“Il bancone più bello d’Italia”, così lo definisce Ernesto Manfredi, proprietario di La Ménagère. Non ha tutti i torti: in marmo, lungo circa 19 metri, decisamente scenico e di quelli che, insieme al concept generale del locale, non fanno rimpiangere il Gilda, trentennale discoteca in cui tutti abbiamo trascorso una serata, bevuto, ballato. In via Mario de’ Fiori, in pieno centro, a un locale vissuto quasi unicamente di notte Manfredi controbatte con uno aperto tutto il giorno (e la sera): qui infatti si può venire per ogni tipo di offerta ristorativa e di orari, dalla colazione alla sera, per tutte le tasche. Obiettivo: farsi amare, con l’aspirazione di diventare un punto di riferimento nella mixology, racconta Ernesto Manfredi: “Poiché qui in passato c’è stato il Gilda, la vita notturna che vorremmo offrire non è tanto quella di una discoteca – non lo siamo – ma attraverso il nostro cocktail bar. Quello di Firenze, anno dopo anno, è divenuto punto di riferimento nella mixology e così vorremmo anche a Roma”. L’intento principale è “ricercare quell’ambiente ospitale che si è creato a Firenze. Intimo, fruibile, aperto: un lusso democratico per un’esperienza trasversale ma non ingessata. In media nella Ménagère fiorentina sono mille le persone al giorno: fondamentale diventa, lì come qui, massimizzarne la soddisfazione e minimizzare il più possibile gli errori, poiché sono in tanti a voler vivere questa esperienza”.
Aperti dalla colazione della mattina fino a tarda notte, l’offerta verte su menù diversi per ogni esigenza, molto simili a quanto si trova nel locale fiorentino. Brunch, pranzo, ora del tè, aperitivi, cena e dopocena, dall’avocado toast alle scrambled egg, alle ricette toscane rivisitate alle tapas in abbinamento ai cocktail, “e poi la cucina tipica di Firenze con ricette italiane però fatte a modo della Ménagère. Ne ha percorsa di strada quella “governante” (“ménagère” questo significa), dal primo negozio fiorentino di casalinghi e liste di nozze, già dal 1896 in via dei Ginori. Nel 2014, l’estensione dell’attività alla ristorazione (86% del fatturato 2023, che in totale è di 7 milioni di euro) cui poi si sono aggiunti il concept store, il flower shop, gli eventi. L’apertura romana non è una sorpresa: annunciata da tempo come uno dei passi per l’estensione del brand su scala nazionale, che consta anche di un e-commerce per il brand Ménagère, vedrà nel 2025 un terzo locale nel palazzo Temple Leader in piazza Pitti, mentre per Milano bisognerà aspettare il 2026.
Idealmente, non è esclusa la possibilità di aprire anche all’estero, chissà se proprio a Parigi, vista l’atmosfera elegante e quest’anima un po’ francese; ma per ora ci si concentra sul business in Italia. La location romana ha impegnato, dall’individuazione del locale, circa 2 anni e mezzo, di cui un anno quasi di ristrutturazione, ad opera di Claudio Nardi Architects, per uno stile ricercato e – afferma Ernesto Manfredi – “romantico, perché la Ménagère nasce pensando soprattutto alle donne, un luogo dove sentirsi a proprio agio in tutte le situazioni: un aspetto bello di La Ménagère è il contesto, che permette di venire anche da sole, anche la sera”. La cura dei dettagli è alta, le sale e gli arredi esprimono l’accuratezza e la particolarità, con un tocco di innovazione, che hanno decretato il successo della sede di via de’ Ginori. Si può entrare per un caffè, per mangiare o per curiosare e acquistare un regalo: l’offerta non deluderà, in un locale che nel corso della giornata si propone come meta a tutto tondo.
La Ménagère
Via Mario de’ Fiori, 99, Roma
Pranzo: circa 40 euro
Cena: circa 85 euro