilige il far star bene, il mettere a proprio agio. Uno stile di cucina, e di ristorazione, che fa da collante tra cliente e ristoratore, che non divide, ma unisce.
In un mondo che spesso sembra voler esagerare, qui da BistRo Aimo e Nadia dimostrano che la vera raffinatezza sta nell’essere autentici. Qui la cucina non ha bisogno di complicare le cose per essere speciale; lo è già.
Da Bistro Aimo e Nadia, la nostra cena è stata un piccolo capolavoro di empatia e gusto.
BistRo Aimo e Nadia
Via Matteo Bandello, 14 – Milano
T. 02 4802 6205
Aperto: da martedì a sabato, 12-15 e 19-23
Chiuso: Domenica e lunedì
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no