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Giovanni e Maria: “Siamo rientrati a Napoli e abbiamo aperto Cubo, la nostra bakery”

11 Settembre 2024
Giovanni Coppola e Maria Di Maro Giovanni Coppola e Maria Di Maro

La città di Napoli negli ultimi anni è in continuo fermento e quello che colpisce è il pullulare di nuove aperture legate ad attività gastronomiche dalla natura più svariata. In questa moltitudine di locali si intercettano sempre delle interessanti novità, e delle storie meritevoli di racconto, come quella di Giovanni Coppola e Maria Di Maro e di “Cubo”, il loro laboratorio creativo, dove ogni giorno si sforna, si impasta e si crea.
Giovanni e Maria sono due giovanissimi cuochi che, con coraggio e dopo anni di esperienze diversificate e importanti tra ristorazione e panificazione tra Italia ed estero, hanno scommesso sulla loro città natale, aprendo questo piccolo e delizioso “laboratorio”, dove per ora sono protagonisti i prodotti da forno tra dolci e salati, preparati con passione e professionalità.

Interessante capire prima di tutto da dove sono partiti questi due ragazzi con esperienze davvero significative alle spalle, che hanno portato entrambi nella direzione di perseguire i loro desiderata. Giovanni, classe 1998, ha iniziato a formarsi lavorativamente già durante il percorso di studi, che ha poi concluso presso l’alberghiero Duca di Buonvicino di Capodichino, per volare in Danimarca dove è rimasto per cinque anni, iniziando prima ad Alborg, per poi andare a Copenhagen presso il ristorante stellato Marchal, inserito all’interno dell’hotel d’Angleterre, passando successivamente per le cucine del ristorante Jordnær e del Restaurant Alchemist. Maria, classe 1996, ha invece iniziato il suo percorso di studi con diploma al liceo, per poi iniziare – dopo una breve parentesi universitaria – a lavorare da autodidatta in cucina. Galeotto il loro incontro presso Palazzo Petrucci, che li ha poi portati a proseguire il percorso formativo insieme, raggiungendo per un breve periodo Giovanni a Copenhagen, per poi continuare insieme la loro formazione a Lione, presso la cucina di Georges Blanc, esperienza per entrambi molto significativa. Hanno poi fatto temporaneamente ritorno in Italia, lavorando sempre in tandem nella cucina del Tre Olivi al fianco di Giovanni Solofra e Roberta Merolli, dove hanno rafforzato non solo le loro conoscenze, ma soprattutto la consapevolezza di sé e il coraggio di credere veramente nelle loro idee. Dopo questa parentesi bistellata Giovanni ha proseguito la sua formazione in cucina a Madrid presso gli stellati Quique Dacosta prima e Dabiz Munoz poi, mentre Maria – fatta eccezione per l’esperienza del Tre Olivi – che già da Copenhagen aveva optato per il mondo della panificazione, si è specializzata ancora di più, sempre a Madrid presso Acid Cafe (Acid Bakehouse), in questo settore.

Dopo queste numerose esperienze formative, poco prima dell’estate, in via Massimo Stanzione 35 bis, hanno aperto “Cubo”, un’apertura davvero recente che li ha visti mettersi in gioco nel quartiere collinare del Vomero, non molto distante dalla centralissima piazza Vanvitelli. Già il nome mette curiosità e gioco forza ci si domanda il suo legame con i prodotti preparati; una spiegazione che diventa essa stessa racconto degli intenti di questa giovane coppia che ha scelto di realizzare qualcosa di meno scontato, soprattutto in una città dove il pane e il rito della colazione tra cornetto e brioche è un punto fermo. Come racconta Maria: “Avevamo già le idee chiare e già un anno fa abbiamo messo in campo il nostro progetto. Per noi il Cubo è emblema di stabilità, si poggia su quattro lati, quattro angoli retti così come le fondamenta di una casa, non permettendo mai di perdere l’equilibrio ed è da questo concetto che parte la nostra sfida. Rientrare nella nostra casa di origine, ma con un progetto nuovo, dove il cardine principale è la qualità. L’attenzione al dettaglio e il focus minimalista ci porta a creare spazi unici che elevano l’esperienza e si allinea con tutto il lavoro che c’è dietro lasciando sempre viva la curiosità. Il cubo, solido e stabile, ci ha riportato immediatamente all’idea di famiglia, di casa che abbiamo al sud, qualcosa che non si trova in nessun’altra parte del mondo in cui siamo stati. Le tradizioni, i profumi e la popolazione di questa città non ci hanno fatto immaginare questo progetto in nessun altro posto. Il pane è qualcosa che fa parte della cultura di questa città, non esiste pasto senza pane “A’ speranza è o’ pane d’è puverelle” e ci sono mille modi in cui è sulle nostre tavole e nelle nostre espressioni. L’idea è di voler conservare la sacralità di questo alimento, conservando i profumi e i sapori, ma dandogli una visione più contemporanea, preziosa. Creare un momento di scambio, condivisione, nella semplice e quotidiana abitudine di comprare il pane, o di fare colazione creando un punto di equilibrio tra tradizione e innovazione”.

Giusto per lasciare un poco di acquolina vediamo cosa espongono le vetrinette del loro locale, a partire dal pane che viene realizzato con una selezione di farine che prediligono i piccoli produttori, così come la maggioranza degli ingredienti scelti. Troverete ogni giorno, oltre ai classici integrali e ai cereali, un pane speciale diverso, sempre in linea con la loro filosofia del non spreco, come il loro pane al limone, ormai richiestissimo, o ancora al cacao, al caffè e a tante intriganti varianti; vi potrete poi deliziare con le loro focacce o le pizze nel ruoto dal sapore unico. Anche il lato viennoiseries di impostazione decisamente francese lascia davvero stupiti, tra forme e colori che si mangiano anche solo con gli occhi. Non manca poi il caffè per una colazione al banco, e anche qui la scelta non è stata casuale, con una speciale selezione di caffè artigianali in collaborazione con It’s Caffe. Dal classico croissant al pain suisse, dal pain au chocolat alle madeleine e tanto altro ancora ci sarà l’imbarazzo della scelta. Un progetto che ha davvero ancora tanto da dire e da offrire, che vale la pena seguire in questo continuo fermento creativo.

Cubo – Bakehouse
Via Massimo Stanzione, 35/bis – Napoli
T. 351 716 6198
Aperti dal martedì al sabato, dalle 7,30 alle 16,30 e dalle 17 alle 20; Domenica dalle 8 alle 14
Chiuso: lunedì
Ferie: da definire
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no